30-03-2015
Vari studi hanno dimostrato che le donne tendono a sviluppare Infezioni del Tratto Urinario (UTI) più frequentemente degli uomini. Ciò deriva dal fatto che nelle donne la distanza fra intestino e uretra è più corta. Di conseguenza le UTI sono le malattie infettive più frequenti nelle donne: un terzo delle donne hanno avuto almeno una volta diagnosi di UTI necessaria di terapia medica prima dei 24 anni. Purtroppo molte donne lamentano una notevole difficoltà a gestire questa patologia a causa di un sempre maggior aumento di UTI resistenti agli antibiotici. In accordo con i ricercatori, queste UTI multi-resistenti possono essere correlate a una strana fonte comune: l’assunzione di carne bovina infetta da un ceppo di Escherichia Coli farmaco-resistente.
Negli anni ‘90 un gruppo di ricercatori intenti a valutare statisticamente le UTI trattate al centro medici del campus universitario di Berkley, si resero conto che circa un quarto delle infezioni erano resistenti agli antibiotici. Sebbene questo quadro non fosse sorprendente, il resto lo era: circa la metà delle infezioni erano causate da un identico ceppo di Escherichia Coli. Dopo aver analizzato UTI in altri otto centri attraverso gli Stati Uniti, i ricercatori scoprirono molti gruppi di persone infettate con lo stesso ceppo riscontrato a Berkley. Fu a questo punto che i ricercatori si resero conto che il ceppo resistente era simile a quello riscontrato in patologie derivanti da alimenti, focalizzando quindi l’attenzione verso allevamenti animali come fonte di infezione. Ricercando il ceppo di Escherichia Coli colpevole delle UTI, scoprirono che un ceppo identico era stato isolato 17 anni prima da alcuni bovini. Sebbene questi dati non offrano una prova definitiva che le UTI derivino dal batterio presente negli alimenti, esiste un sospetto molto elevato che la resistenza antibiotica sia stata trasferita dagli animali all’uomo. Si raccomanda vivamente, per rimanere esenti da UTI, che la gente pratichi un’igiene sensata tipo:
• Pulirsi in senso retrogrado dopo l’evacuazione.
• Bere molta acqua in modo da eliminare i batteri presenti nell’uretra.
COMMENTO
Il modo più naturale di risolvere il problema delle UTI comporta tre punti:
• Igiene specie nella pulizia dopo aver evacuato.
• Utilizzo di estratti vegetali ad azione antibatterica e l’assunzione varie volte di succo di cranberry famoso per la sua attività antibatterica a livello urinario grazie al suo contenuto in antocianine.
• Regolazione dell’intestino e della sua flora batterica.
Il 20-30% delle donne adulte sviluppa uno o più episodi di cistite ogni anno. La causa delle cistiti ricorrenti va ricercata nel serbatoio batterico costituito dalla flora fecale (microrganismi aerobi gram-negativi). Questi batteri, normalmente presenti nelle feci, in particolari circostanze, possono infettare le basse vie urinarie determinando il quadro cistitico. Tra questi quello più frequentemente responsabile della cistite è l’Escherichia coli (80% dei casi) poi, lo stafilococco epidermidis (9%) e lo streptococco fecale (1-3%). L’Escherichia Coli, presente normalmente nell’ecosistema intestinale, non provoca particolari problemi quando il suo sviluppo è contenuto entro certi valori grazie all’azione della flora batterica lattico-produttrice (fermenti lattici). Il batterio comincia ad invadere gli organi contigui (es. vescica e vie urinarie) quando la sua crescita diventa esagerata. E’ ben noto e risaputo che gli antibiotici non fanno distinzione fra batteri patogeni e fermenti lattici per cui, una terapia di questo tipo, non solo risolverebbe il problema batterico acuto ma altererebbe maggiormente l’equilibrio fra batteri intestinali patogeni e normali. Senza più fermenti lattici, l’Escherichia Coli sarebbe libera di crescere a suo piacimento.
DUE SOLUZIONI EFFICACI
D-MANNOSIO
Il D-mannosio è uno zucchero semplice già presente in natura. Viene scarsamente metabolizzato ed eliminato direttamente con le urine. Questo zucchero non uccide direttamente l’Escherichia Coli ma ne consente la sua eliminazione dal tratto urinario. Le “pareti cellulari” del batterio, sono coperte da proiezioni simili a minuscole dita formate da un complesso fra un amminoacido e uno zucchero che si chiama “lectina”. Le lectine sono in grado di attaccarsi all’interno delle pareti delle cellule della vescica, infettandola, impedendo che il batterio sia eliminato attraverso l’urina. Quando il D-mannosio arriva nel tratto urinario, letteralmente blocca tutte le lectine dell’Escherichia Coli e ne consente l’eliminazione con le urine stesse. Questo meccanismo è superiore all’azione di qualsiasi antibiotico poiché è altamente specifico nei confronti del batterio patogeno senza alterare la flora intestinale amica e ogni donna conosce benissimo le “infezioni fungine” che quasi sempre si scatenano dopo una cura antibiotica.
FORMULA FITOTERAPICA SPECIFICA
Poiché il D-mannosio agisce solo nei confronti dell’Escherichia Coli (sebbene causa dell’80% delle cistiti), molti integratori contengono anche una formulazione a base di estratti vegetali ad azione antibiotica ad ampio spettro, in grado di debellare gli altri batteri patogeni in grado di provocare cistiti. Anche in questo caso, i principi attivi estratti dalle erbe hanno la prerogativa di NON attaccare la flora intestinale benefica.