02-03-2015
Che i metalli pesanti non facciano bene alla salute, è cosa risaputa. Un pò meno nota, però, è l’azione diretta che possono avere sulla fertilità maschile. Secondo un recente studio, pubblicato sulla rivista Reproductive Toxicology e condotto congiuntamente da ricercatori della Keele University nel Regno Unito e le università di Lione e St. Étienne in Francia, l’intossicazione da alluminio incide pesantemente sulla capacità riproduttiva degli uomini. Lo studio ha analizzato lo sperma , raccolto in un clinica francese, di 62 donatori. Per gli esami è stato utilizzato un particolare microscopio a fluorescenza e un colorante specifico per evidenziare la presenza di alluminio nel liquido seminale. Particelle di alluminio sono state identificate sia nello sperma che nel singolo spermatozoo. Ciò che ha preoccupato gli studiosi, però, è stata una precisa correlazione: più alto era il contenuto di alluminio nello sperma, minore era il numero di spermatozoi. Dagli esami eseguiti, è risultato che il contenuto medio di alluminio per tutti i 62 donatori era veramente molto elevato: 339 ppb (parti per miliardo). In alcuni la quantità superava addirittura la soglia di 500 ppb.
Il professore Christopher Exley, un esperto degli effetti dell’esposizione umana all’alluminio e ricercatore principale dello studio, ha affermato che interferenti endocrini e altri fattori ambientali negli ultimi decenni sono stati collegati al generale calo della fertilità maschile: “L’esposizione umana all’alluminio è aumentata in modo significativo durante lo stesso periodo di tempo. La nostra scoperta di una contaminazione significativa del seme maschile da parte dell’alluminio deve includere questo materiale tra i fattori che stanno contribuendo ad alterare la capacità riproduttiva maschile”. Secondo diversi studi, i metalli pesanti come il piombo, il cadmio, il mercurio o ora l’alluminio, possono portare alla sterilità, causando disfunzioni, calo della qualità e quantità dello sperma o delle dimensioni dei testicoli.
Ogni giorno gli uomini vengono esposti ai metalli pesanti, senza saperlo. Si possono trovare nel cibo, nell’acqua, nell’aria, nei prodotti per la cura personale. Una delle sostanze più comuni è proprio l’alluminio, che per le sue caratteristiche è utilizzato per la produzione di stoviglie, rotoli e vaschette per la conservazione e cottura di alimenti, contenitori e così via. L’alluminio è addirittura presente in farmaci, deodoranti, dentifrici e sapone. Si stima che la fonte di contaminazione principale sia il cibo (95%). Anche per questo dovremmo prestare attenzione a conservare o cucinare i cibi all’interno di contenitori o carta di alluminio. L’ Efsa stessa ha concluso che questa sostanza può provocare “effetti avversi sui testicoli, gli embrioni e il sistema nervoso, nella sua fase di sviluppo e nella fase matura, a seguito di somministrazione di composti di alluminio con l’alimentazione”.
http://www.sciencedaily.com/releases/2014/10/141021085114.htm
http://www.alphagalileo.org/ViewItem.aspx?ItemId=146417&CultureCode=en