29-10-2015
I parti cesarei dovrebbero essere effettuati solo se strettamente necessari, perché a seguito dell'operazione una donna su dieci rischia di sviluppare infezioni per le quali potrebbe esserle richiesto di rimanere più a lungo in ospedale. A lanciare l'allarme è uno studio della Health Protection Agency and Imperial College di Londra, che spiega come il problema coinvolga direttamente anche i neonati, ai quali le neo mamme non riescono a prestare le cure dovute nei primi giorni di vita. Ormai un quarto delle nascite avviene col taglio cesareo - puntualizzano i ricercatori, riferendosi in particolare alla Gran Bretagna - ma bisognerebbe tornare ai vecchi standard, che lo rendevano necessario solo per parti gemellari o trigemellari e per le donne con diabete o con ipertensione.
Per lo studio sono state analizzate 4107 donne che hanno effettuato un parto cesareo in un ospedale del sistema sanitario nazionale inglese tra aprile e settembre 2012: dai dati è emerso che circa il 9,6% aveva sviluppato un'infezione. Magari non grave, come spiega la dottoressa Catherine Wloch, della sezione del Dipartimento della Salute che si occupa di infezioni e resistenza anti-microbica, ma che comunque può rappresentare ''un fardello oneroso per il sistema salute, dato l'elevato numero di donne che ricorre a questa operazione chirurgica''. ''Le infezioni più serie possono anche richiedere una permanenza prolungata in ospedale - spiega ancora la dottoressa Wloch - per questo prevenirle dovrebbe rappresentare una priorità''. Lo si può fare ad esempio - conclude lo studio inglese - per la tocofobia, cioè la paura del parto, offrendo supporto psicologico alle donne ansiose prima di sottoporle al cesareo.
http://www.weeklytimesofindia.com/health-news/c-section-can-increase-risk-of-infection-study/
http://archive.indianexpress.com/news/csection-can-increase-risk-of-infection-study/982384/