04-05-2015
Lo sbadiglio contagioso può essere un segno di empatia e di socialità e può rivelare molto di più che la sola soglia di noia degli esseri umani. Lo sostiene uno studio dell’Università di Leeds, condotto dalla ricercatrice in psicologia Catriona Morrison e presentato al festival della scienza dell’Associazione britannica a York. La ragione sarebbe psicologica: molti animali, infatti, sbadigliano, ma solo negli uomini e forse in qualche specie prossima all’uomo lo sbadiglio è “contagioso”. “Lo sbadiglio contagioso è un comportamento interessante”, ha sostenuto la Morrison, “perché non hai bisogno di vedere o sentire altra gente sbadigliare, ti basta leggere di uno sbadiglio e ti viene da imitarlo. Noi riteniamo che l’atto di sbadigliare implichi apprezzamento del comportamento e dello stato fisiologico dei nostri simili”, ha concluso la Morrison.
Dagli studi della ricercatrice è emerso che, sbadigliando, si attivano le stesse zone della corteccia cerebrale che entrano in funzione quando valutiamo gli altri. Dieci volontari sono stati messi in dieci stanze diverse in compagnia di un ricercatore ciascuno. Questi ultimi hanno sbadigliato dieci volte, registrando quanto contagioso fosse il loro gesto per i soggetti in sperimentazione. Poi, le “cavie” sono state sottoposte a un test per valutarne le capacità simpatetiche: il risultato ha confermato che i soggetti dotati di maggiore empatia erano anche quelli che avevano sbadigliato di più.