16-01-2015
Ho trattato più volte l'argomento del morbo di Parkinson, patologia neurodegenerativa caratterizzata da forti tremori al braccio, rigidità muscolare e calo delle capacità cognitive. Tale malattia è sicuramente oggetto delle più avanzate ricerche che mirino a trovare una terapia che possa arrestarne il decorso: molti scienziati vorrebbero mettere la parola fine a questo terribile morbo, che tra gli altri ha colpito anche personaggi famosi quali Papa Giovanni Paolo II, Muhammad Ali e Michael J. Fox. Quest'ultimo, in particolare, ha iniziato ad accusare i primi sintomi all'età di 23 anni, ed è oggigiorno in prima linea per raccogliere fondi destinati alla ricerca di nuove terapie.
Gli attuali medicinali, sebbene non possono arrestarla, vengono assunti in maniera precipua per cercare di rallentare il decorso della malattia e migliorare di conseguenza la qualità della vita del paziente. Il più famoso, chiamato Levodopa, mira a fornire le quantità necessarie di dopamina, neurotrasmettitore carente nel malato di Parkinson, al cervello, introducendo L-Dopa, principio attivo precursore della dopamina, nell'organismo. Tra i possibili effetti collaterali della levodopa va ricordata la comparsa di ipotensione e discinesia. Un altro farmaco ampiamente utilizzato in caso di Parkinson è la Rasagilina: agisce bloccando l'enzima monoaminoossidasi-B, responsabile della degradazione della dopamina, sia quella naturale che quella introdotta grazie alla Levodopa, a livello cerebrale. La sua particolare funzione consente di contrastare la rigidità e la lentezza dei movimenti: ma ovviamente anch'esso presenta effetti collaterali possibili, tra cui comparsa di allucinazioni, cefalea, vertigini e... insorgenza di orgasmi multipli.
Quest'ultima tragicomica caratteristica non era ancora conosciuta fino a qualche giorno fa, quando una paziente di 42 anni è stata ricoverata in ospedale dopo aver accusato un netto aumento della libido. In particolare, la donna ha affermato di aver avuto dai 3 ai 5 orgasmi al giorno, di una durata media di 20 secondi, per un'intera settimana. Il suo caso è stato seguito dalla Necmettin Erbakan University di Konya, in Turchia, ed è finito sulla rivista specializzata Parkinsonism and Related Disorders. Non vi è sicurezza circa la ragione della comparsa di un tanto peculiare effetto collaterale, ma si è portati a credere che sia proprio l'aumento della dopamina indotto dalla terapia a questa patologia ad aver scatenato l'ipereccitazione nella donna: questo neurotrasmettitore è infatti coinvolto negli stimoli che creano motivazione e ricompensa, quali buon cibo, utilizzo di sostanze stupefacenti e, naturalmente, sesso di qualità.
http://www.livescience.com/47208-spontaneous-orgasms-parkinsons-drug-rasagiline.html