20-01-2015
Le aziende che producono cereali per la prima colazione hanno iniziato ad aggiungere vitamine, ferro e acido folico a fini commerciali, per dare l’idea di un alimento sano. Ma pare che abbiano avuto una pessima idea, almeno stando a un’analisi dell’Environmental Working Group (EWG). L’associazione americana ha analizzato oltre 1.500 tra i cereali più venduti e oltre mille snack, mostrando che contenevano livelli troppo elevati di vitamina A, niacina e zinco. Livelli considerati pericolosi dall’Institute of Medicine. Il problema si fa quindi duplice: non solo le vitamine e i minerali assunti non sono derivati da alimenti freschi (per i quali praticamente non esiste un limite massimo di sicurezza) ma sono anche in quantità eccessive.
Tra i cereali, 114 contenevano vitamina A, niacina e zinco in concentrazioni del 30% oltre i limiti considerati sicuri. In 27 tipi di snack la percentuale saliva al 50%. La cosa preoccupa soprattutto per i bambini, più piccoli e dunque con bisogni nutrizionali ridotti. Inoltre, latte e cereali sono un piatto particolarmente amato dai bimbi, che spesso assumono anche integratori alimentari. Diversi studi hanno mostrato che dosi eccessive di vitamina A possono danneggiare il fegato; mentre un eccesso di zinco può interferire con il sistema immunitario, e la niacina, se assunta in dosi troppo elevate, può portare vomito e problemi cutanei. Vitamine e minerali a parte, c’è anche un’altra buona ragione per scegliere con cura i cereali per la colazione. Gli stessi ricercatori hanno quantificato lo zucchero che si assume mangiandoli: in un anno, consumandone una tazza al giorno, buttiamo giù 4,5 kg di zucchero. I cereali di alcune marche infatti – come è emerso dall’indagine – devono la metà del loro peso unicamente al dolce,e sempre più controverso, ingrediente.