06-05-2015
Misure aggressive per abbassare il colesterolo e i valori di pressione sanguigna al di sotto dei limiti correnti, possono contribuire ad impedire, e potenzialmente risanare, l’indurimento delle arterie negli adulti con diabete tipo 2. L’indurimento delle arterie, conosciuto anche come aterosclerosi, è la causa numero uno delle malattie cardiocircolatorie. Uno studio triennale su quasi 500 partecipanti è il primo che valuta un protocollo di trattamento contro colesterolo LDL (“cattivo”) e livelli sistolici della pressione sanguigna in persone affette da diabete.
Per valutare l’effetto dei trattamenti sulla salute cardiovascolare dei partecipanti, i ricercatori hanno usato gli ultrasuoni per misurare lo spessore delle arterie carotidee (del collo). Gli ultrasuoni, inoltre, sono stati usati per misurare il volume e la funzione del ventricolo sinistro, che è la pompa principale del cuore. I partecipanti sottoposti a trattamento aggressivo, avevano misure di spessore delle arterie carotidee significativamente più basse. Il trattamento aggressivo include l’uso di farmaci antipertensivi e ipocolesterolemizzanti approvati dalla Food and Drug Administration. Per abbassare la pressione sanguigna e il colesterolo è stato inoltre consigliato ai partecipanti di seguire un certo stile di vita come seguire un sano programma alimentare, essere fisicamente attivi, mantenere un peso normale e non fumare.
COMMENTO
Cosa ne dite della definizione “misure aggressive di trattamento”? Perché non dire chiaro e tondo cosa significa veramente: più farmaci a dosi maggiori! Proprio così, quello che hanno trovato i ricercatori per poter abbassare il colesterolo e la pressione sanguigna a livelli estremamente bassi (la cui validità, per altro, non è comunque comprovata), è che si devono prendere grossi quantitativi di farmaci. Questa è la conclusione perfetta per uno studio i cui metodi di trattamento hanno incluso i farmaci donati da tre ditte farmaceutiche: First Horizon Pharmacy, Merck e Pfizer.
Che cos’è sbagliato in questa immagine? Questo studio rappresenta un esempio perfetto di che cosa non va nella medicina convenzionale a tanti livelli. Che cosa c’è di sbagliato in questi farmaci? Abbastanza da riempire un libro, per cui facciamo solo alcuni esempi:
• Farmaci antipertensivi: sono stati approvati oltre 100 farmaci antipertensivi, tuttavia la pressione sanguigna elevata continua a contagiare un numero sconvolgente di persone. Nel frattempo, uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha trovato che il 97 per cento dei pazienti che prendono farmaci antipertensivi hanno sofferto per effetti secondari significativi! Per cui, non soltanto sono poco efficaci per controllare la pressione sanguigna, ma sono anche carichi di effetti secondari.
• Farmaci ipocolesterolemizzanti: Le statine, farmaci usati per abbassare il colesterolo, provocano danni ai nervi e alterano notevolmente la memoria. Un motivo per cui le statine hanno questi gravi effetti secondari è che agiscono inibendo un enzima vitale che produce il colesterolo a livello epatico. Purtroppo, lo stesso enzima è necessario per produrre il coenzima Q10 (CoQ10). Quasi tutti gli individui che assumono statine diventano carenti in CoQ10 . Quelli che cominciano già con livelli relativamente bassi di CoQ10 (anziani e pazienti con scompenso cardiaco) cominciano a manifestare velocemente i segni e i sintomi da mancanza di CoQ10. Fra essi ricordiamo: affaticamento, debolezza muscolare, dolenzia e scompenso cardiaco.
E’ sufficiente? Quanto bassi dovrebbero essere pressione sanguigna e colesterolo? Più basso non sempre è meglio e le premesse negative di questo studio lo dimostrano in pieno. Già i valori normali correnti potrebbero essere troppo bassi; ridurli ulteriormente potrebbe essere disastroso. Di regola, per esempio, una pressione sanguigna normale nell’adulto è 120/80. Improvvisamente, nel 2003, dopo un cambiamento d’idea dei funzionari federali americani, 120/80 significava uno stato di “pre-ipertensione” ed essere a rischio di infarto e ictus.
Bene, la stessa cosa è accaduta per il colesterolo. Prima del 2004, un livello di 130 milligrammi di colesterolo LDL (cattivo) era considerato normale. Le guide di riferimento aggiornate, tuttavia, suggeriscono livelli inferiori a 100, o persino meno di 70 per pazienti a rischio molto elevato. Non c’è mai stata nessuna prova per sostenere dei livelli così bassi, ma quello di cui ci si è resi improvvisamente conto, è che la gente doveva abbassare il colesterolo e la pressione sanguigna. Ciò che non sapete e che persino molti medici ancora non conoscono, è che non sempre è ideale avere la pressione sanguigna o il colesterolo più bassi.
Per esempio, gli individui più anziani con vasi arteriosclerotici hanno bisogno di una pressione sanguigna più alta per mantenere un flusso sanguigno sufficiente verso i loro reni e altri organi vitali. Molti anziani si lamenterebbero di stanchezza e vertigini se la loro pressione sanguigna fosse inferiore a 120/80. (Naturalmente, la pressione sanguigna non deve essere troppo alta, ad esempio una sistolica oltre 160-180, perchè ci sarebbe il pericolo di sviluppare un ictus. Se attualmente state prendendo dei farmaci per la pressione, non dovete interromperli improvvisamente senza fare adeguati controlli). Allo stesso modo, bassi livelli di colesterolo peggiorano lo stato di pazienti con scompenso cardiaco congestizio e provocano comportamento aggressivo, pensieri suicidi e depressione.
http://www.sciencedaily.com/releases/2008/04/080408163259.htm