19-03-2015
Sguardo basso sul nostro display e dolori articolari sempre maggiori. Sembra essere questo il destino di tutti noi, alle prese con un'overdose di tecnologia e di desiderio di comunicazione virtuale senza precedenti. L'abitudine di chinare continuamente il capo per controllare le notifiche dello smartphone o semplicemente per giocare o navigare può favorire l'insorgenza di danni anche seri alla colonna vertebrale. Uno studio pubblicato sul Surgical Technology International da un team del New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicine sostiene che piegare la testa con un angolo di 60 gradi per guardare il display del cellulare equivale a porre un peso di 27 chili sulla cervicale, una pressione extra rispetto alle abitudini dell'uomo dell'epoca pre-smartphone che può produrre un deterioramento fisico precoce. La quantità di forza che grava sul collo aumenta in base all'angolazione nella quale è piegato. Inclinare la testa di 45 gradi equivale a un peso di 22 chili, 30 gradi sono pari a 18 chili e 15 gradi a 12 chili. "Il peso osservato sulla colonna aumenta drammaticamente quando variano i gradi della flessione in avanti della testa", spiegano gli autori. "Mentre è praticamente impossibile liberarsi dalle tecnologie che causano questi problemi, le persone dovrebbero fare uno sforzo per guardare gli schermi dei cellulari con la schiena il più dritta possibile ed evitare di trascorrere ore inarcandosi".
A lanciare l'allarme sono anche gli esperti della Chartered Society of Physiotherapy, che hanno condotto uno studio online su un totale di oltre 2000 lavoratori, scoprendo che quasi due terzi di essi continua a lavorare o comunque a utilizzare questi dispositivi elettronici anche oltre l'orario canonico. In media, i ricercatori hanno stabilito che i novelli Stachanov passano oltre due ore in più del dovuto davanti ai display di laptop, tablet e smartphone, nella maggior parte dei casi con la speranza di mettersi in pari con gli impegni accumulati nel corso della giornata lavorativa. Il presidente della Chartered Society of Physiotherapy Helena Johnson spiega: “fare un po' di lavoro extra a casa potrebbe sembrare una buona idea a breve termine, ma se diventa una parte normale della routine serale, può portare a problemi come mal di schiena e dolore al collo, e a patologie legate allo stress. E questo è particolarmente vero se si utilizzano dispositivi portatili e non si pensa alla postura. Se ci si sente troppo sotto pressione è il caso di parlarne con il datore di lavoro". L'allarme è stato raccolto dai sindacati inglesi, il cui segretario generale Brendan Barber sottolinea: “livelli eccessivi di lavoro non fanno bene a nessuno. I dipendenti sotto pressione non rendono bene sul lavoro, e lo stress legato a carichi di lavoro ingestibili rischia di farli ammalare. Le persone che non riescono a lasciare il proprio lavoro in ufficio dovrebbero parlare con i loro manager e imparare a spegnere lo smartphone". Più facile a dirsi che a farsi.
https://cbsminnesota.files.wordpress.com/2014/11/spine-study.pdf