06-08-2015
Le nanoparticelle sono utilizzate in ogni settore, dai cosmetici ai vestiti fino agli snack, ma secondo un team di ricercatori delle università di Binghamton e Cornell, si sa ancora troppo poco sugli impatti negativi che esercitano sulla nostra salute. Secondo Gretchen Mahler, docente di Bioingegneria a Binghamton, tra gli autori della ricerca, la gran parte degli studi attuali sulla sicurezza delle nanoparticelle si concentra sugli effetti diretti sulla salute umana. Ma cosa succede quando si è sottoposti ad una costante somministrazione di piccole dosi? Parliamo di una assunzione normale, facilmente ottenibile se si ricorre a farmaci o integratori che prevedono la presenza delle nanoparticelle. Abbiamo pensato quindi continua Mahler - che il modo migliore per misurare gli effetti più nascosti di questo tipo di assunzione fosse monitorare la reazione delle cellule intestinali. Lo studio è stato condotto in vitro, agendo in laboratorio su cellule umane dei rivestimenti intestinali, e in vivo, attraverso esperimenti sui rivestimenti intestinali dei polli. I risultati di entrambe le indagini hanno evidenziato che l'esposizione alle nanoparticelle influenza l'assorbimento delle sostanze nutritive nel sangue. In particolare, l'assorbimento del ferro, nutriente essenziale per il nostro organismo, dopo un esposizione di breve durata alle nanoparticelle, è sceso di circa il 50%. Ma spiega Mahler - l'esposizione cronica ha causato addirittura un rimodellamento dei villi intestinali, vitali per la capacità dell'intestino di assorbire le sostanze nutritive. E dato che ormai assumiamo inconsapevolmente grandi quantità di nanoparticelle, circa 100 trilioni ogni giorno in varie forme dai prodotti alimentari ai farmaceutici, aumentare le conoscenze sul loro impatto è necessario e fondamentale.
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/03/120308174647.htm
http://www.newswise.com/articles/researchers-show-influence-of-nanoparticles-on-nutrient-absorption
http://www.nature.com/nnano/journal/v7/n4/full/nnano.2012.3.html