I DANNI TACIUTI DELLA CAFFEINA SULL’ORGANISMO UMANO.

30-05-2015

Stephen Cherniske è uno scienziato che ha trascorso 10 anni della sua vita studiando approfonditamente gli effetti della caffeina sull’organismo umano. Da questa sua analisi è nato un documento importantissimo: il libro “Caffeine Blues” (“Depressione da caffeina”). Cherniske scrive: “La caffeina non fornisce energia, solo stimolazione chimica. L’energia che si percepisce viene dallo sforzo del corpo di adattarsi all’aumentato livello nel sangue di ormoni dello stress. L’uso del caffè per migliorare l’umore è una benedizione di breve durata ed una maledizione di lunga durata. Mentre l’iniziale stimolo dell’adrenalina può procurare un provvisorio sollievo anti-fatica, l’effetto finale della caffeina è di una depressione, leggera o profonda. I pubblicitari e le “istituzioni” del caffè hanno nascosto all’opinione pubblica questo aspetto della caffeina…”.
Le persone che bevono caffè non ricevono energia da esso ma al contrario vi è un dispendio di forze vitali messe in moto dall’organismo per adattarsi allo scombussolamento fisico generato dal caffè stesso. L’unico modo per avere sana e autentica energia è il riposarsi. Ma forse nella nostra società il riposo è considerato una perdita di tempo e non rappresenta un guadagno da parte di nessuno. Chi non ha mai sentito dire che la caffeina è dannosa solo se consumata in modo eccessivo? Cherniske risponde che un veleno rimane un veleno, anche se assunto in minime quantità. A pag. 17 di “Caffeine Blues” si legge: “Il caffè è una droga “leggera” contenente un vasto assortimento di sostanze tossiche. In aggiunta alla caffeina, il caffè contiene centinaia di sostanze volatili inclusi più di 200 acidi. Il corpo le deve espellere attraverso un grande dispendio di energia, che è quella strana stimolazione percepita come “energia”.
La caffeina è un veleno biologico usato per le piante come pesticida. La caffeina dà al fogliame e ai semi un sapore amaro, che scoraggia il loro consumo agli insetti e agli animali. Se i predatori persistono nel mangiare le piante irrorate di caffeina, la caffeina può causare la distruzione del loro sistema nervoso centrale e perfino avere aspetti letali. Molti infestanti imparano presto a lasciar stare le piante”. E a pag. 53 leggiamo: “Ricordiamoci che il caffè contiene un gran numero di sostanze chimiche, non solo caffeina, tra cui un gruppo di composti estremamente tossici noti come Idrocarburi Aromatici Policiclici (PAH). Possiamo ricordarli come gli agenti cancerogeni isolati nella carne cotta al barbecue”.
Ma quali sono i danni creati dalla caffeina?

- Problemi di digestione con conseguenti rischi di malattie gastrointestinali.

- Disturbi del sonno.

- Carenze nutrizionali (perdita di vitamina B attraverso le urine, perdita di calcio, potassio, magnesio ed altri minerali).

- Stipsi (si legge a pag. 173 del libro di Cherniske: “…molte persone richiedono la caffeina perchè le aiuta a mantenere una normale regolarità intestinale, ma è come essere dipendenti dai lassativi. In ciascun caso, si usa una droga per indurre movimento intestinale, e alla fine molti bevitori di caffè diventano dipendenti da questa azione lassativa. Senza lo stimolo della caffeina, essi provano ciò che è conosciuto come “costipazione di rimbalzo”).

- Mal di testa: “La persona con il mal di testa non sa che esso è stato causato o scatenato dalla caffeina, cosicchè ricorre ad un antidolorifico (analgesico). Gli studi mostrano che, nel 95% dei casi, i medicinali analgesici contengono caffeina. Così l’antidolorifico lavora, specialmente se il mal di testa è causato dall’astinenza dalla caffeina, ma la caffeina contenuta alla fine scatena un altro mal di testa. In definitiva, lo sfortunato che soffre diventa dipendente dall’antidolorifico per avere un briciolo di sollievo, ma il mal di testa aumenta in frequenza e in intensità. Ciò può andare avanti per diversi anni, creando un ciclo di dolore e depressione che distrugge la qualità della vita”. (Caffeine Blues, pag. 185).

Il caffè è la maggior coltura del mondo: 70 milioni di acri dedicati solo al caffè e l’uso di pesticidi in questo ambito è massiccio.
A pag. 276 di “Caffeine Blues”si legge a tal proposito: “Per le piantagioni di caffè si usano enormi quantità di pesticidi che inquinano la terra, i fiumi, distruggono le piante e la vita animale attorno ad esse. I semi vengono presi dal mercato, ma cosa succede alla polpa del caffè e all’acqua di lavorazione? Questa acqua, caricata da pesticidi, fungicidi e residui azotati, va direttamente nei corsi d’acqua locali, nei fiumi e nei laghi. Senza essere filtrata o depurata, questa acqua inquinata danneggia la vita acquatica così come la salute delle persone che vivono accanto a queste masse d’acqua. E la polpa del caffè? Viene posta in immense, putride discariche, sprigionando la sua elevata carica azotata nell’acqua del sottosuolo e col tempo nelle stessi inquinati corsi d’acqua”.

E oltre al risvolto ambientale ricordiamo anche quello umano: nelle piantagioni di caffè è diffuso lo sfruttamento dei lavoratori.
Tutti questi aspetti negativi solo per mantenere in vita il caffè, un non-cibo che però fa guadagnare fior fiore di quattrini alle multinazionali. Non vale forse la pena eliminarlo dalla nostra alimentazione?

Bonus William Hill
Bonus Ladbrokes

Copyright © 2014-2024 Naturopata Angelo Ortisi - Tutti i diritti riservati.

Powered by Warp Theme Framework
Premium Templates