12-07-2015
Una brutta notizia per tutti gli amanti della buona polenta: dagli ultimi studi condotti dal CNR di Napoli, l’alimento per eccellenza emblema del nord Italia sarebbe tossico e nocivo e ciò si evince anche dai dati che vedono molte città del settentrione d’Italia, dove risiedono gran parte dei fan della polenta, tra quelle a più alta densità di cittadini con tumori all’esofago. Pordenone per esempio, è addirittura al terzo posto in tutta Europa in questa triste e speciale classifica, segno che dunque qualche correlazione con l’abituale consumo di polenta ci deve essere. Secondo Roberto Defez, primo ricercatore del CNR di Napoli, a rendere la polenta così nociva e tossica è la presenza della fumonisine, una tossina particolarmente presente all’interno delle sostanze che compongono l’alimento preferito nel nord Italia.
“Su 77 polente in commercio - afferma lo stesso Defez - la composizione di quelle da agricoltura biologica avrebbe un valore di fumonisine due volte superiore alla media. Dunque chiedo un’etichetta trasparente, con indicazioni delle fumonisine di quello specifico campione in commercio”. Sarebbe dunque questo il modo più corretto per coniugare la voglia di non rinunciare ad una tradizione come quella della polenta al diritto di salvaguardare la propria salute.