08-05-2015
L’aceto potrebbe divenire un ottimo disinfettante low-cost e non tossico contro il batterio che causa la tubercolosi. Si è scoperto infatti che l’ingrediente attivo dell’antico condimento, l’acido acetico, può uccidere alcuni micobatteri, inclusi quelli altamente farmaco-resistenti della Tbc (Mycobacterium tuberculosis), a concentrazioni anche di poco superiori a quelle del comune aceto da cucina. La scoperta, pubblicata sulla rivista mBio dell’American Society for Microbiology, è frutto del caso ed è avvenuta perché una ricercatrice venezuelana stava usando aceto per preparare un farmaco da testare sul microrganismo della tubercolosi. L’esperta si è accorta che l’aceto, in assenza di qualunque altra sostanza, è capace da solo di uccidere il micobatterio. Dunque, soluzioni di acido acetico potrebbero essere usate come disinfettanti low-cost e non tossici in ambiente clinico, per la pulizia delle superfici su cui possono annidarsi questi germi.
Solitamente per combattere i batteri nei laboratori viene usata la candeggina, che però è tossica e corrosiva. Esistono anche altri disinfettanti efficaci, ma spesso sono troppo costosi soprattutto per i Paesi in via di sviluppo, dove fra l’altro avviene la maggior parte dei casi di Tbc. «I micobatteri causano la tubercolosi e la lebbra, ma ce ne sono anche di altri tipi, comuni nell’ambiente, persino nell’acqua del rubinetto, resistenti ai disinfettanti e in grado di causare gravi infezioni, che richiedono mesi di terapia e possono lasciare cicatrici deformanti», ricorda Howard Takiff, primo autore dello studio e responsabile del Laboratorio di Genetica Molecolare presso l’Istituto venezuelano di investigazione scientifica di Caracas. A rischio, dice l’esperto, «molte procedure cosmetiche che vengono eseguite al di fuori di ambienti ospedalieri nei Paesi in via di sviluppo, dove non sono disponibili disinfettanti efficaci».
È stata una borsista, Claudia Cortesia, a scoprire fortuitamente la capacità dell’aceto di uccidere i microrganismi, mentre indagava sulla capacità dei micobatteri «non-Tbc» di resistere a disinfettanti e antibiotici: stava studiando un farmaco che doveva essere sciolto in acido acetico e ha verificato, confrontando con un campione di controllo, che questa sostanza aveva ucciso i micobatteri che voleva studiare. «Dopo la prima osservazione di Claudia - dice Takiff -, abbiamo testato le concentrazioni minime e i tempi di esposizione necessari per annientare diversi micobatteri». Allo studio ha collaborato l’Albert Einstein College of Medicine di New York, che ha testato ceppi di Tbc e scoperto che l’esposizione a una soluzione al 6% di acido acetico uccide efficacemente la tubercolosi in 30 minuti, anche in caso di ceppi resistenti a quasi tutti gli antibiotici.