VITAMINA D, TE’ VERDE E CIOCCOLATO PER PREVENIRE IL MORBO DI ALZHEIMER.

14-06-2015

Una sostanza nutriente trovata nel cacao, tè verde e uva, potrebbe avere un impatto significativo sui danni delle cellule del cervello che porta al morbo di Alzheimer, secondo i risultati di uno studio condotto da scienziati del Kings College di Londra (Regno Unito). Un gruppo di ricerca guidato dal dottor Robert Williams, uno scienziato del Wolfson Centre for Age Related Diseases, ha esaminato gli effetti dell’epicatechina, un nutriente trovato in abbondanza nei tre alimenti, in un modello di malattia di Alzheimer e ha valutato l'efficacia potenziale che potrebbe avere nel rallentare i segni di deterioramento portato dalla malattia. Si pensa, che la malattia di Alzheimer sia causata da un accumulo di proteine adesive nel cervello chiamate “placche amiloidi”. I risultati hanno rivelato che l’epicatechina può impedire la loro formazione. "Abbiamo scoperto che l’epicatechina protegge le cellule cerebrali dai danni. Questo è interessante perché l’epicatechina è uno dei pochi flavonoidi noti per accedere al cervello, suggerendo che ha il potenziale per essere bioattiva negli esseri umani", ha detto il dottor Williams. "I nostri risultati supportano il concetto generale che l'assunzione di cibi ricchi di flavonoidi, o integratori, potrebbe avere un impatto sullo sviluppo e la progressione della demenza". 
Un altro studio pubblicato sul Journal of Alzheimer suggerisce che una combinazione di vitamina D e curcumina, il componente principale della spezia curcuma, può eliminare le placche amiloidi dal cervello nei soggetti già affetti dalla malattia. Gli scienziati della David Geffen School of Medicine presso l'Università della California, Los Angeles, hanno scoperto che le due sostanze nutrienti possono stimolare il sistema immunitario in modo tale che al corpo viene richiesto di rimuovere l'accumulo tossico. Attraverso una serie di esperimenti, i ricercatori sono stati in grado di determinare che la curcumina e la vitamina D intervengono sulle placche amiloidi attraverso un meccanismo d'azione comune. La curcumina ha dimostrato di aiutare i globuli bianchi ad attaccarsi alle placche, mentre la vitamina D ad aumentare la velocità con cui le cellule sono in grado di fagocitarle.
"Ci auguriamo che la vitamina D e la curcumina, entrambe sostanze presenti in natura, possano offrire nuove possibilità di prevenzione e di trattamento per la malattia di Alzheimer", ha detto l'autore dello studio il dottor Milan Fiala. La curcumina è stata studiata per diversi anni in relazione alla prevenzione della malattia di Alzheimer. Recenti ricerche suggeriscono anche che bassi livelli di vitamina D rappresentano un fattore di rischio per la malattia. Tuttavia, questo è il primo studio che collega direttamente ad un possibile trattamento per la condizione.

 

http://www.telegraph.co.uk/news/health/news/5793300/Plant-chemicals-keep-Alzheimers-at-bay-study-finds.html

http://hbri.org/NewsandEvents_files/VitaminDArticleCashmanFialaJAD.pdf

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2746037/

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