L’OLIO DI PALMA APRE LE PORTE AL DIABETE.

09-05-2015

Meglio evitare come la peste l'olio di palma. Uno studio italiano mostra la capacità di una delle proteine sintetizzate dall'olio – la p66 – di distruggere le cellule beta del pancreas, quelle preposte alla produzione di insulina. Il risultato è una predisposizione al diabete, dal momento che l'insulina è un ormone essenziale per tenere sotto controllo la glicemia. A scoprire l'effetto prodotto da questo olio ormai molto diffuso nell'industria alimentare è un team di ricerca dell'Università di Bari in collaborazione con scienziati dell'Università di Pisa e dell'Università di Padova. L'équipe diretta dal prof. Francesco Giorgino ha analizzato gli effetti del palmitato, un acido grasso presente nell'olio di palma e in misura minore nel burro e in altri formaggi. Il palmitato agisce sull'espressione della proteina p66 a livello di isole pancreatiche umane. Il prof. Giorgino – Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l’Università Aldo Moro di Bari – spiega: “il palmitato è il prototipo degli acidi grassi saturi e rappresenta il principale acido grasso presente nel nostro sangue, soprattutto nei soggetti obesi o in sovrappeso. È stato scelto in questo studio per comprendere il rapporto tra eccesso di grassi saturi nella dieta, aumento della quantità di tessuto adiposo corporeo e sviluppo del diabete di tipo 2. L’obesità, in particolare quella viscerale, cosiddetta ‘a mela’ rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. I meccanismi responsabili di questo rapporto negativo non sono ancora del tutto chiariti, e per fortuna non tutti i soggetti obesi sviluppano il diabete. Ma è meglio non rischiare", conclude il ricercatore.

 

http://link.springer.com/article/10.1007/s00125-015-3563-2

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