16-05-2015
Consumare molti frutti di mare comporta un rischio più elevato di malattie autoimmuni nelle donne. Lo ha scoperto un team dell’University of Michigan, che ha pubblicato su Environmental Health Perspectives una ricerca che punta il dito sull'esposizione al mercurio come fattore scatenante. La dott.ssa Emily Somers, principale autrice dello studio, sottolinea: “non sappiamo bene il perché le persone sviluppano malattie autoimmuni. Un gran numero di casi non hanno una spiegazione genetica per cui crediamo che lo studio di fattori ambientali aiuterà a capire perché si sviluppano queste patologie e come possiamo intervenire su di esse. Nel nostro studio, l'esposizione al mercurio si è distinta come fattore di rischio per l'autoimmunità".
Analizzando i dati di donne con un'età compresa fra 16 e 49 anni che hanno preso parte al National Health and Nutrition Examination Survey, i medici hanno notato un rapporto diretto fra maggiore esposizione al mercurio e tasso più alto di autoanticorpi, un precursore delle malattie autoimmuni. Gli autoanticorpi sono proteine prodotte dal sistema immunitario che non riesce più a distinguere i tessuti sani dalle cellule potenzialmente dannose. Lo studio suggerisce quindi un consumo moderato dei frutti di mare, soprattutto per le donne in età fertile. “I nostri risultati forniscono ulteriori prove che le donne in età riproduttiva devono essere consapevoli del tipo di pesce che stanno mangiando", ha spiegato la dott.ssa Somers.