05-02-2015
Chi soffre di gelosia dovrebbe stare attento e rivedere le sue priorità. Uno studio dell'Università di Goteborg pubblicato su Neurology rivela infatti che le donne di mezza età il cui comportamento è caratterizzato da gelosia, cambiamenti repentini di umore e ansia hanno più probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer in età avanzata. Il gruppo svedese ha somministrato dei test psicologici a un campione di 800 donne a trenta, quaranta e cinquant'anni. Le domande vertevano sulle loro nevrosi, sul senso di colpa e sull'irascibilità, tutte componenti manifeste nel caso si soffra di ansia, gelosia e umoralità. Le volontarie hanno anche risposto a domande sullo stress sul posto di lavoro o causato da eventuali problemi di salute. Al termine dello studio, 153 donne hanno sviluppato la demenza. Le donne che avevano fatto registrare punteggi più alti nei test che misuravano la nevrosi erano anche quelle più suscettibili di sviluppare il morbo di Alzheimer.
L'autrice dello studio, Lena Johansson, spiega: “la maggior parte delle ricerche sull'Alzheimer è dedicata a fattori come istruzione, rischi cardiovascolari, traumi cerebrali, storia familiare e genetica. La personalità potrebbe influenzare il rischio di demenza attraverso il suo effetto sul comportamento, lo stile di vita o le reazioni allo stress. È stimato che il numero di persone con demenza crescerà drammaticamente. È dunque importante identificare i fattori di rischio e quelli protettivi". Clare Walton dell'Alzheimer's Society precisa: “mentre non possiamo controllare le fonti quotidiane di tensione, possiamo sviluppare delle strategia che aiutino ad affrontarle e stiamo finanziando una ricerca che ci aiuti a esplorare in che modo questo possa aiutare a ridurre i rischi di demenza".