LE BIBITE SENZA ZUCCHERO PROVOCANO DANNI AI RENI.

19-09-2015

È lo strano percorso delle bibite light, ormai diffusissime in tutto il mondo e anche in Italia. Dopo le accuse fondate su una possibile associazione fra i dolcificanti e l'insorgenza di tumori, una ricerca americana ora sposta l'attenzione sugli effetti che questo genere di bevande possono causare a livello nefrologico. I risultati dello studio evidenziano un deterioramento dei reni a fronte di un consumo medio e prolungato di due lattine al giorno, facendo notare che i danni vengono provocati soltanto dalle bibite in cui lo zucchero è stato sostituito da un qualsiasi tipo di edulcorante. Questa associazione vale anche nei casi di pazienti con altre patologie connesse al malfunzionamento dei reni, il che garantisce sulla bontà dei dati ottenuti. In passato, soltanto un altro studio aveva dimostrato una correlazione fra il consumo di dolcificanti e danni ai reni; la ricerca venne pubblicata sulla rivista Plos One. In quel caso, si sottolineava il rischio di albuminuria, vale a dire la presenza nelle urine di proteine, sintomo di una funzionalità renale compromessa. Sulle possibili ragioni di questo rapporto, per il momento esistono soltanto ipotesi, che vanno dall'accusa verso lo sciroppo di mais, sostanza molto utilizzata per edulcorare le bevande e già additata come responsabile per la presenza di mercurio, all'immancabile aspartame, da molti e da tempo ritenuto pericoloso per la salute, ma che continua a rappresentare l'elemento principale in molti prodotti privi di zucchero.
Questa sulle bibite light però non è l'unica ricerca che mette in guardia sulla salute dei nostri reni. In parallelo, è stato compiuto un altro studio che si è concentrato invece sui più noti effetti del sale. Entrambe le ricerche vengono dal Brigham and Women Hospital di Boston e sono state condotte analizzando i dati di oltre 3.000 donne che per 11 anni sono state seguite passo passo nel quadro del Nurses Health Study, uno dei grandi studi campione che periodicamente vengono effettuati negli Stati Uniti. I risultati sono stati presentati nel corso dell'American Society of Nephrology svoltosi a San Diego. Nel caso di questa seconda ricerca, si è evidenziato che un regime alimentare ricco di sodio provoca un peggioramento della funzionalità renale non riscontrabile, al contrario, in chi segue una dieta con poco sale. Insomma, pare proprio che i nostri reni soffrano gli estremi e che in ogni caso preferiscano sostanze naturali piuttosto che i dolcificanti, forse inutili, a volte pericolosi e comunque dal gusto non paragonabile a quello dello zucchero tradizionale.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3022238/

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2009-10/ason-hyk102009.php

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