L’OBESITA’ E’ SOLTANTO UN PEZZO DEL PUZZLE DIABETE.

07-05-2015

Anche se le implicazioni del diabete sulla salute siano chiare, i ricercatori stanno ancora lottando per capire i molteplici aspetti della malattia. Una domanda che ci si pone è perchè la maggior parte delle persone con un diabete tipo 2 è in sovrappeso o obesa, quando molti individui in sovrappeso o obesi non sono diabetici? Le stesse cellule adipose possono offrire un indizio. Queste cellule rilasciano trigliceridi e acidi grassi liberi nel sangue, cosa che può fare diminuire la capacità di risposta all’insulina delle cellule, quindi aumentare la domanda corporea per l’ormone. Paradossalmente, le cellule adipose producono un altro ormone, l’adiponectina, che rende le cellule più sensibili a reagire all’insulina.
Secondo il Dott. C. Ronald Kahn, un ricercatore sul diabete e professore alla scuola di medicina di Harvard, più si è grassi e meno adiponectina viene prodotta dalle cellule adipose. Di conseguenza, l’obesità unidirezionale che potrebbe aumentare il rischio di sviluppare diabete deriva da un aumentato rilascio di acidi grassi, unito ad un declino dell’adiponectina, che condurrebbe a una maggior resistenza insulinica. Se le richieste corporee di insulina non possono essere soddisfatte, si sviluppa il diabete. Un’altra domanda che ci si pone nei circoli scientifici è perchè l’iperglicemia specificamente conduce ad altre complicazioni della malattia come:

- Cardiopatie e ictus.
- Danni ai nervi periferici.
- Danni renali.
- Lesioni dell’apparato visivo.

Teoricamente, se il sangue presenta livelli elevati di glucosio, ogni cellula del corpo umano dovrebbe esserne influenzata, tuttavia soltanto determinate cellule sembrano essere danneggiate, con conseguenti complicazioni. Gli scienziati hanno scoperto che le cellule immuni sono quelle capaci di mantenere all’esterno il glucosio in eccesso, riducendo il numero di pompe molecolari del glucosio che normalmente usano per trasportare il glucosio ematico all’interno della cellula. Le cellule danneggiate perdono questa capacità di compensare. Sono incluse le cellule parietali dei vasi sanguigni arteriosi, dei piccoli vasi sanguigni negli occhi e nel rene, le cellule nervose specie degli arti inferiori e le cellule pancreatiche, esattamente quelle coinvolte nelle complicazioni diabetiche.

COMMENTO

Le statistiche sul diabete stanno vacillando. Quasi 20 milioni di persone negli Stati Uniti ne sono affette ed altri 45 milioni hanno un pre-diabete. Il diabete tipo 2 (insulino-resistente) rappresenta più del 95 per cento dei casi di diabete, ma un numero crescente di malati con diabete di tipo 1 (insulino-dipendente) cominciano a soffrire anche di tipo 2. In caso di diabete e sovrappeso, le statistiche indicano un raddoppio del rischio di morire prematuramente. Fortunatamente, il diabete tipo 2 è completamente prevenibile ed è quasi sempre curabile, usando semplici modifiche di stile di vita e dietetiche - il peso in eccesso è il fattore di rischio più evitabile per il diabete tipo 2. I farmaci e i supplementi non sono la risposta per il diabete. Questa malattia può essere controllata recuperando la sensibilità per la leptina e l’insulina. Come? Eliminando cereali e zuccheri dalla dieta, ottenendo sufficientemente i grassi ideali, esercitandosi e dormendo bene.

ALIMENTAZIONE

È veramente sconcertante come quasi tutti gli endocrinologi che trattano il diabete, non conoscano minimamente il concetto dei carboidrati lenti e della classificazione nutrizionale metabolica. Tutti hanno bisogno di una determinata quantità di carboidrati, ma molti sono dipendenti dai cereali, patate e dolci e la maggior parte della gente sta consumando veramente troppi carboidrati pericolosi, che possono condurre a seri problemi cronici di salute come l’obesità ed il diabete.
Tutti i pasti o spuntini ricchi in carboidrati derivati da zucchero e cereali (in contrasto con i carboidrati delle verdure) generano tipicamente un veloce aumento della glicemia. Per compensare, il pancreas secerne insulina nella circolazione sanguigna, in modo da abbassare la glicemia stessa. L’insulina è essenzialmente un ormone di immagazzinaggio che aiuta a mettere in riserva le calorie in eccesso da carboidrati, sotto forma di grasso, in caso di carestia. Col tempo, il corpo diventerà “meno sensibile” all’insulina e ne richiederà di più per ottenere lo stesso risultato. Infine, si arriverà alla resistenza insulinica per cui potrà instaurarsi il diabete. Quando il livello di insulina aumenta per un eccesso di carboidrati, esso trasmette al vostro corpo un messaggio ormonale che dice di immagazzinare più grasso mantenendo intatto quello già presente. Così i carboidrati in eccesso non solo fanno diventare grassi, ma mantengono grassi.
I medici curano ancora il diabete come se fosse una malattia dello zucchero ematico (in quanto è un sintomo che può essere modificato con i farmaci). Peccato che il diabete sia una malattia del metabolismo insulinico e del signaling della leptina. La leptina è una molecola attraverso cui i depositi corporei di grasso parlano al cervello, permettendogli di conoscere quanta energia sia disponibile e che cosa farne. Gli studi hanno indicato che la leptina svolge un ruolo significativo, se non primario, nelle malattie cardiocircolatorie, nell’obesità, nel diabete, nell’osteoporosi, nelle malattie autoimmuni, nei disordini riproduttivi e forse sulla velocità di invecchiamento. L’unico modo conosciuto per ristabilire un adeguato signaling della leptina (e insulina) è l’alimentazione.

• Ridurre o eliminare zucchero e cereali.
• Mangiare alimenti basandosi sulla propria costituzione genetico-sanguigna.
• Evitare i grassi trans.
• Ottenere una buona quantità di grassi omega-3 dall’olio di pesce o da altri estratti.

Mentre quasi tutti i diabetici di tipo 2 devono abolire i cereali, diversi di loro trarranno beneficio usando in sostituzione proteine, mentre altri dovranno usare solo carboidrati ottenuti dalla verdura. Per cui, insieme alla riduzione dei cereali e degli zuccheri, determinare la tipologia nutrizionale permetterà di conoscere gli alimenti idonei per sostituire i cereali e gli zuccheri.

FITNESS

Vivere una vita sedentaria, aumenta il rischio di sviluppare diabete perché mancano gli effetti benefici dell’esercizio fisico. L’esercizio agisce incrementando la sensibilità dei recettori dell’insulina così l’insulina disponibile è molto più efficace e l’organismo non deve produrne in quantità.
Una nota speciale, tuttavia, per i diabetici con glicemia oltre i 170 mg/dl. Per esercitarsi è necessario un controllo medico perché la glicemia può aumentare ulteriormente con l’esercizio. La maggior parte dei diabetici trarranno beneficio da un’ora di esercizio intenso almeno cinque volte la settimana o più in caso di glicemia mal controllata.

SONNO E STRESS

Un sonno insufficiente può ridurre i livelli di leptina, provocando un aumento di peso e un rischio aumentato di diabete. La tecnica EFT ( Emotional Freedom Technique) può essere usata per convivere meglio con lo stress, anche per i desideri smodati verso alimenti come i cereali e gli zuccheri.

 

http://www.nytimes.com/2007/08/20/health/20diabetes.html?pagewanted=all

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