16-07-2015
Avere un gattino in casa potrebbe rivelarsi pericoloso. Lo dice uno studio pubblicato sulla rivista Schizophrenia da un team dello Stanley Medical Research Institute del Maryland. Secondo i ricercatori, il parassita veicolato dall'animale domestico – il Toxoplasma gondii – potrebbe aumentare le probabilità di insorgenza proprio della schizofrenia. A confermarlo sarebbe la statistica secondo cui nelle famiglie in cui vengono diagnosticate patologie mentali è più comune la presenza di un gatto. Gli scienziati americani sono partiti da due studi degli anni '90 che avevano già evidenziato il nesso fra la presenza di un gatto in casa e la maggiore incidenza di schizofrenia. Gli studiosi hanno analizzato i questionari di 2.125 famiglie raccolti dal National Institute of Mental Illness, l'agenzia statunitense che si occupa di ricerca sulla salute mentale. Stando ai dati, il 50,6 per cento dei soggetti che aveva sviluppato la schizofrenia aveva dichiarato di aver posseduto un gatto durante l'infanzia.
Edwin Fuller Torrey, uno degli autori dello studio, ha spiegato che il parassita “entra nel cervello e forma delle microscopiche cisti". Tuttavia, la patologia si manifesterebbe soltanto durante l'adolescenza attraverso un'aggressione nei confronti dei neurotrasmettitori. Stando a un'altra ricerca, il Toxoplasma gondii riesce a insediarsi nel sistema nervoso centrale servendosi di un tipo di globuli bianchi presenti nel sistema immunitario. Presente in diverse specie animali, il parassita completa il suo ciclo vitale solo nei gatti, nel momento in cui gli animali lo espellono attraverso le feci.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25892720
http://www.cbsnews.com/news/cat-parasite-toxoplasma-gondii-linked-to-mental-illness-schizophrenia/