01-05-2015
Secondo una ricerca, le persone sottoposte a diete scarse in carboidrati perde peso in parte perché usa meno fruttosio, un tipo di zucchero che può essere trasformato rapidamente in grasso nel corpo. Lo studio indica che il tipo di carboidrati che viene mangiato può essere importante quanto la quantità. Anche se il fruttosio si trovato naturalmente a livelli elevati nella frutta, è aggiunto anche a molti alimenti elaborati industrialmente, particolarmente sotto forma di sciroppo d’amido ad alta percentuale di fruttosio. Per lo studio, sei individui in buona salute hanno effettuato tre differenti prove bevendo varie miscele di glucosio e di fruttosio. I ricercatori hanno trovato che il fruttosio si è trasformato molto più rapidamente in grasso corporeo e che essendo utilizzato principalmente per la prima colazione, cambia il modo di metabolizzare i grassi a pranzo.
È notevole trovare uno studio come questo che porta una certa attenzione sui pericoli di utilizzare fruttosio. Molto spesso è invece identificato erroneamente come una forma “sana” di zucchero. Se dovete perdere peso, il fruttosio è il tipo di zucchero da evitare, specialmente sotto forma di sciroppo d’amido ad alta percentuale di fruttosio (HFCS). In ogni caso, anche se non dovete perdere peso, sarebbe meglio evitare il fruttosio se desiderate rimanere in buona salute.
Mangiare + Fruttosio = Grasso
Il motivo per cui l’HFCS non è un prodotto sano è che, nel corpo umano, è metabolizzato a grasso molto più velocemente di qualunque altro zucchero. Come succede tutto ciò? Bene, la maggior parte dei grassi si formano nel fegato e quando lo zucchero entra nel fegato, esso decide se immagazzinarlo, bruciarlo o trasformarlo in grasso. Il fruttosio, bypassa questo processo e si trasforma a tutta velocità in grasso contribuendo fortemente alla sintesi di nuovi trigliceridi. Ironicamente, i prodotti stessi che la maggior parte della gente decide di utilizzare per perdere peso (alimenti a bassa percentuale di grassi dietetici) sono spesso quelli che contengono la maggior quantità di fruttosio! Anche gli alimenti “naturali” dietetici contengono spesso fruttosio come dolcificante. Oltre all’aumento di peso, mangiare troppo fruttosio provoca un aumento dei livelli di trigliceridi. In uno studio, in cui si utilizzava fruttosio i trigliceridi sono aumentati del 32%!
Un eccesso di trigliceridi non è cosa desiderabile. La ricerca degli ultimi 40 anni, ha confermato che livelli elevati di trigliceridi ematici, conosciuta come ipertrigliceridemia, incrementa il rischio di malattie cardiocircolatorie. Nel frattempo, la maggior parte delle analisi scientifiche pubblicate fin qui su questo soggetto ha trovato che il consumo di fruttosio conduce “ad un diminuito signaling al sistema nervoso centrale di 2 ormoni (leptina e insulina)”. La leptina è responsabile per il controllo dell’appetito e l’immagazzinamento dei grassi, ovvero come mandare informazioni al fegato su cosa fare col glucosio immagazzinato. Quando il corpo non sente più i segnali della leptina, l’aumento di peso, il diabete e una miriade di circostanze relative possono prendere il sopravvento.
Le più grandi contribuenti all’aumento del consumo di fruttosio sono facilmente le bibite a base di soda (la fonte numero uno delle calorie in America!), per le quali l’HFCS è il dolcificante primario. Ma l’HFCS non si trova soltanto nelle bevande zuccherate. È presente nella maggior parte degli alimenti trasformati industrialmente, persino quelli che non hanno granchè a che fare con il dolce come ketchup, minestre, condimenti per insalate, pane e cracker. Così anche se non si bevono bibite con la soda, mangiando alimenti trasformati industrialmente molto probabilmente si incrementa notevolmente il consumo di fruttosio. I dolcificanti più sicuri? Idealmente suggerisco di evitate lo zucchero, in tutte le sue forme. Ciò particolarmente per le persone in sovrappeso o affetti da diabete, ipercolesterolemia o ipertensione sanguigna. Ma se ogni tanto volete utilizzarlo, vi consiglio di sostituirlo con la stevia, una pianta che ha un potere dolcificante 300 volte superiore a quello dello zucchero.
http://jn.nutrition.org/content/138/6/1039
http://www.sciencedaily.com/releases/2008/07/080724064824.htm