16-01-2015
Un largo studio pubblicato sull’European Heart Journal (la rivista dell’European Society of Cardiology) mostra che i tassi d’incidenza delle morti per malattie cardiovascolari e ictus in Europa sono in calo, tuttavia i dati rivelano che vi sono vistose differenze da nazione a nazione, con i Paesi dell’Est come la Russia e l’Ucraina che hanno un tasso mortalità di molto maggiore che non, per esempio, quello della Francia. Allo stesso modo, se da un lato calano i decessi per le malattie cardiovascolari, aumentano quelli per cancro in diverse nazioni. E’ l’aggiornamento per il 2014 dei dati relativi all’impatto sui tassi d’incidenza dei decessi per le malattie cardiovascolari (CVD) in Europa, a dimostrare come questi variano enormemente da Paese a Paese. Per esempio, in alcuni dell’Europa orientale, tra cui Russia e Ucraina, il tasso di mortalità coronariche e malattie cardiache tra le persone di età compresa tra i 55 e i 60 anni è maggiore del tasso equivalente in Francia per le persone vent’anni anni più vecchie. Nella fattispecie, comprendendo le rettifiche per i tassi di mortalità per CVD negli uomini e nelle donne di tutte le età, questi sono stati 6 volte superiori in Russia rispetto alla Francia. Questi due Paesi, se vogliamo, rappresentano rispettivamente i primi in classifica in negativo e positivo. Nel 2010 in Russia, per ogni 100mila persone, sono morti 915 uomini e 517 donne, mentre i tassi equivalenti in Francia erano rispettivamente di 150 e 87 ogni 100mila. Nel Regno Unito, invece, i tassi di mortalità per CVD nel 2010 erano di 205 uomini e 129 donne ogni 100mila persone.
Nel complesso, le CVD rimangono la singola, più grande causa di morte tra gli europei rispetto a qualsiasi altra malattia, e in alcuni Paesi provoca il doppio dei morti rispetto al cancro. Ma ci sono delle eccezioni: è il caso di Belgio, Danimarca, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e San Marino dove il cancro è causa di un numero maggiore di morti tra gli uomini rispetto alle CVD. Infine, per la prima volta, in Danimarca il cancro ha ucciso un numero maggiore di donne, che non le malattie cardiovascolari. «La ragione per cui il cancro ha superato le malattie cardiovascolari come causa principale di morte in questi Paesi è dovuta al fatto che un minor numero di persone sviluppano malattie cardiovascolari e, tra quelli che lo fanno, sono in meno a morire – spiega il dott. Nick Townsend, ricercatore senior presso il BHF Centre on Population Approaches for Non-Communicable Disease Prevention e coautore dello studio – Ciò è probabilmente dovuto al miglioramento dei fattori comportamentali di rischio associati con le CVD, come per esempio la diminuzione del numero di persone con il vizio del fumo, insieme a trattamenti migliori, tra cui le azioni preventive come il crescente uso di statine. Tuttavia, gli aumenti di alcuni fattori di rischio, quali l’incremento dei livelli di obesità, suggeriscono che queste tendenze decrescenti possono essere in pericolo di inversione».
Il team di ricercatori, guidati dalla dott.ssa Melanie Nichols – Research Associate al British Heart Foundation Centre on Population Approaches for Non-Communicable Disease Prevention dell’Università di Oxford (UK) – ha esaminato le tendenze della mortalità da CVD per un periodo di dieci anni, partendo dall’anno più recente disponibile, che era il 2010 o il 2012 per la maggior parte dei Paesi. Dei 53 Paesi europei, ne sono stati analizzati 52, poiché mancava Andorra. Di questi, i ricercatori hanno rilevato il numero totale di decessi per tutte le età, e anche a quelli che potrebbero essere classificati come “prematuri”, ossia quelli avvenuti prima dei 65 anni e quelli prima dei 75. I dati relativi al più recente anno disponibile hanno dimostrato che ci sono stati poco più di quattro milioni di morti (1,9 milioni di uomini e 2,2 milioni di donne) causati dalle CVD, arrivando a toccare la metà di tutti i decessi in Europa. Più in dettaglio, 1,8 milioni di queste morti erano attribuibili a malattia coronarica, 1 milione a malattia cerebrovascolare (ictus) e 1,2 milioni ad altre malattie cardiovascolari. Poco meno di 1 milione di uomini sono morti prima dei 75 anni e mezzo milione prima dei 65 anni. Sono invece mezzo milione le donne che sono morte prima dei 75 anni d’età e poco più di 200mila prima dei 65 anni. Tre su dieci decessi di cittadini europei di età inferiore ai 65 sono stati causati da CVD, così come lo erano il 37% di tutti i decessi che si verificano prima dei 75 anni d’età. «La percentuale di donne che muoiono per malattie cardiovascolari è molto maggiore rispetto agli uomini: il 51% delle donne è morto rispetto al 42% degli uomini– sottolinea il dottor Townsend – Questa differenza è guidata principalmente da un più alto tasso di ictus e altre malattie cardiovascolari tra le donne. C’era invece poca differenza nei tassi di malattia coronarica tra uomini e donne: rispettivamente il 20% contro il 21%». «In tutto il mondo, ci sono stati alcuni momenti nella storia in cui le NCD [malattie non trasmissibili] hanno goduto di un posto di rilievo nell’attenzione mondiale, con le malattie cardiovascolari in prima linea. Nonostante ciò, c’è stato poco impegno a livello nazionale o regionale in un maggiore monitoraggio e nella comunicazione dei fattori di rischio e gli esiti per le malattie cardiovascolari. E’ chiaro che in molti Paesi d’Europa, la mortalità da CVD ha continuato a diminuire notevolmente negli ultimi anni, e darà un grande contributo al raggiungimento di questo obiettivo. In questi Paesi (soprattutto quelli ad alto reddito), si sta arrivando rapidamente a un punto di svolta, laddove i decessi per cancro saranno più numerosi dei decessi per malattie cardiovascolari, in particolare tra gli uomini. In molti altri Paesi, tuttavia, il peso delle CVD sminuisce quello del cancro, e una gran parte della popolazione perderà la vita prematuramente per malattie cardiache e ictus», concludono gli autori.