03-05-2015
Questi i risultati di una recente rassegna che, analizzando i risultati di 17 studi, ha evidenziato che la somministrazione di aglio è superiore al placebo nella riduzione della pressione del sangue nei pazienti ipertesi, in particolare in quelli con un alto livello della pressione sistolica. Gli studi considerati nella rassegna hanno valutato integratori a base di polvere, estratto invecchiato e olio di aglio, con dosaggi giornalieri variabili tra i 300 mg e i 900 mg, con una titolazione di allicina variabile tra 1.8 mg e 5.4 mg. Commentando i risultati, gli autori dello studio propongono due ipotesi per la spiegazione di questo effetto, mediato dall’allicina: un’attività antiossidante che combatte gli effetti dannosi dello stress ossidativo sulla salute dell’endotelio, oppure l’inibizione dell’enzima convertitore dell’angiotensina (ACE).
L’aglio (Allium sativum), appartenente alla famiglia delle Liliaceae, è una pianta molto diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, che contiene l’alliina, costituente principale che, mediante una reazione chimica, si trasforma in allicina. All’aglio sono attribuite numerose attività biologiche riguardanti la prevenzione della malattia cardiovascolare (inibizione della sintesi del colesterolo e dell’aggregazione piastrinica, attività antinfiammatoria, attività antiossidante e attività vasodilatatoria), con effetti benefici su colesterolo, trigliceridi e pressione sangue. Si osserva inoltre un’attività antitumorale e antimicrobica svolta soprattutto nei confronti dell’Helicobacter pylori, uno degli agenti eziologici della gastrite, che suggerisce il suo potenziale utilizzo clinico per questo disturbo.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Hai-Peng+Wang%2C+Jing+Yang%2C+Li-Qiang+Qin