01-09-2015
Il titolo di questo articolo può sembrare un'eresia a coloro che sono stati istruiti a credere che “quando il diabete capita è con voi per tutta la vita”. Secondo le statistiche dell'American Diabetes Association (ADA), il diabete affligge 25,8 milioni di americani. Solo il 5% dei diabetici sono di tipo 1, dove, attraverso la distruzione autoimmune delle cellule beta che producono insulina, saranno dipendenti dall’assunzione di quest’ultima per tutta la vita. Il resto è classificato come tipo 2, risultante dalla resistenza all'insulina (cellule del corpo che non rispondono all'insulina) associata in alcuni casi con deficit di insulina. Inoltre, secondo l'ADA 1 americano su 4 soffre di pre-diabete.
CHE COSA STA CAUSANDO QUESTA EPIDEMIA?
Mentre i genetisti impiegano enormi quantità di tempo, energia e denaro per trovare le "cause" della malattia nei nostri geni, viene meno l'attenzione sulle cause note di autoimmunità come infezioni, vaccini, antiparassitari, esposizione al petrolio (particelle di combustibile diesel), e il consumo di alimenti come il grano, latte vaccino e soia (OGM) che sono i principali fattori che contribuiscono allo sviluppo del diabete di tipo 1. Inoltre, il consumo di sciroppo di fruttosio e olio idrogenato e carenze fondamentali di acidi grassi omega-3, magnesio e cromo contribuiscono allo sviluppo del diabete di tipo 2. Incolpare i "geni cattivi" di malattie come il diabete è un modo comodo per sfuggire alle cose ovvie che possiamo fare individualmente, per evitare l'escalation di un problema che con il passare del tempo sta diventando una vera e propria epidemia.
Non ha senso trovare la cura attraverso i farmaci, la terapia genica, la ricerca sulle cellule staminali o simili sforzi tecnologici ad alto prezzo, quando la causa (e quindi la cura) del diabete è più vicino di quanto noi crediamo. E' ormai accettato come verità che il diabete di tipo 1 coinvolge il sistema immunitario attaccando le cellule beta che producono insulina nel pancreas. Successivamente, danni al pancreas portano alla ridotta capacità di produrre insulina. Mentre per i genetisti sono i "geni cattivi" che causano il problema autoimmune, è ben documentato, per esempio, che nei soggetti sensibili alla gliadina presente nel grano essa stimola gli antigeni HLA di classe II sulla superficie delle cellule delle isole pancreatiche causandone la distruzione.
Non tutti coloro che mangiano grano svilupperanno il diabete. Diverse persone presentano gradi diversi di suscettibilità alle proteine del grano, per questo è giusto dire che esiste una "componente genetica" per lo sviluppo del diabete di tipo 1, o di qualsiasi malattia. Riconoscere l'esistenza in una popolazione di differenze genetiche e diverse suscettibilità non vuol dire che i geni stiano "causando" tali malattie. Nel caso della gliadina, non è il gene che presenta un antigene sulla superficie cellulare dell’isolotto. Ci vuole la gliadina del frumento per attivare i geni necessari per questa trasformazione cellulare. Per usare un'analogia, i geni che predispongono a un più alto rischio per il diabete sono come una "pistola scarica". I "proiettili" sono alcuni alimenti antigenici come il grano, il latte vaccino e la soia OGM. I fattori che danno “fuoco” a questa “pistola carica” sono molteplici, da una prolungata esposizione a questi alimenti, ad un aumento della permeabilità intestinale, vaccinazioni, infezioni virali, pesticidi ed esposizioni chimiche e forse una moltitudine di fattori ancora sconosciuti.
Se sappiamo che alimenti come latte vaccino e grano sono implicati nello sviluppo del diabete di tipo 1, non sarebbe una buona idea rimuoverli dalle diete dei nostri giovani per precauzione? Qual è l'altra alternativa? Soccombere alla fallace "teoria del gene", sperando solo che i nostri figli non svilupperanno la malattia perché non hanno "il gene difettoso", o hanno avuto fortuna nel gioco della roulette russa nutrizionale? Anche dopo che le cellule beta del pancreas hanno sperimentato livelli significativi di distruzione, e non vi è insulina sufficiente a mantenere la glicemia sotto i livelli tossici, l'establishment medico nasconde l’abilità di autoguarigione e rigenerazione del corpo. Ogni minuto 60.000 cellule del nostro corpo rinascono, e nel corso di 100 giorni tutti i circa 17.000 miliardi vengono sostituiti da nuove cellule. Se rimuoviamo le cause di distruzione autoimmunitaria eliminando i cibi diabetogeni, correggendo le carenze e gli squilibri di minerali e vitamine, spostando il pH dei tessuti e del sangue da livelli pericolosamente acidi, e integrando la dieta con cibi, erbe, o sostanze nutritive, in alcuni casi è possibile rigenerare le cellule beta del pancreas.
Inoltre, la forma di insulina che viene iniettata (Humulin o Humalog) è un sottoprodotto della tecnologia del DNA ricombinante. Provengono da organismi geneticamente modificati di batteri di Escherichia coli che producono una forma che non è compatibile con il corpo umano a differenza di una volta che venivano utilizzati estratti da specie bovine o suine. Questi estratti ghiandolari sono stati esclusi negli Stati Uniti a causa di pressioni da parte delle aziende farmaceutiche. D’altronde, non è la prima volta che le compagnie farmaceutiche e i loro esecutori (FDA) rendono illegali o non disponibili sostanze meno tossiche per l’essere umano. In definitiva, il diabete di tipo 1 può essere prevenuto. Anche dopo che si stabilisce un danno al pancreas, gran parte di questo danno può essere invertito. Queste parole possono sembrare eretiche per l'istituzione medica convenzionale, ma assolutamente rudimentali dal punto di vista della biologia di base e della nutrizione. Il diabete di tipo 2, e lo stato prediabetico di insulino-resistenza che lo precede, sono causati dai seguenti fattori prevenibili:
1. l'eccessivo consumo di calorie vuote;
2. inattività; mancanza di esercizio fisico;
3. consumo di cibi ad alto indice glicemico (ad esempio, la pasta, i cereali, i crackers ecc.);
4. zucchero in eccesso, ma ancora peggio, sciroppo di fruttosio e altre fonti di fruttosio concentrato: ad esempio lo sciroppo d’agave;
5. gli oli idrogenati;
6. carenze nutrizionali di minerali, in particolare magnesio, cromo e zinco, e acidi grassi omega-3 che si trovano principalmente in alimenti come semi di lino, noci e pesce selvatico;
7. esposizioni chimiche, tra cui l'inquinamento ambientale, i pesticidi e i farmaci.
Uno dei meccanismi fondamentali dell’iperglicemia insulino-resistente (diabete di tipo 2) è il seguente: quando mangiamo esageratamente, le calorie in eccesso vengono immagazzinate nel corpo come glicogeno e grassi saturi. Quando attraverso un prolungato consumo eccessivo di cibo il nostro corpo non ha più spazio per archiviare queste calorie non necessarie, l'insulino-resistenza emerge. Per proteggerci da un'eccessiva nutrizione, le cellule adipose e muscolari cominciano a perdere il numero di recettori di insulina e/o a diminuire la funzione, riducendo così la quantità di glucosio che può entrare. Questo fa sì che lo zucchero nel sangue aumenta di livello, mettendo il pancreas nella condizione di produrre più insulina. Elevati livelli di insulina possono portare a una serie di patologie cardiovascolari, neurologiche ed endocrine. Se questo ciclo continua, alla fine l’insulina prodotta dalle cellule beta può esaurirsi, perdendo la capacità di produrne altra, con conseguente "doppio diabete", dove si hanno insulina bassa e glicemia alta, così come la resistenza all'insulina.
La restrizione calorica (soprattutto di carboidrati) diventa di vitale importanza nel prevenire lo sviluppo del diabete di tipo 2. Anche l'esercizio fisico è essenziale per aiutare l'organismo ad utilizzare l'energia immagazzinata. L’esercizio ha l'effetto opposto di un eccesso di alimentazione, aumentando il numero di recettori di insulina nel muscolo e aumentando la sensibilità del corpo all'insulina liberando così il pancreas dell'onere della produzione di insulina costante. I carboidrati aumentano la secrezione di insulina nel corpo perché hanno un alto indice glicemico rispetto a proteine e grassi. Oltre allo zucchero, anche i cosiddetti "carboidrati complessi" (cereali integrali), e il fruttosio inducono una risposta insulinica. Il fruttosio pur avendo un basso indice glicemico rispetto ai cereali integrali, riducono l'affinità dell'insulina per il suo recettore contribuendo alla resistenza insulinica e aumentando i livelli di glucosio nel sangue. Il fruttosio, inoltre, subisce anche glicazione molto più facilmente di altri carboidrati, contribuendo a gran parte della morbilità e della mortalità connessa con glicemia elevata.
Quando si tratta di "cereali integrali," nessuna categoria di alimenti è associata ad una maggiore incomprensione con i disturbi di zucchero nel sangue. La convinzione che i "cereali integrali" sono buoni per la nostra salute e dovrebbero essere consumati in abbondanza si basa sul presupposto che i milioni di anni di evoluzione biologica che hanno preceduto l'avvento della rivoluzione agraria (circa 10.000 a.C.) non sono più rilevanti. Abbiamo speso 300 mila anni come homo sapiens arcaico in qualità di cacciatori e raccoglitori, dove il consumo di erbe, di cereali, e in particolare i semi di queste erbe, non si sarebbero verificati con una certa regolarità, tranne per le pressioni dovuti alla fame. Il nostro metabolismo non è progettato per grandi quantità di amido, zucchero, dolcificanti e grassi prodotti sinteticamente. Abbiamo bisogno di frutta, verdura, semi e noci, e fonti in abbondanza di proteine di alta qualità. Esistono prove che dimostrano che le glicoproteine presenti nei cereali amidacei noti come "lectine", possono legarsi ai recettori della leptina nell'ipotalamo bloccando gli effetti di soppressione di appetito dell'ormone leptina. Questo è uno dei motivi per cui pane, pasta, cereali, crackers ecc., possono generare voglie incessanti e contribuire ad una condizione nota come "resistenza alla leptina". La lectina del grano ha anche affinità per i recettori dell'insulina nel corpo che potrebbe comportare sia aumento di peso sia insulino-resistenza, e questo spiega il motivo per cui è usato per il bestiame da macello facendo ottenere un aumento di peso velocemente. Lo sciroppo di mais ad alto contenuto in fruttosio (HFCS) e il fruttosio depurato hanno entrambi dimostrato di causare resistenza all'insulina nei ratti e negli esseri umani. Vi sono, infatti, oltre 70 altri effetti negativi sulla salute legati al consumo di fruttosio purificato. Anche gli oli idrogenati possono ridurre drasticamente la capacità di risposta del nostro muscolo e grasso all'insulina, mentre gli acidi grassi omega-3 ne aumentano la reattività.