TUTTA LA VERITA’ SULLE STATINE.

26-03-2015

Finalmente “l’ultimo e più grande studio” sui benefici delle statine, denominato JUPITER, è stato considerato persino dai media tradizionali ingannevole e pervaso da conflitti di interesse. Con almeno 12 milioni di Americani che prendono statine, e con “gli esperti” che suggeriscono che altri 23 milioni debbano cominciare a prenderle, è molto importante informare su cosa può succedere utilizzando questi farmaci. Le statine sono già una delle classi di farmaci più ampiamente prescritte e le ingannevoli conclusioni dello studio JUPITER sui benefici del Crestor sono potenzialmente in grado di spingere al loro uso sebbene già portato a livelli oltre ogni necessità. Il vero ”beneficio” di usare il Crestor è questo: se 100 persone sono curate con Crestor per un anno, solo UNO sarà risparmiato da un possibile evento cardiovascolare. Esporre 100 persone ai possibili effetti secondari potenzialmente mortali del Crestor, o qualunque altra statina, per preservare una persona da un evento cardiovascolare che potrebbe essere evitato con cambiamenti di stile di vita, non si può chiamare buona medicina.
Lo studio JUPITER ha coinvolto 17.800 persone con livelli elevati di proteina C reattiva (PCR), che è un buon indicatore di infiammazione e quindi di rischio di malattia cardiaca, anche in quelle persone considerate sane. Le statine ora si prescrivono frequentemente anche in individui che hanno livelli normali di colesterolo e se hanno livelli elevati di PCR, per combattere l’infiammazione e presumibilmente ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache. In questo caso assumere una statina non risolverà il problema sottostante causa dell’aumento dell’infiammazione! Un livello elevato di PCR è dovuto a un danneggiamento cronico delle arterie, che conduce ad infiammazione che è il modo con cui il corpo risponde a qualcosa di dannoso; è la risposta naturale ed utile del corpo per guarire. Il vero problema è capire cosa sta causando i danni, come ad esempio un cronico aumento dello zucchero ematico. La molecola dello zucchero, infatti, causa molti più danni di qualunque altra molecola. Se decidete di assumere farmaci ipocolesterolemizzanti invece di cercare di scoprire il motivo per cui lo zucchero è in eccesso nella vostra circolazione sanguigna, non soltanto bloccate il processo di guarigione naturale del vostro corpo, ma vi esponete a farmaci che sono ricchi di effetti secondari e possono deteriorare la vostra salute ancora di più.
È importante sapere che ci sono differenti formati di particelle di colesterolo LDL ed è la dimensione delle particelle LDL che è rilevante, poichè le particelle più piccole rimangono incastrate facilmente nelle pareti vasali e causano maggior infiammazione. Naturalmente, le industrie farmaceutiche non desiderano che si conoscano queste cose. Le statine non modulano la dimensione delle particelle LDL. L’unico modo per assicurarsi che le particelle LDL siano abbastanza grandi da non rimanere incastrate e causare infiammazione e danni è la scelta dietetica. Infatti, è una delle cose principali per gestire l’insulina. Così piuttosto che assumere una statina, per ridurre l’infiammazione nel vostro corpo, bisogna migliorare le abitudini alimentari eliminando:

• colesterolo ossidato (ovvero il colesterolo irrancidito, come quello dalle uova cotte troppo e fritte);

• l’uso di zucchero e cereali;

• alimenti cucinati ad alte temperature;

• Consumo di grassi trans.

Eccovi alcune raccomandazioni che possono avere un effetto profondo sulla riduzione dell’infiammazione e del rischio di malattie cardiocircolatorie.

1. Uno dei punti più importanti per ridurre il rischio di malattie cardiache è di assumere un prodotto a base di grassi omega-3 di alta qualità.

2. Assicurarsi di mangiare alimenti in armonia con la tipologia genetico-sanguigna.

3. Assicurarsi che i livelli di vitamina D siano ideali. La maggior parte della gente non è informata che la vitamina D può avere un effetto fondamentale sulla normalizzazione della pressione sanguigna e sul ridurre il rischio di malattia cardiaca.

4. Assumere un buon integratore di magnesio, un minerale di cui il 90% della popolazione mondiale è carente senza saperlo. Questo minerale è fondamentale per il benessere cardiovascolare.

5. Esercizio fisico. Non smetterò mai di ripetere che fa bene (senza esagerare) a tutte le età, non solo al cuore, ma anche all’apparato osteoarticolare.

 

http://health.usnews.com/health-news/family-health/heart/articles/2008/11/11/6-ways-to-reduce-inflammation--without-a-statin-or-a-heart-test

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