10-07-2015
Il tè verde, che già è conosciuto per i relativi benefici cardiovascolari e proprietà antitumorali, potrebbe anche contribuire ad eliminare l’infiammazione e i dolori associati all’artrite reumatoide (AR). L’artrite reumatoide infiamma le cellule denominate fibroblasti sinoviali, che formano un rivestimento tessutale che circonda la capsula articolare. Il risultato è un danno articolare a lungo termine e dolore cronico. I ricercatori hanno coltivato queste cellule e le hanno esposte all’epigallocatechin-3-gallato (EGCG), un componente del tè verde. Le cellule allora sono state stimolate con una proteina denominata citochina Interleuchina-1 beta o IL-1B, conosciuta per favorire la degradazione delle articolazioni nell’artrite reumatoide.
Uno studio precedente aveva già determinato che i fibroblasti trattati con EGCG potessero bloccare meglio l’attività dell’IL-1B di produzione delle proteine e degli enzimi dannosi. L’ultima ricerca conferma che l’EGCG blocca anche l’attività di due molecole, IL-6 e cicloossigenasi-2 (Cox-2), che svolgono un ruolo nella distruzione dell’osso. L’EGCG ha inoltre impedito la produzione della prostaglandina E2, che può causare infiammazione alle articolazioni.
COMMENTO
Ecco altri motivi per valutare la possibilità di eliminare quella tazza di caffé a colazione. La caffeina, infatti, è la droga più comunemente usata. È una droga legale, ma sempre una droga nonostante tutto. Sembra che non ci siano limiti nel trovare nuovi benefici dell’epigallocatechin-3-gallato (EGCG) . Potete quindi aggiungere il tè verde al vostro arsenale di armi completamente sicure e naturali per la lotta al dolore e all’infiammazione connessi con l’artrite reumatoide.
Un trucco circa il tè verde: Fare molta attenzione alla marca che si sceglie perché molte marche convenzionali contengono quantità pericolose di fluoruro che è stato collegato all’osteosarcoma, il cancro osseo più comune. Se consumate grandi quantità di tè verde per i suoi benefici sulla salute, cercate una marca che effettivamente contenga poco fluoruro.
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/04/30/AR2007043000418.html