09-09-2015
Attualmente la curcuma è una delle piante più studiate dai ricercatori. Le sue proprietà medicinali e i componenti (principalmente curcumina) sono stati oggetto di oltre 5.600 studi biomedici pubblicati negli ultimi anni. Infatti, le ricerche su questa pianta negli ultimi cinque anni hanno rivelato più di 600 potenziali applicazioni preventive e terapeutiche, così come 175 effetti fisiologici benefici distinti. Data la vastità di ricerche condotte su questa straordinaria spezia, non c'è da meravigliarsi che un numero crescente di studi hanno concluso che la curcuma ha la stessa efficacia (a volte anche superiore) dei farmaci convenzionali, tra cui:
- Lipitor/Atorvastatina (farmaco per il colesterolo): uno studio del 2008 pubblicato sulla rivista Drugs in R & D ha dimostrato che un prodotto standardizzato di curcuminoidi, confrontato con il farmaco atorvastatina (nome commerciale Lipitor), è risultato più efficace sulla disfunzione endoteliale, la patologia di fondo dei vasi sanguigni che porta all'aterosclerosi, e in associazione con il farmaco ha ridotto l’infiammazione e lo stress ossidativo nei pazienti diabetici tipo 2.
- Corticosteroidi (farmaci steroidei): uno studio del 1999 pubblicato sulla rivista Phytotherapy Research ha dimostrato che il polifenolo primario della curcuma, conosciuto come curcumina, ha dato risultati maggiori rispetto agli steroidi nella gestione dell’uveite anteriore cronica, una malattia infiammatoria dell’occhio. Uno studio del 2008 pubblicato su Critical Care Medicine ha scoperto che la curcumina rispetto al desametasone, farmaco corticosteroide, è risultata più efficace come terapia alternativa per la protezione delle ferite associate al trapianto polmonare su modello animale attraverso la sottoregolazione dei geni infiammatori. Uno studio precedente pubblicato nel 2003 su Cancer Letters ha scoperto che la curcumina, rispetto al desametasone, ha ridotto il danno da ischemia-riperfusione del polmone trapiantato.
- Prozac/Fluoxetina e imipramina (antidepressivi): uno studio del 2011 pubblicato sulla rivista Acta Poloniae Pharmaceutica ha scoperto che la curcumina, rispetto ad entrambi i farmaci, ha ridotto efficacemente i comportamenti depressivi su modello animale.
- Aspirina (fluidificante del sangue): uno studio in vitro ed ex vivo del 1986 pubblicato sulla rivista Arzneimittelforschung ha rilevato che la curcumina, rispetto all’aspirina, ha maggiori effetti antipiastrinici e sulla modulazione delle prostacicline, indicando che può essere molto utile in pazienti a rischio di trombosi vascolare e che richiedono una terapia anti-artrite.
- Farmaci antinfiammatori: uno studio del 2004 pubblicato sulla rivista Oncogene ha scoperto che la curcumina e il resveratrolo sono alternative antinfiammatorie efficaci ai farmaci come aspirina, ibuprofene, sulindac, fenilbutazone, naprossene, indometacina, diclofenac, desametasone, celecoxib e tamoxifene, ed esercitano attività antiproliferativa contro cellule tumorali.
- Oxaliplatino (farmaco chemioterapico): uno studio del 2007 pubblicato sull'International Journal of Cancer ha trovato che la curcumina è superiore all’oxaliplatino come agente antiproliferativo in linee cellulari colorettali.
- Metformina (farmaco per il diabete): uno studio del 2009 pubblicato sulla rivista Biochemistry and Biophysical Research Community ha osservato come la curcumina potrebbe essere utile nel trattamento del diabete, trovando che esso attiva AMPK (una proteinchinasi che aumenta l'assorbimento di glucosio) e sopprime l'espressione dei geni gluconeogenici (che sopprimono la produzione di glucosio nel fegato) in cellule di epatoma. I ricercatori hanno anche scoperto che la curcumina può essere dalle 500 alle 100.000 volte più potente rispetto alla metformina nell’attivare AMPK.
Un altro modo in cui la curcuma e suoi componenti rivelano le loro spiccate proprietà terapeutiche riguarda la multi-farmaco resistenza in oncologia. Personalmente ho trovato non meno di 54 studi che indicano che la curcumina può indurre la morte di cellule tumorali resistenti ai farmaci convenzionali.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18588355
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10404539
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18379247
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18799504
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21928724
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3521617
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15489888