19-05-2015
Il paracetamolo, ampiamente raccomandato come trattamento di prima linea contro il dolore lombare, non è più efficace di un placebo nell’alleviare la sofferenza o migliorare la qualità di vita, mentre quadruplica l’incidenza di anormale funzionalità epatica. E’ la conclusione di una ricerca dell’Università di Sydney, descritta come “la revisione sistematica più comprensiva del suo genere”, che include dati di migliaia di pazienti. La ricerca, pubblicata sul British Medical Journal, conclude inoltre che il paracetamolo offre benefici solo minimi per l’osteoartrite dell’anca o del ginocchio. La principale autrice dello studio, Manuela Ferreira dell’Istituto di Salute Globale dell’ateneo, sostiene che la riduzione del dolore nei pazienti di osteoartrite è talmente ridotta che “c’è da domandarsi se offra benefici clinici, dati i rischi e i costi del trattamento”. Nonostante anni di studi, scienziati di tutto il mondo non sono riusciti a spiegare in maniera definitiva cosa causi una tale sindrome talvolta paralizzante. “Vi sono molti fattori coinvolti nella patogenesi del dolore lombare”, scrive Ferreira. Il team di ricerca ha passato al vaglio i risultati di 13 sperimentazioni cliniche su pazienti di dolore alla schiena e osteoartrite dall’inizio degli anni ‘80 in poi. Ciascuna delle sperimentazioni ha comparato gli effetti del paracetamolo e di placebo. Non è emersa alcuna differenza significativa nella gestione del dolore, mentre il 7% degli assuntori di paracetamolo ha accusato funzioni epatiche “alterate”, contro appena il 2% nel gruppo di placebo.