30-04-2015
Il senso di sazietà è qualcosa che chiunque sia in lotta con i chili di troppo e il sovrappeso in genere conosce fin troppo bene, ma come obiettivo difficilissimo da raggiungere. Ora si annuncia una novità che potrebbe rappresentare una svolta per tutti coloro che sono a dieta e che vogliono perdere peso: dimagrire è questione di inganni che vengono fatti al nostro cervello. Credere di mangiare porzioni abbondanti, infatti, rende sazi più a lungo: lo ha dimostrato uno studio condotto da Jeff Brunstrom dell’Università di Bristol (Regno Unito) e presentato all’Annual Meeting of the Society for the Study of Ingestive Behavior (SSIB). La mente, insomma, può ingannare il corpo, aiutandoci a dimagrire. La ricerca suggerisce che il controllo delle porzioni è tutta una questione di percezione: “Quanto un alimento possa essere saziante non dipende solo da quanto sia grande la porzione e dal contenuto energetico”, spiega Brunstrom, “molto dipende dalle precedenti esperienze con quel cibo e dalle nostre credenze e aspettative di sazietà, che hanno un effetto immediato sulle dimensioni delle porzioni che selezioniamo e sul senso di sazietà o appetito che percepiamo dopo aver mangiato”.
Nel primo esperimento due gruppi di volontari sono stati invitati a consumare lo stesso frullato di frutta: a un gruppo è stata presentata la metà della quantità di frutta con cui il frullato sarebbe stato preparato, mentre all´altro gruppo ne è stata presentata una quantità maggiore di quella che sarebbe poi stata usata per la preparazione. I volontari sono quindi stati invitati a valutare il senso di sazietà prima del consumo e tre ore dopo: e coloro ai quali era stata mostrata la maggiore quantità di frutta hanno fatto registrare un senso di pienezza "significativamente maggiore". Una sorta di "effetto placebo": tanto più si è convinti che quel cibo sazierà, tanto più ci si sentirà di essere effettivamente sazi. In un secondo esperimento i ricercatori hanno manipolato la reale quantità di zuppa consumata, gonfiandola con dell´aria secondo le esigenze del test: e anche in questo caso è risultato che tre ore dopo il pasto è stata la percezione della quantità di zuppa e non la quantità effettiva consumata a stabilire il senso di "pienezza" delle pance dei volontari. La scoperta potrebbe portare a nuovi metodi, suggerisce Brunstrom, per accentuare gli effetti della sazietà e contrastare l´aumento di sovrappeso e obesità: "Per aumentare gli effetti della sazietà, ad esempio, si potrebbero evidenziare le proprietà degli alimenti utilizzando sulle confezioni etichette che riportano la scritta ‘allevia la fame’".
http://www.sciencedaily.com/releases/2010/07/100713011039.htm