IL TUO SMALTO E’ TOSSICO?

21-07-2015

Il New York Times ha appena rivelato i risultati di un’inchiesta che coinvolge l’industria dei cosmetici, i saloni di bellezza e i prodotti più utilizzati dalle donne per il make-up, a partire dagli smalti. Alcuni ingredienti impiegati nei prodotti per le unghie sono stati legati a cancro, aborti, malattie polmonari e altri disturbi. Si pensa sia ai rischi che le donne corrono nella vita quotidiana sia alle malattie che colpiscono gli operatori dei centri estetici. Il New York Times racconta le storie di due donne impiegate in centri estetici statunitensi che utilizzano spesso prodotti per le unghie come gli smalti nel loro lavoro. Una delle due donne ha dovuto affrontare un aborto spontaneo, l’altra ha portato a termine la gravidanza, ma il bambino sta attraversando gravi problemi di sviluppo. Tra chi lavora nell’ambito della manicure negli Usa storie come queste sarebbero purtroppo molto comuni, tanto che gli operatori più anziani avvertono le ragazze in età fertile di tenersi alla larga dalle miscele di smalti, lacche solventi e colle che gli estetisti che si occupano della cura delle unghie gestiscono ogni giorno.
Gli ingredienti presenti negli smalti sarebbero sempre più correlati negli studi scientifici alla comparsa di gravi malattie e a ricadute negative sia sulla fertilità delle donne sia sul rischio di aborto e sullo sviluppo dei bambini durante e dopo la gravidanza. Tra i lavoratori dei saloni di bellezza prevarrebbero le malattie respiratorie e le malattie della pelle. Segno che le sostanze presenti nei prodotti che utilizzano non sono di certo un toccasana per la salute. Le problematiche non riguardano solo gli addetti alla manicure, ma anche parrucchieri e truccatori, con un aumento del tasso di morte per morbo di Hodgkin, e con il rischio di generare bambini sottopeso alla nascita e di contrarre il mieloma multiplo, una forma di cancro. Le conclusioni definitive però sono ancora sfuggenti, in parte perché le ricerche condotte in questo campo sono ancora in numero limitato. Pochissimi studi, secondo il New York Times, si concentrano in modo specifico sugli operatori dei saloni di bellezza.
Si teme soprattutto l’effetto cumulativo nel corso del tempo dell’esposizione a sostanze chimiche pericolose. Negli Stati Uniti la legge federale che regola la sicurezza dei cosmetici ha più di 75 anni e non richiede alle aziende di condividere le informazioni sulla sicurezza dei prodotti con la Food and Drug Administration (FDA). La legge vieta gli ingredienti nocivi per gli utenti ma non contiene disposizioni per valutare gli effetti delle sostanze chimiche prima del loro arrivo sugli scaffali per la vendita e per l’utilizzo. Le lobby del settore hanno contrastato l’adozione di regole di controllo più severe e le aziende dicono che i loro prodotti contengono minuscole quantità di sostanze chimiche identificate come potenzialmente pericolose e che dunque non costituirebbero una minaccia. Eppure, secondo quanto riportato dal New York Times, le conseguenze negative sulla salute del contatto frequente con i prodotti cosmetici degli operatori del settore della bellezza sono evidenti. Quali sono le sostanze pericolose presenti negli smalti? L’indagine ha individuato un vero e proprio trio di sostanze tossiche.

1.TOLUENE: secondo l’Environmental Protection Agency la sovraesposizione al toluene può provocare irritazione agli occhi e al naso, stanchezza, debolezza, stato di confusione, vertigine, mal di testa, ansia, affaticamento muscolare, incapacità di dormire, intorpidimento, eruzioni cutanee, danni al fegato e ai reni nei casi più gravi e non solo.

2. DIBUTILFTALATO (DBP): il dibutilftalato, che l’Unione Europea ha vietato nel 2003, può provocare irritazione agli occhi e al naso, allo stomaco e all’apparato respiratorio; l’esposizione prolungata e ad alte concentrazioni può essere pericolosa per la riproduzione umana e per lo sviluppo, secondo l’EPA.

3. FORMALDEIDE: la formaldeide può causare irritazioni ed eruzioni cutanee. Verrà vietata nell’Unione Europea entro il 2016.

I funzionari dell’industria cosmetica hanno comunque negato che le sostanze chimiche indicate come pericolose possano portare a problemi di salute. Sostengono infatti che DBP, toluene e formaldeide sono sicuri nelle attuali condizioni d’uso negli Stati Uniti. Insomma, l’industria cosmetica statunitense si autodifende proprio come ci si aspetterebbe e non pensa ai rischi per la salute degli operatori che entrano a contatto con queste sostanze ogni giorno. Una manicure occasionale sarà anche sicura, ma che dire dei rischi per la salute di chi utilizza smalti, solventi e collanti per le unghie per anni e per numerose ore al giorno nel proprio lavoro? Speriamo che la situazione europea non sia altrettanto grave e che con la messa al bando della formaldeide nei prodotti di bellezza si compiano dei passi avanti per rendere più sicuri i cosmetici e il settore del make-up con i suoi operatori.

 

http://www.nytimes.com/2015/05/11/nyregion/nail-salon-workers-in-nyc-face-hazardous-chemicals.html?emc=edit_na_20150508&_r=2

http://ecowatch.com/2015/05/11/nail-polish-toxic/

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