08-07-2015
Nel 1890, il chirurgo William Coley di New York ha provato un trattamento radicale per il cancro: iniettare i pazienti con batteri patogeni. Dopo settimane di febbre e brividi, molti hanno mostrato una regressione significativa del tumore, anche se lo stesso Coley non era in grado di spiegare il perchè. Alcuni scienziati contemporanei ritengono che Coley abbia avuto l’idea giusta. I germi possono essere in grado di insegnare al corpo umano come combattere le cellule tumorali. Sebbene non sia stato ancora dimostrato, nuovi studi hanno rivelato che determinati tumori possono essere ridotti tramite esposizione a batteri e a virus patogeni, in grado di attivare una sorta di immunità naturale da parte del corpo. Gli studi dimostrano che il nostro stile di vita igienico e privo di infezioni possa contribuire all’aumento del cancro negli ultimi 50 anni. I germi provocano malattie, ma possono anche fortificare il corpo.
COMMENTO
Il corpo guarisce col calore, cioè con l’infiammazione, infezione e spesso febbre. Quindi - al contrario del pensiero convenzionale - ogni volta che avete a che fare con una febbre o un’infiammazione, il vostro corpo si trova nella fase di guarigione, non nella fase di malattia. Ma tornando nuovamente all’uso dei batteri come trattamento per il cancro, il punto principale è il fatto che questa idea ci fa intuire che la radice del problema si trova nel funzionamento del sistema immunitario. Un sistema immunitario potente è nella maggior parte dei casi capace di eliminare qualsiasi proliferazione anormale delle cellule (cancro), così da impedire lo sviluppo di qualsiasi tumore. Un sistema immunitario debole non è in grado di funzionare efficientemente permettendo lo sviluppo di varie malattie, compreso il cancro. Ciò che maggiormente rattrista in tutto ciò è che si fa ben poco per migliorare, con una visione più a 360°, le opzioni terapeutiche ma soprattutto preventive. Stile di vita, alimentazione e disintossicazione sono la base per una buona prevenzione.
Tanto per cominciare la nostra dieta sempre più si impoverisce di sostanze fondamentali come gli omega-3, magnesio e numerose vitamine fra cui, in particolare, la vitamina D che, grazie ad uno studio canadese, sappiamo che è in grado di ridurre quasi del 60% il rischio di sviluppare un cancro. Ma soprattutto, vorrei rendere noto un punto che ha dell’incredibile. La soluzione è sotto gli occhi di tutti e non si vede. A ben pochi malati di cancro che subiscono la cura convenzionale viene offerta una terapia nutrizionale di supporto scientificamente guidata se non limitandosi a dire “mangi un pò di tutto e alimenti di qualità”. Credo che molti malati di cancro abbiano un giovamento importante solo controllando l’assunzione del combustibile preferito del cancro, il glucosio. Tenere sotto controllo il livello glicemico con la dieta, esercizio e riduzione dello stress può essere uno dei componenti più cruciali di un programma di recupero dal cancro.
Nel 1931 il premio Nobel per la medicina, il tedesco Otto Warburg, scoprì che le cellule tumorali hanno un metabolismo energetico completamente differente da quello delle cellule sane. Per produrre energia, i tumori maligni tendono ad usare un processo in cui si sfrutta il glucosio come combustibile, generando acido lattico come sottoprodotto. La grande quantità di acido lattico prodotta tramite questa fermentazione del glucosio dalle cellule neoplastiche raggiunge il fegato. Questa conversione di glucosio ad acido lattico genera nei tessuti cancerosi un pH più basso e acido così come affaticamento fisico generale. Questa è una via biochimica molto inefficiente per il metabolismo energetico, che ottiene soltanto circa il 5 per cento dell’energia disponibile attraverso la dieta. In altre parole, il cancro “sta sprecando” l’energia, e ciò conduce a maggior stanchezza e malnutrizione e, se il circolo vizioso continua, condurrà a distruggere lentamente l’organismo. Ciò è una delle ragioni per cui circa il 40 per cento dei malati di cancro muoiono per malnutrizione, o cachessia. In più, i carboidrati derivati dal glucosio e saccarosio fanno diminuire significativamente l’attività dei neutrofili. I neutrofili sono un tipo di globuli bianchi che attaccano e distruggono gli intrusi, fra cui le cellule tumorali. Riducendo severamente l’assunzione degli zuccheri e dei cereali nella dieta, facciamo morire le cellule tumorali letteralmente di fame! Oltre a ciò questo accorgimento aiuta la funzione immunitaria in generale, in quanto lo zucchero presenta una notevole azione immunosoppressiva.