4 VALIDI MOTIVI PER ASSUMERE INOSITOLO.

11-02-2016

L’inositolo (mio-inositolo) è una sostanza simil-vitaminica idrosolubile, che svolge un ruolo importante nel metabolismo dei lipidi e del colesterolo: inibisce l’accumulo di grassi nel fegato e partecipa alla costruzione delle membrane cellulari e delle lipoproteine plasmatiche. Inoltre, contribuisce alla sintesi della guaina mielinica che circonda i nervi ed è fondamentale per i secondi messaggeri di tutte le cellule dell’organismo. Dal punto di vista nutrizionale, il mio-inositolo è l’unica forma attiva di inositolo ed è un composto del fosfatidilinositolo: come la colina, è un componente strutturale della lecitina. Studi in vivo indicano che l’inositolo lavora in sinergia con vitamina B-6, acido folico e acido pantotenico. Il fabbisogno giornaliero di questa sostanza sembra essere di 1 grammo, anche se non esiste una indicazione ufficiale. Una volta assorbito dall’intestino, l’inositolo viene metabolizzato a glucosio (7%), mentre la quota restante viene trasportato al muscolo cardiaco, al cervello e ad altri organi.

DISINTOSSICANTE A LIVELLO EPATICO

L’inositolo stimola la produzione di lecitina nell’organismo, contribuendo al metabolismo lipidico. Grazie alla sua proprietà di mobilizzare i grassi dal fegato, che esplica regolando il flusso biliare e la sintesi del colesterolo, l’inositolo favorisce la detossicazione dell’organismo, in particolare quella epatica.

ANTIDEPRESSIVO E ANTIANSIA

L'inositolo è, al momento, oggetto di studio come antidepressivo nella depressione bipolare. Si è mostrato efficace in trial clinici in doppio cieco, controllati contro placebo nella depressione bipolare, disturbo di panico e disturbo ossessivo-compulsivo (dosaggio medio 4-16 g al giorno).
In uno studio in doppio cieco, a 28 pazienti depressi è stato somministrato mio-inositolo o placebo per 4 settimane. Nel gruppo trattato con mio-inositolo sono stati osservati significativi miglioramenti sia della depressione unipolare che di quella bipolare, effetti non evidenziati nel gruppo placebo. In un altro studio, 21 pazienti sofferenti di agorafobia hanno ricevuto mio-inositolo o placebo per 4 settimane. Anche in questo caso, solo il gruppo trattato con mio-inositolo ha evidenziato miglioramenti, in particolare nella frequenza e nella gravità degli attacchi di panico e nella diminuzione degli episodi di agorafobia. Analoghi risultati sono stati osservati in pazienti sofferenti di disturbi ossessivo-compulsivi. Gli esiti, incoraggianti considerando il fatto che l'inositolo è un composto naturale e che presenta rari effetti collaterali, suggeriscono la sua efficacia terapeutica per il trattamento di queste condizioni psichiatriche.

INFERTILITA’ FEMMINILE

Recentemente l’inositolo è stato segnalato come possibile terapia in alcuni casi di infertilità. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ginecologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, ha testato l’inositolo per 2 anni su oltre 50 pazienti con ovaio micropolicistico, che non riuscivano ad avere figli e che sono rimaste incinte senza seguire nessun’altra terapia. In un altro studio dello stesso team, 25 donne affette da sindrome dell’ovaio policistico in età fertile, sono state arruolate ad assumere inositolo (2 g) più acido folico (200 mcg) 2 volte/die per 6 mesi. Durante questo periodo sono stati loro stata monitorati attività ovulatoria, profilo ormonale, numero dei cicli mestruali spontanei e infine le gravidanze. 22 pazienti (88.8%) hanno ripristinato almeno un ciclo mestruale; di queste 18 (72%) hanno mantenuto un’attività ovulatoria nella norma durante il periodo di follow-up; infine si sono verificate 10 gravidanze (40%). Questi risultati permettono di indicare nel mio-inositolo un trattamento semplice e sicuro in grado di ripristinare una spontanea attività ovarica e di conseguenza la fertilità nella maggior parte dellepazienti con sindrome dell’ovaio policistico.

PREVENZIONE DIFETTI DEL TUBO NEURALE

Sempre in Italia, il prof. Cavalli, del Servizio di Genetica dell’ospedale di Cremona, ha individuato nel corso delle sue osservazioni che l’inositolo, in associazione con l’acido folico, riveste un ruolo fondamentale nella prevenzione dei difetti del tubo neurale (DTN o spina bifida). Secondo Cavalli, l’assunzione di 500 mg/die di inositolo con 2,5 mg/die di acido folico, a partire da tre mesi prima del concepimento fino a 60 giorni di gravidanza, a madri con gravidanza a rischio è in grado di offrire un effetto protettivo contro lo sviluppo di DTN. Il prof. Cavalli ha riscontrato buoni risultati con l’associazione dei due nutrienti.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15106232

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1735032/pdf/v039p000e5.pdf

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17952759

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10565802

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