LE CREME PROTETTIVE NON ASSICURANO LA PROTEZIONE CHE SI CREDE.

09-05-2015

Mentre le creme protettive sono generalmente efficaci nel filtrare i raggi ultravioletti del sole che causano la scottature (raggi UVB), non funzionano nel filtrare i raggi UVA, che penetrano nella pelle profondamente e più facilmente sono legati a cancro e rughe cutanee. Inoltre, poiché molta gente crede che le creme offrano una protezione completa dal sole, rimane esposta al sole più lungamente, incrementando il rischio potenziale di cancro cutaneo. Le etichette ingannevoli o confusionarie dei prodotti sono parzialmente colpevoli della diffusione di informazioni sbagliate. Nel 1999, la Food and Drug Administration (FDA) diede delle regole più rigorose per le creme protettive che dovevano entrare in vigore nel 2001, ma poi sono state messe in stallo indefinitamente. Nell’autunno del 2005, il congresso ha ordinato alla FDA di attuare le regole modificate entro sei mesi. Grazie a una legge emessa a San Diego è stata archiviata una causa che ha coinvolto 10 residenti in California contro i principali produttori di creme protettive come Coppertone e Neutrogena. La causa era improntata sul fatto che i fornitori avevano inserito informazioni fraudolente in etichetta per cui si chiedevano i danni per le lesioni provocate.

COMMENTO

Se accettate la premessa che sia giusto usare creme solari, il che non è vero, allora molte creme solari commerciali non apportano ciò che promettono. Filtrano soltanto i raggi UVB e lasciano passare quelli UVA. In più, ciò che la maggior parte della gente non sa e l’articolo non ha descritto, è che quasi ogni crema solare, per funzionare, deve essere applicata almeno ogni 45 minuti, anche se non si entra in acqua. La maggior parte della gente evita il sole perché crede nel mito che quasi ogni dermatologo conferma che l’esposizione della pelle al sole è una delle cose più pericolose che si possono fare e da evitare a tutti i costi se si desidera ridurre il rischio di pericolosi cancri cutanei. Quel che non realizzano è che il sole invece protegge realmente dal cancro e almeno 50.000 americani muoiono ogni anno di cancri che potrebbero essere trattati mantenendo dei livelli elevati di vitamina D grazie ad un’adeguata esposizione al sole. Ciò che la maggior parte dei medici non riesce a comprendere è che il fattore principale di rischio per melanoma non è l’esposizione al sole ma un disequilibrio dei grassi omega-6 e omega-3. L’esposizione eccessiva e irrazionale al sole contribuisce al cancro della pelle? Certamente. Ma lo possiamo facilmente minimizzare limitando l’esposizione a prima delle 10 del mattino o dopo le 15-16 del pomeriggio quando i raggi sono minori. Un altro difetto pericoloso delle creme solari è che la maggior parte dei prodotti commerciali contengono prodotti chimici tossici che possono causare danni molto più a lungo termine rispetto a quelli del sole da cui cercano di proteggere. Così se proprio decidete di usare una crema solare, almeno fatevi consigliare da chi di dovere un prodotto privo di sostanze chimiche tossiche.

 

http://edition.cnn.com/2006/HEALTH/06/13/hunter.sunscreen/index.html?eref=sitesearch

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