06-02-2015
Leggere è un’attività non solo piacevole e istruttiva, ma anche salutare. Difatti, come testimoniato da varie ricerche scientifiche, quando si legge si allena la mente, potenziando così la capacità di pensare, la concentrazione e persino l’empatia, ossia la predisposizione a comprendere lo stato d’animo dei nostri interlocutori. E, per le persone più in là con gli anni, la lettura diventa una delle migliori forme di prevenzione rispetto al rischio di declino cognitivo e perdita di memoria. Tra i diversi studi che hanno svolto indagini in tal senso, possiamo ricordarne uno pubblicato lo scorso anno sulla rivista “Neurology” e realizzato da alcuni ricercatori della Rush University di Chicago, Stati Uniti, i quali hanno studiato, per 6 anni, un campione di 294 soggetti di età avanzata tramite questionari relativi alle loro abitudini in fatto di lettura e test che ne misuravano le prestazioni cognitive. In questo modo, gli esperti americani hanno potuto verificare come i soggetti mentalmente più attivi e maggiormente dediti alla lettura facessero registrare un tasso di declino cognitivo decisamente più lento rispetto a coloro che leggevano poco o quasi mai.
Una volta elencati i vantaggi della lettura, occorre fare una precisazione e sottolineare che esiste una condizione indispensabile per poter trarre giovamento da questa attività, cioè quella di tornare alle abitudini che avevamo prima della rivoluzione digitale. Nella fattispecie, dobbiamo staccarci dalla nostra postazione informatica, lasciare spento il pc portatile, il tablet o lo smartphone, prendere tra le mani un libro di carta (o un lettore ebook) e convogliare tutta la nostra attenzione verso quest’ultimo. Diversamente, ossia usando un dispositivo digitale con il quale si ha accesso anche al web, sarà molto più difficile concentrarsi in modo esclusivo sul testo e giungere a una comprensione profonda dello stesso. Difatti, quando usiamo un computer o uno smartphone e leggiamo online, tendiamo a farlo utilizzando il cosiddetto “modello a F”: si leggono per intero le righe del testo collocate più in alto, la metà di quelle presenti al centro della pagina e soltanto il lato sinistro della parte finale della pagina. Questo accade perché, quando siamo connessi su internet, veniamo continuamente distratti dai contenuti multimediali e ipertestuali, che ci impediscono di concentrarci totalmente sulle parole che appaiono sullo schermo.
Proprio a tal proposito, segnaliamo un fenomeno nato negli Usa e in via di diffusione in vari Paesi del Mondo: gli slow reading club, posti nei quali si può restare seduti a leggere e bere qualcosa, al riparo dallo stress e dal ritmo frenetico della vita quotidiana. In questi club sono tassativamente vietati portatili e smartphone, mentre sono ammessi, oltre ai libri di carta, anche i tablet senza connessione internet e, soprattutto, gli ebook reader, dispositivi creati appositamente per la lettura di libri in formato digitale, dotati di schermi con tecnologia e-ink (inchiostro elettronico), la cui resa è molto simile a quella di un testo stampato. Come si legge nel Manifesto dello slow reading, la lettura di testi cartacei è sempre molto apprezzata, ma occorre fare i conti con il presente e con il futuro, quindi con il digitale. Motivo per cui la tecnologia risulta bene accetta, a patto che gli strumenti usati consentano la lettura di libri fatti esclusivamente di parole, senza immagini da visionare o suoni da ascoltare. In questo modo, scrivono gli autori del Manifesto, ci si può temporaneamente isolare dal resto del mondo per immergersi completamente nell’universo parallelo creato dal libro che si sta leggendo, concentrando sui contenuti testuali tutte le proprie risorse intellettuali e immaginative.
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/07/130704094454.htm