08-05-2015
Non serve svegliarsi all'alba per fare jogging. Uno studio dell'Università di Birmingham dimostra che i risultati migliori si ottengono dopo mezzogiorno. La ricerca, pubblicata su Cell, è stata realizzata su un piccolo campione di 20 atleti professionisti, fra cui diversi giocatori di hockey. I test sono stati svolti dalle 7 del mattino alle 10 di sera, e sono stati somministrati dei questionari allo scopo di capire chi era da considerare un'“allodola” - cioè chi è più mattiniero – e chi un “gufo” - chi invece è abituato a stare in piedi fino a tardi. Dai risultati è emerso che gli sportivi mattinieri ottenevano risultati migliori a partire da mezzogiorno, mentre i nottambuli davano il meglio di sé addirittura attorno alle 8 di sera. La morale dello studio è che l'orologio biologico conta più di quello reale, come spiega il coordinatore Roland Brandstaette: “l'orologio biologico ha un grande effetto. Ogni cellula del nostro corpo ha praticamente un orologio e tutto è controllato da essi".
Uno studio della Loyola University Health System, pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, svela inoltre che una buona percentuale di amanti della corsa consuma troppa acqua. Secondo i dati, oltre il 35 per cento degli atleti adotta uno schema prestabilito per la propria idratazione, indipendentemente dal senso di sete, mentre quasi il 9 per cento beve semplicemente più che può. Quella che sembrerebbe una buona abitudine rischia però di diventare nociva se applicata in maniera estrema. C'è la possibilità, anche se rara, che un eccesso di liquidi possa provocare addirittura lesioni cerebrali dovute a una diminuzione improvvisa ed eccessiva di sodio nel sangue. Il segreto, secondo gli esperti, è affidarsi alla propria sensazione di sete. Winger Dugas, coordinatore della ricerca, sottolinea: “all’inchiesta online hanno risposto quasi 200 atleti contattati personalmente, via e-mail o tramite volantini distribuiti in tre diverse gare. Il 58 per cento beve solo quando ha sete ma è ancora alta la percentuale di quelli che invece non seguono questo stimolo naturale”. Oltretutto chi non beve di più non lo fa per i rischi connessi con un abbassamento dei livelli di sodio, ma per il timore di incappare in problemi di natura gastrointestinale. A confermare il pericolo è anche Sergio Lupo, medico dello sport e preparatore di atleti di fama mondiale. Il dott. Lupo è convinto che il vero punto forte sia l'alimentazione ricca di frutta e verdura, che fra gli altri effetti ha quello di provvedere a un giusto bilanciamento dei sali persi: “quando invece le condizioni ambientali (temperatura, umidità) e la sudorazione causano una perdita di peso superiore ai 2-3 kg è necessario provvedere con bevande idonee e aumentare di conseguenza l'apporto alimentare di frutta e verdura”.
http://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822%2814%2901639-X
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-01/cp-wgt012215.php
http://www.newswise.com/articles/nearly-half-of-runners-may-be-drinking-too-much-during-races