06-05-2015
La malattia di Alzheimer colpisce circa 5,3 milioni di americani. E' la principale causa di demenza e la 6° causa di morte negli Stati Uniti e sta crescendo a un ritmo allarmante. Già il 13% delle persone sopra i 65 anni soffre di questa malattia. Un sorprendente 43% di quelli di età superiore a 85 sono vittime. Si stima che entro il 2050 i casi saranno triplicati. Inoltre, altri 10.000.000 soffrono di grave demenza e morbo di Parkinson. Ma anche se si sfugge a queste malattie mortali e debilitanti, si può essere tra altri milioni che soffrono di decadimento cognitivo lieve (MCI o quello che viene spesso definito "disfunzione cognitiva legata all'età"). Questa condizione molti di noi l’hanno sperimentato. I sintomi includono perdita di memoria, così come una diminuzione della capacità di pensare e ragionare. Alcuni di questi problemi sono il risultato del naturale invecchiamento del nostro cervello. Ma altri derivano da cattiva alimentazione ed esposizione alle tossine ambientali. I farmaci che vengono somministrati in queste condizioni non hanno mantenuto la promessa e inoltre possiedono gravi effetti collaterali. Ma qui di seguito potete trovare sette metodi collaudati scientificamente per mantenere il cervello sano e giovane.
1. LA BACOPA AUMENTA LA COGNIZIONE
La Bacopa monnieri è una pianta usata per secoli nella medicina Ayurvedica. Viene prescritta per migliorare la memoria e l’apprendimento, come sedativo e anti-epilettico. In Australia, si utilizza per migliorare la memoria nelle persone di oltre 60 anni. In uno studio rigoroso pubblicato nel Journal of Complementary and Alternative Medicine, i ricercatori hanno scoperto che la Bacopa ha effetti positivi sulla diverse misure di performance cognitive. In uno studio randomizzato, in doppio cieco controllato con placebo, hanno dato ai partecipanti 300 mg di Bacopa al giorno o una pillola placebo. I soggetti erano 54 volontari di 65 anni, senza segni clinici di demenza. Dopo 12 settimane, quelli che prendevano Bacopa hanno migliorato la loro memoria, i loro tempi di reazione e la loro capacità di ignorare informazioni irrilevanti. Nel gruppo placebo non c’è stato nessun cambiamento. Inoltre, il gruppo Bacopa ha mostrato una diminuzione della frequenza cardiaca, depressione e ansia, mentre nel gruppo placebo sono stati osservati dei peggioramenti. Tre altri studi randomizzati in doppio cieco, controllati con placebo, supportano i benefici di Bacopa in capacità di apprendimento verbale, richiamo ritardato di coppie di parole, e compromissione della memoria associato all'età. Gli effetti di miglioramento della memoria sono stati attribuiti in parte alle saponine. Altri modi includono i suoi effetti antiossidanti, la sintesi delle proteine nel cervello, e la modulazione degli ormoni dello stress cerebrale. Altri studi mostrano che gli estratti di Bacopa migliorano gli effetti neurotossici della nicotina e dell’alluminio, e riduce i livelli di placca β-amiloide negli animali.
2. IL GINKGO BILOBA MIGLIORA LA MEMORIA
Per anni il ginkgo biloba è stato collegato a un miglioramento della memoria. Esso agisce come uno scavenger di radicali liberi, proteggendo i neuroni dall'ossidazione. Inoltre, migliora la microcircolazione nel cervello e riduce l'aggregazione piastrinica. Gli studi mostrano che il ginkgo biloba può migliorare la salute mentale, la cognizione, l’abilità motorie e la qualità della vita. E' particolarmente utile per la perdita di memoria, l'attenzione, la vigilanza, l'eccitazione e la fluidità mentale. Nel 2005 i ricercatori hanno messo a confronto, in uno studio randomizzato e in doppio cieco di 24 settimane, il ginkgo biloba e il donepezil (nome commerciale Aricept), che è un farmaco commercializzato da Pfizer. Un estratto di ginkgo biloba (160 mg al giorno) è risultato essere efficace come il farmaco per la malattia di Alzheimer lieve e moderata. I ricercatori hanno concluso che non vi erano differenze rilevanti nell’efficacia del ginkgo biloba rispetto al donepezil, e l'uso di entrambe le sostanze potevano essere giustificate. In un recente studio in doppio cieco, il ginkgo biloba è risultato essere significativamente migliore del placebo nel migliorare le funzioni cognitive e i sintomi comportamentali in 400 pazienti con malattia di Alzheimer o demenza vascolare.
3. TE’, VINO E CIOCCOLATO MIGLIORANO LA CAPACITA’ DI PENSIERO
Quando si invecchia, una dieta con alcuni alimenti ricchi di flavonoidi può aiutare a migliore la capacità di pensiero. I ricercatori hanno esaminato la relazione fra 3 alimenti comuni che contengono flavonoidi (cioccolato, vino e tè) e le prestazioni cognitive. Seguirono 2.031 partecipanti di età compresa tra 70-74 anni dalla Health Study Hordaland in Norvegia. Le persone che hanno consumato il cioccolato, il vino o tè, avevano punteggi significativamente migliori nei test cognitivi e tassi più bassi di scarse prestazioni cognitive. Quelli che avevano mangiato tutti e tre gli alimenti hanno avuto i migliori punteggi. I risultati migliori sono stati dosi-dipendenti. Le prestazioni migliori avvenivano con 10 grammi al giorno di cioccolato e 75-100 ml al giorno di vino. L'effetto è stato più pronunciato per il vino e più debole per il cioccolato.
Altre ricerche dimostrano che il resveratrolo, presente nel vino e cioccolato, ha la capacità di neutralizzare gli effetti tossici delle proteine legate alla malattia di Alzheimer. In uno studio pubblicato sul Journal of Biological Chemistry, i ricercatori hanno dimostrato che il resveratrolo colpisce selettivamente e neutralizza quei peptidi o proteine collegate al morbo di Alzheimer, senza intaccare le altre. Il resveratrolo è anche un composto che agisce come antibiotico e antifungineo per combattere batteri e funghi. Oltre all’uva e cacao, si trova anche in lamponi, more e mirtilli. Anche le arachidi contengono una buona fonte di resveratrolo.
4. ANTIOSSIDANTI CHE RITARDANO L’INVECCHIAMENTO DEL CERVELLO
E 'chiaro che le persone che mangiano molta frutta e verdura hanno un minor numero di malattie legate all'età come l'Alzheimer. Mangiare cibi ricchi di antiossidanti come frutti di bosco, uva e noci può migliorare la funzione cognitiva e motoria nelle persone anziane. Gli studi mostrano che frutta e ortaggi ad alto contenuto di antiossidanti aiutano a diminuire lo stress ossidativo che si verifica nell'invecchiamento. Questo può portare anche a dei miglioramenti nel comportamento. Frutta e verdura possono anche migliorare la comunicazione tra i neuroni e diminuire i segnali di stress indotti da ossidazione e infiammazione. Altri studi sugli esseri umani indicano che una supplementazione con succo di mirtillo o uva migliora la memoria verbale.
5. IL DIGIUNO RIGENERA IL CERVELLO
L’eccesso di cibo è un fattore di rischio per molte malattie legate all'età, tra cui il deterioramento cognitivo. Modelli sperimentali di malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, morbo di Huntington e ictus dimostrano che la restrizione dietetica (apporto calorico ridotto) può rinforzare la resistenza dei neuroni nel cervello da una disfunzione o morte. Come avviene questo? La restrizione dietetica stimola l'espressione di proteine da stress e fattori neurotrofici. I fattori neurotrofici possono proteggere i neuroni, aumentando la produzione di proteine che sopprimono l'ossidazione e i radicali liberi. Inoltre, la restrizione dietetica aumenta il numero di cellule neurali nel cervello. In altre parole, si può aumentare la capacità del cervello per plasticità e autoriparazione. I ricercatori suggeriscono che la limitazione delle calorie può ridurre nell’uomo l'incidenza e la gravità delle malattie neurodegenerative. Il digiuno intermittente non è così difficile come sembra. Non comporta solo l’assunzione di acqua. Un Piano di digiuno intermittente consiste anche nel tagliare del 25% le calorie introdotte quotidianamente. Si tratta di circa 600 calorie per gli uomini e 500 calorie per le donne su uno o due giorni della settimana.
6. IL SONNO PULISCE IL CERVELLO DALLE TOSSINE
Uno studio condotto dall’University of Oregon, dimostra che le persone di mezza età, o più anziani, che dormono dalle 6 alle 9 ore, ottengono risultati migliori rispetto a coloro che dormono meno di 6 ore o più di 9 ore. I ricercatori hanno coinvolto più di 30.000 soggetti in sei paesi. Hanno utilizzato cinque test cognitivi scoprendo che gli individui che dormono meno di sei ore e più di nove ore avevano punteggi cognitivi significativamente più bassi rispetto a quelli del gruppo intermedio, e arrivando alla conclusione che un buon riposo notturno è il sistema migliore di rimozione dei rifiuti dal cervello. Durante il sonno il cervello lavora 10 volte di più per rimuovere le proteine tossiche che sono responsabili per la malattia d’Alzheimer. Se non sei addormentato, il cervello non può sbarazzarsi di queste placche così facilmente.
7. LA CURCUMINA ELIMINA LE PLACCHE AMILOIDI.
L'incidenza di Alzheimer tra gli adulti in India è circa 4,4 volte inferiore a quella degli americani. I ricercatori di Singapore indicano che il motivo potrebbe essere il curry, una miscela di spezie che contiene anche la curcuma. Hanno osservato il consumo di curry e le prestazioni del cervello in 1.010 asiatici tra i 60 e i 93 anni di età. Quelli che avevano mangiato curry occasionalmente (meno di una volta al mese), e spesso (più di una volta al mese) hanno ottenuto risultati migliori di quelli che non mangiavano mai o raramente il curry.
Oltre 30 studi hanno dimostrato che la curcumina, il composto attivo presente nella curcuma, è in grado di prevenire e trattare la malattia di Alzheimer. Secondo uno studio, la curcuma ha mostrato notevoli risultati nei pazienti Alzheimer in soli tre mesi. Uno studio condotto nel 2006 dalla UCLA ha dimostrato che la curcumina è in grado di incrementare il lavoro dei macrofagi. Queste cellule del sistema immunitario aiutano il corpo a combattere le proteine estranee. I ricercatori hanno prelevato dei macrofagi dal sangue dei malati di Alzheimer e di soggetti sani. Hanno trattato alcuni dei macrofagi con curcumina. I macrofagi trattati hanno mostrato una migliore ingestione di proteine beta-amiloidi. I ricercatori hanno concluso che la curcumina può sostenere il sistema immunitario per eliminare le placche amiloidi. In alcuni studi su animali, basse dosi di curcumina ha portato alla diminuzione del 40% di proteine beta-amiloidi rispetto agli animali non trattati con la spezia. Inoltre, gli studi indicano che basse dosi di curcuma per un lungo periodo di tempo risultano più efficaci. Questo è un buon motivo per aggiungere la curcuma alla vostra dieta quotidiana. Esistono altre sostanze naturali per mantenere il cervello giovane tra cui olio di cocco, zenzero, vitamine del gruppo B e zafferano.
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