10-06-2015
Il pericolo si cela nel dentifricio. Ad accendere i riflettori su questo alleato della salute orale sono i dentisti britannici, convinti che alcuni prodotti in commercio contengano sostanze dannose per la nostra salute. Si tratta di sostanze chimiche collegate a possibili lesioni del cavo orale, ma anche a disturbi cardiaci, irritazioni e a rischi per l’ecosistema. A illustrare questa tesi è Tony Talbot, esperto in odontoiatria restaurativa e membro del Royal College of Surgeons, che auspica una maggior trasparenza nel settore, per aiutare dentisti e cittadini a scegliere il dentifricio più adatto. Dopo più di 35 anni nella professione, Talbot spiega al ‘Daily Mail': “Il pubblico è intelligente, ma ha bisogno di vedere oltre il marketing e di essere ben informato su cosa sta comprando. Alcuni prodotti utilizzano uno slogan che indica che sarebbero i ‘più utilizzati dai dentisti’, ma questo solo perché mandano campioni gratuiti a ogni dentista del Paese”. Ecco gli ingredienti che preoccupano Talbot: al primo posto il sodio laurilsolfato (SLS). Una sostanza “presente nell’85% dei dentifrici”, usata per permettere alla pasta di essere uniforme. “Il problema è che apre un varco tra la mucosa e le cellule della bocca, cosa che permette a eventuali tossine o agenti cancerogeni di entrare. La mucosa orale è uno dei più delicati tessuti del nostro corpo e il SLS è effettivamente un detergente”, che può causare irritazioni e abrasioni all’interno della bocca, e anche ulcere della bocca croniche, dice l’esperto. ”Se vedo un paziente con afte ricorrenti, una delle prime cose che faccio è prescrivere l’uso di un dentifricio non-SLS”, spiega.
Altro motivo di preoccupazione per il dentista è la passione, sempre più diffusa, per un sorriso abbagliante. Che porta spesso a scelte fai da te. Gli sbiancanti utilizzano perossidi e perossido di idrogeno per rendere candidi i denti - afferma Talbot - sostanze note per essere tossiche e irritanti per tutti i tessuti molli. Danneggiano le mucose della bocca e possono causare danni alle cellule superficiali delle gengive”. Altra sostanza che preoccupa il medico è il triclosano, prodotto chimico usato per prevenire le malattie gengivali. “E’ utilizzato nei dentifrici dai chimici industriali per evitare la formazione di batteri”, afferma Talbot. ”C’è stato un certo clamore sui prodotti contenenti questo ingrediente negli Stati Uniti l’anno scorso. Alcuni studi su modelli animali hanno mostrato che ha un effetto sull’attività ormonale e una potenziale attività cancerogena”. Una polemica rispedita al mittente da Patricia Verduin, responsabile della ricerca e sviluppo Colgate-Palmolive: “Le affermazioni recenti secondo cui il triclosan nel dentifricio può portare al cancro sono assolutamente false. Agenzie regolatorie hanno esaminato la questione della cancerogenicità e hanno concluso che il triclosan in prodotti di consumo non rappresenta un rischio di cancro”. Altra insidia, stando al dentista Gb, è rappresentata dalle micro-particelle di plastica presenti in alcuni dentifrici, che sono così piccole da essere invisibili a occhio nudo. “Agiscono come abrasivo per rimuovere le macchie dai denti. Ma corrono anche attraverso i nostri sistemi idrici e ora stanno trovando la loro strada nella catena alimentare. Queste microperle sono state trovate all’interno di ostriche, cozze, aragoste e pesci nel Mare del Nord, nell’Oceano Pacifico e nell’Atlantico. Il loro effetto è simile a quello dei sacchetti di plastica”, per l’ecosistema.