07-09-2015
Negli anni successivi alla menopausa aumenta il rischio di ipertensione. Nelle donne con segni di pre-ipertensione, o con ipertensione di grado lieve, il primo intervento raccomandato non è di tipo farmacologico, quanto piuttosto di modificazione dello stile di vita e delle abitudini alimentari. Sebbene la relazione tra livelli di consumo delle antocianine (antiossidanti di natura polifenolica, contenuti nei mirtilli) e la prevenzione cardiovascolare sia ormai confermata da numerose osservazioni epidemiologiche, i dati clinici disponibili a supporto degli effetti antipertensivi e di protezione vascolare dei mirtilli, soprattutto in popolazioni femminili, sono tuttora limitati. Gli Autori di questo studio hanno confrontato gli effetti dell’assunzione quotidiana, per due mesi, di un preparato a base di mirtilli disidratati (in quantità corrispondente a una coppetta di frutti freschi) o di un placebo sui valori pressori e sui parametri di funzionalità endoteliale, in due gruppi di donne in post-menopausa con pressione sistolica/diastolica media di 138/79 mm Hg. Al termine del periodo di supplementazione, sia la pressione sistolica e sia quella diastolica sono diminuite in modo significativo (rispettivamente del 6% e del 4%) nelle donne che avevano assunto il preparato a base di mirtilli rispetto al gruppo che aveva assunto placebo (-1.5% e -1.2%). Il consumo di mirtilli è inoltre risultato associato ad un incremento significativo dei livelli di ossido nitrico (ad azione vasodilatante); nessuna variazione è invece stata registrata per questo parametro nel gruppo di controllo. Questi risultati, per quanto emersi da uno studio di durata relativamente breve, suggeriscono che il consumo regolare e a lungo termine di mirtilli possa svolgere un ruolo importante nel rallentare la progressione dell’ipertensione e nella riduzione del rischio cardiovascolare in donne in menopausa.