Angelo Ortisi
PERSONALITA’ DEL TIPO 0
Ogni persona con sangue di gruppo 0 cela nella sua memoria genetica forza, resistenza, senso di autostima, temerarietà, intuizione e ottimismo. I primi uomini, tutti di tipo 0, erano infatti la quintessenza della passionalità, dell’energia e dell’istinto di conservazione. Credevano in loro stessi. E fu un bene, altrimenti oggi non saremmo qui. Se appartenete al tipo 0, dovreste essere in grado di apprezzare quest’eredità perchè quello che vi mantiene in salute, vi ispira e vi regala energia, è del tutto identico a ciò che influenzava i nostri antenati. Vi sentirete rivitalizzati solo seguendo un’alimentazione ricca di proteine animali e praticando un esercizio fisico intenso, mentre percorrendo altre strade aprirete la porta alla depressione, alla stanchezza e al sovrappeso. Siete nati per essere dei leader e lavorate costantemente per raggiungere i vostri obiettivi. Realizzazione e successo sono le vostre priorità.
LE TEORIE MODERNE
Il rapporto tra gruppo sanguigno e carattere è stato oggetto di ricerca sin dagli anni Venti, quando un professore di psicologia di nome Takeji Furukawa prese a studiare se il gruppo sanguigno potesse diventare in qualche modo un indicatore traducibile in caratteristiche psicologiche. Furukawa pubblicò parte dei suoi lavori all’inizio degli anni Trenta nel “Journal of Applied Psychology” tedesco e spinse un buon numero di psicologi europei ad avviare anch’essi un esame delle correlazioni esistenti tra gruppo sanguigno e carattere. Malgrado questi primi sforzi, il rapporto tra gruppo sanguigno e personalità non conquistò un’attenzione rilevante fino agli anni Settanta, quando un giornalista di nome Masahiko Nomi da solo si impegnò a diffondere l’idea che il sistema dei gruppi sanguigni AB0 potesse rappresentare la chiave d’accesso al mistero della personalità. Il libro di Nomi, “Ketsueki de wakaru aisho” (Ciò che i gruppi sanguigni ci rivelano sulla compatibilità), conobbe in Giappone uno straordinario successo che dura ancora ai nostri giorni, essendo arrivato alla duecentoquarantesima ristampa. Molte delle schematizzazioni di Nomi si basano semplicemente sull’osservazione di migliaia di individui, condotta spesso per periodi prolungati. Anche se il suo metodo probabilmente non soddisfaceva criteri scientifici rigorosi, i suoi risultati furono sicuramente significativi: quando sono coerenti, le osservazioni possono mettere in luce tendenze chiare e razionali. Nel 1997, Peter Constantine pubblicò “What’s Your Type?”, un libro che affrontava il tema del rapporto tra gruppo sanguigno e personalità. Pur rendendo omaggio alle intuizioni di Nomi, la visione della personalità tratteggiata da Constantine sembra ispirarsi maggiormente ai lavori degli psicologi europei degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta. Tratti in gran parte dai lavori della psicologa francese Lèone Bourdel e dello specialista svizzero Fritz Schaer, i profili delle personalità legate ai gruppi sanguigni delineati da Constantine nella maggior parte dei casi sembrano in buona sintonia con quelli di Nomi. Ma ci sono anche casi in cui si differenziano nettamente. Nomi descriveva il gruppo B come un pensatore non convenzionale e non troppo ambizioso, mentre Constantine classifica gli individui di gruppo B come razionali, equilibrati, pragmatici e accaniti organizzatori, con una forte spinta per il raggiungimento degli obiettivi. Sia Nomi, sia Constantine li definiscono “individualisti”. Nomi e Constantine concordano poi che il gruppo 0 è estroverso, specialmente riferendone entrambi la tendenza ad esprimere chiaramente il proprio parere. Convengono anche che il gruppo A è più probabilmente introverso e fortemente sensibile all’opinione degli altri, quantunque Constantine lo consideri più riservato e calmo di quanto Nomi sembri suggerire. Constantine descrive il gruppo AB come un equilibrio di introversione ed estroversione, in sostanza una positiva miscela di caratteristiche contrapposte. Nomi considera invece l’impasto un pò meno equilibrato, raffigurandolo capace di adattarsi bene ai rapporti umani ma in generale “interiormente emotivo”, con pulsioni di distacco dalla società. Nel complesso, le caratterizzazioni di Nomi e Constantine sono in realtà abbastanza simili. Le peculiarità più convergenti annotate da entrambi sono la tendenza all’estroversione nel gruppo 0 e all’introversione nel gruppo A. Le prime analisi veramente scientifiche del legame tra gruppi sanguigni e personalità furono il frutto del lavoro di due dei maggiori psicologi del ventesimo secolo, Raymond Cattell e Hans Eysenck. L’opera di Cattell si concentrò sull’esame delle differenze individuali nelle capacità razionali, nella personalità e nella motivazione. E’ soprattutto noto per i suoi 16 fattori della personalità (16PF), uno degli strumenti di valutazione della personalità più utilizzati e apprezzati in tutto il mondo. Cattell condusse due studi sui gruppi sanguigni utilizzando i suoi 16PF nel 1964 e nel 1980: suddivise un campione di 323 australiani di razza bianca in diciassette sistemi genetici e ventuno variabili psicologiche, compresi i gruppi sanguigni. Tra l’altro, Cattell trovò che i soggetti appartenenti al gruppo AB erano nettamente più autosufficienti e indipendenti di quelli dei gruppi 0, A o B, mentre le persone di gruppo A erano più portate a soffrire di gravi stati ansiosi rispetto a quelle di gruppo 0. Le sue scoperte erano perfettamente allineate con quelle di altri studi su stress e malattie mentali. Eysenck, psicologo tedesco e professore di psicologia all’Università di Londra, fu tra i primi a sostenere che i fattori genetici svolgessero un ruolo importante nel determinare le differenze psicologiche tra gli individui. Il suo contributo più rilevante è la sua teoria della personalità, nota come sistema PEN (Psicoticismo, Estroversione e Neuroticismo). Secondo Eysenck, queste variabili sono il risultato di preferenze fisiologiche e chimiche. Per esempio, gli introversi mostrano un’attività più intensa nell’anello cortico-reticolare del cervello e quindi sono cronicamente più eccitabili degli estroversi a livello della corteccia cerebrale. La conseguenza è che in questi individui l’affollamento e il rumore possono provocare rapidamente un sovrappeso sensoriale. Eysenck effettuò anche uno studio comparativo delle caratteristiche della personalità in differenti nazionalità, riuscendo a tracciare distinzioni tra i gruppi sanguigni in certe popolazioni. Per farlo, utilizzò alcuni dei suoi studi precedenti, che mostravano l’esistenza di differenze significative nella frequenza di determinati gruppi sanguigni tra europei introversi ed estroversi e tra individui fortemente emotivi e persone tendenzialmente più rilassate. I suoi risultati dimostrarono che il comportamento emotivo era nettamente più comune nel gruppo B che nel gruppo A, mentre l’introversione era più diffusa nel gruppo AB che negli altri gruppi sanguigni. Eysenck esaminò campioni di due popolazioni, una inglese e l’altra giapponese. Poichè studi precedenti avevano indicato che i giapponesi erano più introversi e più neurotici degli inglesi, egli previde che tra i giapponesi si sarebbero trovate percentuali maggiori di individui di gruppo sanguigno AB e minori percentuali dei gruppi A e B. L’ipotesi fu confermata dalla semplice analisi dei dati disponibili sulle frequenze dei gruppi sanguigni nei due paesi.
TEORIE SULLA PERSONALITA’
L’idea che certi tratti, modi di fare, caratteristiche emozionali e scelte di vita possano essere nascoste nel nostro codice genetico è in genere ben accetta, sebbene non ci siano i mezzi per misurare scientificamente questo tipo di ereditarietà. Non è stato infatti identificato (per ora) alcun gene della personalità. Qualcuno potrebbe pensare che il nostro comportamento è legato al modo in cui siamo stati allevati piuttosto che a fattori di tipo ereditario. Ma forse sono in gioco entrambi gli aspetti. Ecco cosa racconta Peter D’Adamo a proposito della correlazione tra gruppi sanguigni e personalità: “Recentemente, Beverly, mia paziente da molto tempo, ha accompagnato in ambulatorio sua figlia. Prima di questa visita, mi aveva raccontato di aver avuto una figlia quando era nubile e molto giovane, e di essere stata pertanto costretta a darla in adozione. Per trent’anni Beverly non ne aveva più avuto notizie, fino al giorno in cui, andando ad aprire la porta, si trovò di fronte a una giovane donna il cui volto aveva qualcosa di familiare. Sua figlia era riuscita a trovarla. Appresi che era stata allevata sulla West Coast, in un ambiente molto diverso da quello in cui era vissuta la madre naturale. Tuttavia, osservando madre e figlia insieme, rimasi letteralmente di stucco. Non ci potevano essere dubbi: bastava un’occhiata per capire il rapporto di parentela che le legava. Avevano esattamente gli stessi atteggiamenti, lo stesso accento (anche se Beverly era di New York e la figlia veniva dalla California), e sembravano anche condividere il medesimo tipo di umorismo. Ma c’era di più: la figlia di Beverly aveva scelto la stessa professione della madre. Entrambe, infatti, erano manager aziendali e ricoprivano la carica di direttrici del personale. Se mai c’era una correlazione tra genetica e personalità, era proprio qui, davanti ai miei occhi”. Questo racconto è molto interessante, ma ovviamente, questa correlazione non è scientifica, come non lo sono neanche le ricerche condotte per stabilire un legame tra aspetti della personalità e gruppi sanguigni. Ma questa possibilità ci affascina perchè è ragionevole supporre l’esistenza di una relazione causale tra ciò che succede a livello cellulare e le nostre tendenze fisiche, mentali ed emozionali, come espressione del nostro gruppo sanguigno. L’impatto dell’evoluzione sul sistema immunitario e su quello digestivo ha portato allo sviluppo dei diversi gruppi sanguigni. Cambiamenti così profondi non potevano non interessare anche le funzioni mentali e l’emotività, favorendo la comparsa di modelli comportamentali e psicologici molto ben differenziati. Ciascun gruppo sanguigno ha dovuto intraprendere in tempi assai remoti un’aspra battaglia per poter sopravvivere. Il solitario tipo 0, per esempio, sarebbe potuto scomparire nella società ordinata e cooperativa più consona al tipo A. Certo, si è adattato, ma non c’è da meravigliarsi se qualche tratto del comportamento primitivo si annida ancora oggi nel profondo della sua psiche. L’esistenza di un legame tra personalità e gruppo sanguigno viene tenuta in grande considerazione dai giapponesi. Chiamata “ketsu-eki-gata”, questo tipo di analisi viene utilizzata da manager aziendali per selezionare il personale, dai ricercatori di mercato per studiare gli orientamenti dei consumatori, dalla gente comune per scegliere gli amici, i fidanzati e il coniuge. Distributori automatici per l’analisi del gruppo sanguigno sono dislocati in stazioni, grandi magazzini, ristoranti e altri luoghi pubblici. E c’è anche una società molto considerata, la AB0, che coadiuva le singole persone o le grandi organizzazioni, aiutandole a compiere scelte giuste secondo i criteri che legano personalità e gruppo sanguigno. Il massimo esponente della teoria che connette i tratti della personalità in base al tipo di sangue è Toshitaka Nomi, il cui padre fu un vero pioniere in questo campo. Nel 1980, Nomi e Alexander Besher scrissero un libro intitolato “You Are Your Blood Type” che in Giappone ha venduto più di sei milioni di copie. Esso contiene profili della personalità e suggerimenti per i diversi gruppi sanguigni, con consigli sul tipo di vita da seguire, sul partner da scegliere e sulle conseguenze cui si potrebbe andare incontro ignorando queste indicazioni. Catalogare le persone in questo modo, presenta aspetti inquietanti. Se si comincia a stabilire che il tipo A possiede certe caratteristiche e il tipo B altre, si potrebbe arrivare a dire che uno è superiore all’altro, oppure che un determinato incarico può essere svolto solo da una persona appartenente a uno specifico gruppo sanguigno. In definitiva, si correrebbe il rischio di sviluppare un sistema sociale basato su caste. Anche se molto sottotono, è un pò quello che succede in Giappone quando, per esempio, un’azienda cerca un dirigente specificando come requisito dell’assunzione il tipo di gruppo sanguigno. Ma allora, qual è il valore di queste teorie e perchè ho voluto parlarne? Semplice. Nonostante io ritenga che il “ketsu-eki-gata” sia eccessivo, non posso negare la probabile esistenza di una correlazione tra biologia e personalità. La ricerca scientifica ha acquisito prove inequivocabili dei legami che intercorrono tra mente e corpo, e come spiegheremo più avanti, anche le reazioni allo stress cambiano a seconda dei gruppi sanguigni. Pertanto, l’idea che questi possano associarsi a tratti diversi della personalità non è poi tanto strana. Infatti, ricerche serie e documentate dimostrano che i meccanismi di controllo del comportamento, del carattere e della salute mentale sono influenzati dal gruppo sanguigno, allora ampliare l’analisi al problema della personalità non è più solo un passatempo divertente, ma assume a pieno titolo i connotati di un’attività scientifica.
BEVANDE
Ottimo il vino rosso per la sua attività su cuore e arterie: un bicchiere al giorno è in grado di ridurre il rischio cardiovascolare sia negli uomini che nelle donne. Il tè verde contiene alcuni polifenoli che bloccano la produzione di poliammine pericolose.
NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.
GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Acqua e limone
Bevanda di avena
Bevanda di miglio
Bevanda di riso
Camomilla
Succo d’ananas senza zucchero
Tè verde
INDIFFERENTI
Acqua frizzante
Bevanda di mandorle
Bevanda di quinoa
Bevanda di soia
Birra
Succo di mela
Succo di pompelmo senza zucchero
Vino bianco
Vino rosso
GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Acqua e limone
Bevanda di avena
Bevanda di miglio
Bevanda di riso
Succo d’ananas senza zucchero
Tè verde
Vino bianco
Vino rosso
INDIFFERENTI
Acqua frizzante
Bevanda di mandorle
Bevanda di quinoa
Succo di mela
Succo di pompelmo senza zucchero
TÈ VERDE. Contiene componenti che possono bloccare la sintesi di poliammine o l’innalzamento dei livelli di indacano.
BIBITE GASSATE. Inibiscono il metabolismo.
ERBE, SPEZIE ED ALTRI CONDIMENTI
Le persone di tipo AB devono limitare l’assunzione di sodio, pertanto, è preferibile insaporire i cibi con il sale marino integrale. Anche la melassa e il curry vanno bene per questi soggetti. La melassa apporta all’organismo una buona percentuale di ferro, mentre il curry presenta tra i suoi componenti la curcumina, una potente sostanza fitochimica in grado di abbassare la quantità di tossine a livello intestinale. Da evitare, invece, molte delle gelatine più comuni, come il guar, perchè possono potenziare gli effetti di lectine provenienti da altri alimenti. Da eliminare sono tutte le varietà di peperoncino e di aceto. Per condire le insalate quest’ultimo può essere sostituito con il succo di limone, accompagnato da erbe aromatiche o olio aromatizzato.
NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.
GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Curry
Miso
Origano
INDIFFERENTI
Aceto di mele
Alloro
Aneto
Basilico
Bicarbonato di sodio
Cannella
Cardamomo
Cerfoglio
Chiodi di garofano
Cioccolato
Coriandolo
Cumino
Curcuma
Dragoncello
Erba cipollina
Fruttosio
Lecitina di soia
Lievito di birra
Maggiorana
Maionese
Maionese di soia
Melassa
Menta
Miele
Noce moscata
Paprika
Pectina della frutta
Peperoncino rosso in polvere
Rosmarino
Sale marino integrale
Salvia
Santoreggia
Sciroppo d’acero
Sciroppo d’agave
Sciroppo di riso
Senape con aceto e frumento
Senape in polvere
Senape senza aceto e frumento
Stevia
Tamari
Timo
Umeboshi
Vaniglia
Zafferano
Zucchero bianco o integrale
GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Alloro
Curcuma
Curry
Lievito di birra
Origano
INDIFFERENTI
Aneto
Basilico
Bicarbonato di sodio
Cannella
Cardamomo
Cerfoglio
Chiodi di garofano
Cioccolato
Coriandolo
Cumino
Dragoncello
Erba cipollina
Lecitina di soia
Maggiorana
Maionese
Maionese di soia
Melassa
Menta
Miso
Noce moscata
Paprika
Pectina della frutta
Peperoncino rosso in polvere
Rosmarino
Sale marino integrale
Salvia
Santoreggia
Sciroppo d’agave
Senape in polvere
Senape senza aceto e frumento
Stevia
Tamari
Timo
Vaniglia
Zafferano
AMIDO DI MAIS. Contiene lectine tossiche.
CURRY, ORIGANO. Contengono componenti che possono bloccare la sintesi di poliammine o l’innalzamento dei livelli di indacano.
ACETO BALSAMICO, ACETO DI VINO, PEPE BIANCO, PEPE NERO, PEPE ROSSO. Irritanti gastrici. Inibiscono la corretta funzione digestiva o bloccano l’assimilazione.
ASPARTAME, GELATINA, GUAR, MALTODESTRINA, ZUCCHERO INVERTITO. Inibiscono il metabolismo.
DESTROSIO, GLUTAMMATO MONOSODICO, KETCHUP. Aumentano gli effetti tossici di altri alimenti.
MELASSA. Contiene componenti benefici che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.
OLI E GRASSI
Anche per i soggetti di tipo AB gli oli migliori sono quelli monoinsaturi (come per esempio l’olio d’oliva) e quelli ricchi di acidi grassi della serie omega (come quello di semi di lino). Questi oli sono benefici perchè contribuiscono a salvaguardare la salute di cuore e arterie.
NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.
GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Olio di semi di canapa
Olio extra vergine d’oliva
INDIFFERENTI
Olio di germe di grano
Olio di semi di arachidi
Olio di semi di chia
Olio di semi di lino
Olio di semi di ribes nero
Olio di soia
GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Olio di semi di arachidi
Olio di semi di canapa
Olio di semi di chia
Olio extra vergine d’oliva
INDIFFERENTI
Olio di germe di grano
Olio di semi di lino
Olio di semi di ribes nero
Olio di semi di zucca
Olio di soia
OLIO DI COCCO. Aumenta l’effetto tossico di altri alimenti.
OLIO DI CARTAMO, OLIO DI GIRASOLE, OLIO DI MAIS, OLIO DI SESAMO. Contengono lectine tossiche.
OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA. Contiene componenti benefici che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.
FRUTTA
La frutta è ricca di antiossidanti e molti tipi, tra cui i mirtilli, more e ciliegie, contengono pigmenti che bloccano l’enzima epatico ornitina decarbossilasi, diminuendo la produzione di poliammine, sostanze chimiche che in concerto con l’insulina favoriscono l’aumento di peso e la probabilità di mutazioni cellulari. Altri frutti alcalini, come le susine, contribuiscono a bilanciare l’acidità muscolare indotta da certi cereali. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura oltre a farvi perdere qualche chilo neutralizza gli effetti dell’insulina. Tra tutte queste capacità, la frutta è anche in grado di spostare l’equilibrio dell’acqua corporea da alte concentrazioni extracellulari (negativa) ad alte concentrazioni intracellulari (positiva). Molti frutti, come per esempio l’ananas, oltre ad essere un ottimo digestivo, contengono degli enzimi che sono in grado di combattere le infiammazioni e favorire l’instaurazione di un appropriato equilibrio dell’acqua presente nell’organismo. Tra i frutti più comuni, quelli da evitare sono sicuramente le arance perchè irritanti per lo stomaco e in grado di interferire con l’assorbimento di alcuni minerali indispensabili. Sembra strano, ma un altro agrume, il pompelmo, pur possedendo un’acidità simile a quella dell’arancia, viene incluso tra i frutti benefici. In effetti, il pompelmo non solo non irrita lo stomaco, ma dopo la digestione sviluppa un certo grado di alcalinità. Ottimi sono da considerarsi anche i limoni, che stimolano le funzioni dell’apparato digerente e contribuiscono ad eliminare l’eccesso di muco dalle vie respiratorie; senza contare che la vitamina C contenuta in questi agrumi e in altri frutti svolge un’attività antiossidante di tutto rispetto molto utile per combattere lo sviluppo di potenziali tumori. Nulla di positivo può essere detto sulla banana, che disturba notevolmente la digestione delle persone di tipo AB. Visto che essa rappresenta un’importante fonte di potassio, è bene procacciarsi questo minerale consumando albicocche e fichi.
NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.
GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Ananas
Anguria
Ciliegie
Fichi
Kiwi
Limoni
Mirtilli rossi
Pompelmo
Susine
Uva
Uva spina
INDIFFERENTI
Albicocche
Datteri
Fragole
Gelsi
Kumquat
Lamponi
Limetta
Litchi
Mandarino
Mele
Mirtilli neri
More
Papaia
Pere
Pesca
Pescanoce
Platano
Prugne secche
Ribes nero e rosso
Sambuco
Uva passa
GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Ananas
Anguria
Bacche di goji
Ciliegie
Fichi
Limetta
Limoni
Mirtilli neri
Mirtilli rossi
More
Papaia
Pompelmo
Sambuco
Susine
Uva
Uva spina
INDIFFERENTI
Albicocche
Datteri
Fragole
Gelsi
Kiwi
Kumquat
Lamponi
Litchi
Mele
Pere
Pesca
Pescanoce
Platano
Ribes nero e rosso
Uva passa
BANANA, CACHI, MELOGRANO. Contengono lectine tossiche.
CILIEGIE, FICHI, KIWI, MIRTILLO ROSSO, SUSINE. Contengono componenti che possono bloccare la sintesi di poliammine o l’innalzamento dei livelli di indacano.
ANANAS, LIMONE, POMPELMO. Contengono componenti benefici che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.
ARANCE, MANGO. Incrementano le poliammine o i livelli di indacano.
VERDURE
Le verdure forniscono fibre e antiossidanti in abbondanza e favoriscono il calo della produzione di poliammine nell’apparato digerente. Esse aiutano anche a combattere le malattie cardiovascolari e i tumori, disturbi che colpiscono le persone di tipo A e AB con una frequenza superiore a quella riscontrabile in altri gruppi sanguigni. Le cipolle sono estremamente benefiche per chi appartiene a questo gruppo, giacchè contengono rilevanti quantità di quercetina, un potente antiossidante con proprietà antitumorali. La pastinaca contiene molti polisaccaridi, che sono ottimi stimolatori del sistema immunitario. L’aglio può essere utilizzato con generosità: è un ottimo tonico e possiede una provata attività antibiotica.
NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.
GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Aglio
Alga spirulina
Barbabietole rosse
Broccoli
Broccolo romano
Cavolfiore
Cavolo riccio (o nero)
Cetriolo
Cime di rapa
Funghi maitake
Melanzane
Pastinaca
Patate dolci (patate americane)
Prezzemolo
Sedano
Senape
Tarassaco
INDIFFERENTI
Alga dulse
Alga kelp
Alga wakame
Asparagi
Bietole
Carote
Cavoli (tutte le altre varietà)
Cavolini di Bruxelles
Cavolo cinese
Cavolo rapa
Cicoria
Cipolle (tutti i tipi)
Crauti
Finocchio
Funghi champignon
Funghi enoki
Funghi pleurotus
Funghi porcini
Funghi portobello
Indivia belga
Lattuga (tutte le varietà)
Olive verdi
Radicchio
Rape
Patate
Peperoni
Pomodoro
Porri
Rafano
Rucola
Scalogno
Scarola
Sedano rapa
Semi di canapa
Spinaci
Zenzero
Zucca
Zucchine
GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Aglio
Alga spirulina
Broccoli
Broccolo romano
Cavolfiore
Cavolo riccio (o nero)
Cetriolo
Cime di rapa
Funghi maitake
Melanzane
Pastinaca
Patate dolci (patate americane)
Pomodoro
Prezzemolo
Sedano
Semi di canapa
Senape
Tarassaco
Zenzero
INDIFFERENTI
Alga dulse
Alga kelp
Alga wakame
Asparagi
Barbabietole rosse
Bietole
Carote
Cavoli (tutte le altre varietà)
Cavolini di Bruxelles
Cavolo cinese
Cavolo rapa
Cicoria
Cipolle (tutti i tipi)
Crauti
Finocchio
Funghi champignon
Funghi enoki
Funghi pleurotus
Funghi portobello
Indivia belga
Lattuga (tutte le varietà)
Olive verdi
Radicchio
Patate
Peperoni
Porri
Rafano
Rape
Rucola
Scalogno
Scarola
Sedano rapa
Spinaci
Zucca
Zucchine
CAVOLI. Contengono componenti che possono influenzare positivamente la suscettibilità alle malattie.
AGLIO, CETRIOLI, FUNGO MAITAKE, MELANZANE, PASTINACA. Contengono agglutinine che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.
OLIVE NERE. Incrementano le poliammine o i livelli di indacano.
CEREALI E AMIDI
In genere, le persone di tipo AB tollerano bene i cereali. Gli unici che possono creare qualche problema sono il frumento e il mais, le cui lectine esercitano un effetto che simula quello dell’insulina, con il risultato di far calare la massa dei tessuti attivi e stimolare l’accumulo di grasso. Inoltre, il frumento ha la capacità di far aumentare in questi soggetti la produzione di muco. Quindi se soffrite di problemi respiratori, oppure di otiti e sinusiti ricorrenti, dovreste limitare il consumo di prodotti a base di frumento. L’amaranto, un cereale già coltivato nell’antichità, dovrebbe essere sempre presente nell’alimentazione delle persone di gruppo AB perchè contiene una lectina che può aiutare a prevenire il cancro del colon.
NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.
GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Amaranto
Avena
Farina d’avena
Farina di segale
Farro spelta integrale
Fiocchi d’avena
Gallette di riso
Miglio
Pangermoglio
Riso basmati
Riso integrale
Riso selvatico
Riso soffiato
Segale
INDIFFERENTI
Crusca e germe di grano
Farina di grano duro
Farina di riso
Farro dicocco integrale
Frumento integrale
Orzo
Quinoa
Riso brillato (o bianco)
GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Amaranto
Avena
Farina d’avena
Fiocchi d’avena
Farina di riso
Farina di segale
Gallette di riso
Miglio
Pangermoglio
Riso basmati
Riso brillato (o bianco)
Riso integrale
Riso selvatico
Riso soffiato
Segale
INDIFFERENTI
Crusca e germe di grano
Farro spelta integrale
Orzo
Quinoa
GRANO SARACENO, MAIS, POPCORN. Contengono lectine tossiche.
FARINA D’AVENA. Contiene componenti benefici che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.
SEMI E FRUTTA SECCA
Le persone di tipo AB hanno delle reazioni particolari nei riguardi di semi e frutta secca, dovute alle contraddittorie caratteristiche dei gruppi A e B. Anche se costituiscono un’ottima fonte di proteine, questi alimenti andrebbero consumati in quantità modeste, perchè tutti contengono lectine in grado di ridurre l’efficienza dell’insulina e quindi di creare gli stessi problemi che affliggono i soggetti di tipo B. Tra quelli considerati benefici, abbiamo sicuramente le noci, in grado di abbassare la concentrazione di poliammine grazie ad un’azione inibitoria nei confronti dell’enzima ornitina decarbossilasi. I semi di lino sono ricchi di lignine, che aiutano a ridurre il numero dei recettori del fattore di crescita dell’epidermide, un componente necessario alla proliferazione di numerosi e diffusi tipi di cancro, che può essere stimolato dall’antigene A. Anche le arachidi sono alimenti benefici in grado di stimolare il sistema immunitario e di combattere alcune forme di tumori. I soggetti AB mostrano una certa tendenza a sviluppare alcuni disturbi della cistifellea, quindi, si consiglia a chi soffre di questi problemi di eliminare totalmente la frutta secca dalla loro alimentazione.
NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.
GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Arachidi
Burro di arachidi
Noci
INDIFFERENTI
Anacardi
Burro di anacardi
Burro di mandorle
Formaggio di mandorle
Mandorle
Noci brasiliane
Noci di Macadamia
Noci Pecan
Pinoli
Pistacchi
Semi di cartamo
Semi di lino
GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)
BENEFICI
Noci
INDIFFERENTI
Arachidi
Burro di arachidi
Burro di mandorle
Formaggio di mandorle
Mandorle
Noci brasiliane
Noci di Macadamia
Noci Pecan
Pinoli
Semi di cartamo
Semi di lino
NOCI. Contengono componenti che possono bloccare la sintesi di poliammine o l’innalzamento dei livelli di indacano. Ottime fonti di proteine, potassio, zinco e folati.
NOCE DI MACADAMIA. Ottima fonte di potassio e grassi monoinsaturi.
SEMI DI GIRASOLE. Contengono lectine tossiche.