08-05-2015
Un team internazionale di ricercatori guidato da scienziati dell’Università dell’Alberta (Canada) ha svelato il segreto delle dita che ‘scrocchiano’, un mistero che durava da 77 anni. All’origine del ‘croc’ ci sono delle bolle che si formano all’interno delle nocche. C’è infatti una cavità tra la giuntura della nocca e l’articolazione formata da muscoli e tendini, nella quale ristagna il liquido sinoviale che ricopre e lubrifica l’articolazione e dove si vengono a formare delle bolle di idrogeno e ossigeno. Quando ci scrocchiamo le dita attiviamo la formazione delle bolle e si produce il caratteristico rumore. Lo studio è pubblicato su ‘Plos One’. Per arrivare alla loro conclusione, i ricercatori hanno ‘fotografato’ con una risonanza magnetica l’intero fenomeno grazie a un tiraggio artificiale del dito posto all’interno della macchina. “La capacità di far scrocchiare le nocche potrebbe essere correlata alla salute delle articolazioni”, sottolinea Greg Kawchuk, autore principale dello studio e docente della Facoltà di Medicina riabilitativa. Secondo lo scienziato, questa ricerca potrebbe avere implicazioni per altri studi sulle articolazioni del corpo tra cui la colonna vertebrale e aiutare a spiegare perché le articolazioni diventano, ad esempio, artritiche. “Può darsi - conclude Kawchuk - che potremo utilizzare questa nuova scoperta per analizzare quando iniziano i problemi articolari molto prima della comparsa dei sintomi. Questo darebbe ai pazienti e ai medici la possibilità di affrontare in anticipo problemi molto gravi”. Ma quindi è nocivo o innocuo? Un tempo le mamme raccomandavano ai figli di non scrocchiarsi le dita, pensando che questa abitudine potesse causare nocche ingrossate e mani deformate. Un timore non suffragato da studi scientifici: infatti gli esperti sono oggi concordi nell’affermare che scrocchiarsi le dita non provoca alterazioni degenerative delle cartilagini (artrosi) o infiammazioni (artriti). Alcuni studiosi sottolineano però come, a lungo andare, questa abitudine possa provocare piccoli disturbi alle mani, come gonfiore, indolenzimento, leggera diminuzione della forza. In realtà si tratta di un fenomeno che ci fornisce informazioni sulla particolare lassità dei legamenti di alcune persone, che per questo potrebbero andare incontro nel tempo a fenomeni di usura delle cartilagini articolari. Niente di grave, insomma. Se però si decide di smettere, si può provare a tenere le mani il più possibile occupate, ad esempio giocherellando con una matita, con una moneta o con una pallina antistress. In alternativa, si può tenere con sé una crema per le mani, da spalmare ogni volta che viene la tentazione di sentire di nuovo croc.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0119470
http://www.plosone.org/annotation/listThread.action?root=86066