Angelo Ortisi
LE BEVANDE GASSATE AUMENTANO IL RISCHIO DI CONTRARRE MALATTIE RESPIRATORIE.
24-03-2014
E’ da molti anni che gli studiosi di tutto il mondo si stanno interrogando sui possibili effetti collateraliche le bibite gassate, alcoliche o analcoliche, hanno sull’organismo. Uno studio del professor Peter Piper, docente di biologia molecolare e biotecnologia alla Sheffield University, spiega che i maggiori rischi sono legati all’E211 (benzoato di sodio). Si tratta di un particolare conservante utilizzato nella ricetta di alcune delle più famose bibite attualmente in commercio nel mondo: secondo il professor Piper, oltre ad essere una sostanza cancerogena, in grado di causare importanti danni e alterazioni del DNA mitocondriale delle cellule, provocando malattie neurodegenerative e invecchiamento precoce. I mitocondri sono organelli cellulari che, consumando ossigeno, producono ATP, la fonte di energia dell’organismo. Se sono danneggiati la cellula può entrare apoptosi (morte cellulare programmata). Lo studio, datato 2007, non ha ancora avuto smentite. Risale invece a pochi giorni fa la notizia che le bibite gassate potrebbero essere anche fonte di problemi respiratori. L’annuncio ufficiale è apparso sulla rivista Respirology ed è firmato dal professor Shi Zumin, docente dell’Università di Adelaide.
Il professor Zumin ha effettuato una lunga serie di prove sperimentali su un vasto campione di individui di età superiore ai 16 anni. La fase di ricerca, durata quasi due anni, è servita a dimostrare che basta assumere ogni giorno poco più di mezzo litro di bibite gassate per aumentare di circa il 13% la probabilità di avere problemi legati all’asma e di circa il 16% quella di contrarre la BPCO. Quest’ultima malattia, meglio nota come broncopneumopatia cronica ostruttiva, se non diagnosticata in tempo, provoca un’ostruzione permanente a livello bronchiale e polmonare durante la fase di espirazione. Il professor Zumin, nel suo articolo, spiega anche che, se al consumo di bibite gassate, viene associato il vizio del fumo, il rischio di contrarre queste malattie aumenta di quasi 7 volte.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Shi+Zumin++Respirology
ATTIVITA’ ANTIMICROBICA DEL BASILICO CONTRO LA SALMONELLA.
24-03-2014
Nove oli essenziali sono stati esaminati per l'attività antimicrobica contro ceppi clinici di Salmonella enterica. In base alla concentrazione minima inibente, olio di basilico aveva la più forte attività antimicrobica contro i batteri testati. La gascromatografia-spettrometria di massa ha rivelato che i principali costituenti dell’olio sono stati linalolo ( 64,35%), 1,8- cineolo (12.28%), eugenolo (3,21%), germacrene D (2,07%), alfa – terpineolo (1,64%). L’olio al basilico applicato sperimentalmente in una salsiccia di maiale inoculata con Salmonella enterica e conservata a 4 gradi C°, è stato in grado di inibire il batterio in modo dose -dipendente. L’olio di basilico ad una concentrazione di 50 ppm ha ridotto il numero di batteri nel cibo da 5 a 2log UFC/g dopo conservazione per 3 giorni. Un livello non misurabile del batterio nel cibo è stata osservata ad una concentrazione di 100-150 ppm. I risultati di questo studio confermano l'uso potenziale dell’olio di basilico come agente antimicrobico per controllare la salmonella enterica negli alimenti.
IL CONSUMO DI LATTE VACCINO CAUSA CARENZA DI FERRO NEI NEONATI E NEI BAMBINI.
24-03-2014
Molte ricerche hanno ben documentato che il consumo di latte vaccino ha effetti negativi sulle riserve di ferro di neonati e bambini. Sono diversi i meccanismi che possono contribuire alla carenza di ferro in questo giovane gruppo di popolazione. Il più importante di questi è probabilmente il basso contenuto di ferro del latte vaccino, che rende difficile ai neonati ottenere le quantità di ferro necessari per la crescita. Un secondo meccanismo è la perdita di sangue occulto intestinale associata al consumo di latte vaccino durante l'infanzia, una condizione che colpisce circa il 40% dei bambini. Un terzo meccanismo è l'inibizione dell’assorbimento di ferro non-eme dovuto al calcio e alla caseina, entrambi i quali sono presenti in quantità elevate nel latte vaccino. Inoltre l'elevata assunzione di proteine da latte vaccino può anche mettere i bambini a maggior rischio di obesità nella tarda infanzia. In conclusione, lo studio suggerisce di diminuire ai bambini il consumo di latte vaccino durante l’infanzia.
L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA DISTRUGGE L’HELICOBACTER PYLORI.
24-03-2014
L’Helicobacter pylori è il batterio responsabile della maggioranza di ulcere peptiche e per alcuni tipi di cancro gastrico. Purtroppo questo microrganismo ha la capacità di resistere al trattamento antibiotico convenzionale. In questo studio è stato preso in considerazione l’olio extravergine d’oliva, perché è un olio vegetale raffinato contenente una notevole quantità di composti fenolici. In condizioni simulate, è stato dimostrato che queste sostanze possono diffondersi dall'olio al succo gastrico ed essere stabili per ore in questo ambiente acido. In vitro, la componente polifenolica ha esercitato una forte attività battericida contro otto ceppi di Helicobacter pylori, tre delle quali resistenti ad alcuni antibiotici. Tra i composti fenolici, la forma dialdeidica del decarbossimetil ligstroside aglicone ha mostrato l'effetto battericida più forte a partire da una concentrazione di 1.3 microg/ml. Sebbene le condizioni sperimentali sono diverse dagli altri studi segnalati, questa concentrazione battericida è molto più bassa di quella trovata per i composti fenolici del tè, vino, ed estratti vegetali. Questi risultati aprono la possibilità di considerare l’olio extravergine d’oliva un agente chemiopreventivo per l’ulcera peptica o cancro gastrico, ma questa bioattività dovrebbe essere confermata in vivo in altri studi futuri.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22759331
MIX DI PROBIOTICI PER PREVENIRE L’ECZEMA.
24-03-2014
Da anni esistono dubbi per quanto riguarda l'effetto preventivo dei probiotici sullo sviluppo di eczema o dermatite atopica. Questo studio ha osservato se la supplementazione di probiotici impedisce lo sviluppo di eczema nei neonati ad alto rischio. In un trial randomizzato, in doppio-cieco, placebo-controllato, 112 donne incinte con una storia familiare di malattie allergiche hanno ricevuto un integratore un volta al giorno, contenente una miscela di Bifidobacterium bifidum, b. lactis e Lactobacillus acidophilus o placebo, a partire da 4-8 settimane prima del parto e continuando fino a 6 mesi dopo. I neonati erano esclusivamente allattati al seno durante i primi 3 mesi e successivamente sono stati nutriti con latte materno o una formula di latte di mucca da 4 a 6 mesi di età. I sintomi clinici dei neonati sono stati monitorati fino ad 1 anno di età, quando sono stati misurati l'IgE totale e specifica contro gli allergeni alimentari più diffusi. Lo studio ha preso in considerazione un totale di 68 neonati. La prevalenza di eczema a 1 anno nel gruppo probiotico è stato significativamente inferiore rispetto al gruppo placebo (18,2% contro 40,0%). L'incidenza cumulativa di eczema durante i primi 12 mesi è stato ridotto significativamente nel gruppo probiotici (36,4% contro 62,9%). Tuttavia, non c'era nessuna differenza nel livello totale di IgE del siero o la sensibilizzazione contro gli allergeni alimentari tra i due gruppi. La supplementazione con una miscela di b. bifidum, b. lactis e L. acidophilus prenatale e postnatale è risultato un approccio efficace nel prevenire lo sviluppo di eczema nei neonati ad alto rischio di allergia durante il primo anno di vita.
IL GINEPRO COMBATTE LA TUBERCOLOSI.
24-03-2014
Il ginepro è una pianta tradizionalmente utilizzata come cura per la tubercolosi (TB) e di altre malattie respiratorie. Lo scopo di questo studio è stato quello di isolare e identificare i componenti responsabili dell'attività dell'estratto di ginepro contro il Mycobacterium tuberculosis e contro il Mycobacterium aurum. E’ stata valutata l'attività dei composti isolati contro le varianti di Mycobacterium tuberculosis resistenti ai farmaci, il Mycobacterium tuberculosis e una serie di micobatteri non tubercolari (NTM). L'attività antibatterica è stata attribuita a un sesquiterpene identificato come longifolene e a due diterpeni, il totarol e l'acido trans-communico. Il totarol ha mostrato la migliore attività contro il Mycobacterium tuberculosis. E 'stato anche il più attivo contro le varianti resistenti alla moxifloxacina. Il longifolene e il totarol erano più attivi contro le varianti resistenti alla rifampicina. Mentre l’acido trans-communico ha mostrato una buona attività contro il Mycobacterium aurum. Questo è il primo studio che analizza l’attività antibatterica dei composti isolati del ginepro contro le diverse specie di Mycobacterium (aurum, fortuitum e phlei). Anche gli effetti del totarol sulle varianti farmaco-resistenti non erano mai stati pubblicati.
CONCLUSIONI: La presenza di terpenoidi ad azione antibatterica giustifica, in una certa misura, l'uso medicinale di questa pianta come rimedio anti-TB tradizionale.
LEUCEMIA E MORBO DI HODGKIN
Le prove suggeriscono che, in generale, gli individui con il gruppo sanguigno A sono più predisposti alla leucemia, soprattutto per la leucemia linfatica cronica. Questa tendenza è particolarmente forte per una varietà rara del gruppo A, la A2. Invece, il sangue di tipo 0 sembra avere un grado elevato di resistenza soprattutto alla leucemia acuta. Questa protezione è stata maggiormente notata tra i tipi 0 di sesso femminile. A causa di questo alcuni ricercatori hanno suggerito che ci potrebbe essere un gene “sex-responsive” sul cromosoma 9 vicino al locus AB0, che protegge le donne del gruppo 0 contro la leucemia acuta. Similmente ad altri tipi di cancro, la leucemia è spesso caratterizzata da una perdita di antigeni del gruppo sanguigno. E, dopo la remissione completa, non è raro vedere che gli antigeni del gruppo sanguigno tornano alla normalità e riappaiono sulle cellule. La malattia di Hodgkin ha mostrato un'associazione con il gruppo sanguigno 0.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1984838
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10391104
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3471283
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3810823
TUMORI DELLE OSSA
I tumori delle ossa si correlano soprattutto con il gruppo sanguigno B e in misura minore con quello A.
MELANOMA
Solo due sono stati gli studi condotti fino ad ora sul cancro della pelle. In generale, il cancro della pelle sembra essere fortemente associato con il gruppo sanguigno 0. Questo tipo sanguigno è stato trovato anche avere la più alta frequenza del melanoma maligno. E il più basso tempo medio di sopravvivenza dopo la diagnosi. Il sangue di tipo A tende ad avere la più lunga sopravvivenza, e questa tendenza è particolarmente forte nelle donne di questo gruppo.
CANCRO DELLA TIROIDE
Il gruppo sanguigno A e B mostra predisposizione al cancro della tiroide. Il gruppo 0 è soggetto a un certo numero di disfunzioni tiroidee che però non comprendono il cancro, da cui sembra essere protetto. Analogamente a quanto osservato in altri tipi di cancro, anche in questo caso quando le cellule diventano cancerose la struttura normale dei vari antigeni viene alterata. In generale la scomparsa degli antigeni A e B e l’aumento degli antigeni Tn sono tratti tipici dei tumori della tiroide, normalmente associati con tendenza alla malignità.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9822123