ECCO PERCHE’ IL CONSUMO DI CRUCIFERE FA BENE ALLA SALUTE.

06-12-2015

Le crucifere, come broccoli, cavoli, broccoletti, cavolo verde, senape, crescione e altri, sono ricchi di composti idrosolubili solforati chiamati glucosinolati. Gli isotiocianati sono prodotti biologicamente attivi dei glucosinolati da cui derivano per idrolisi. Le crucifere contengono differenti tipi di glucosinolati, ognuno dei quali forma un diverso isotiocianato. I broccoli rappresentano una buona fonte di glucorafanina, precursore inattivo del sulforafano. I germogli di broccoli sono particolarmente ricchi di glucorafanina. Si ipotizza che queste sostanze svolgano un ruolo di difesa nella pianta contro erbivori e microbi a causa delle loro spiccate caratteristiche sensoriali (odore e sapore sgradevoli). Numerosi studi epidemiologici indicano che l’esposizione agli isotiocianati attraverso il consumo di crucifere possa ridurre il rischio di sviluppo di alcuni tipi di cancro.

ATTIVITA' DETOSSIFICANTE DEI BROCCOLI

Il sulforafano è un induttore estremamente potente di alcuni enzimi detossificanti: GST (glutatione s-transferasi), QR (quinone reduttasi) e UPD (glucoronil-transferasi). Questi enzimi convertono le tossine in prodotti idrosolubili facilmente eliminabili dall'organismo. In questo modo sono ridotte le quantità di tossine circolanti che potrebbero danneggiare le cellule.

ATTIVITA’ CHEMOPREVENTIVA

Tra i meccanismi chemoprotettivi osservati nei glucosinolati troviamo: inibizione della crescita del tumore e stimolo dell’apoptosi, detossificazione, protezione contro lo stress ossidativo e alterazione del metabolismo degli estrogeni. I prodotti dell’idrolisi dei glucosinolati possono aiutare a prevenire il cancro incrementando l’eliminazione di carcinogeni prima che questi danneggino il DNA o alterino i percorsi del segnale cellulare, in modo da prevenire che le cellule normali vengano trasformate in cellule cancerose. Alcuni derivati dei glucosinolati sono in grado di alterare il metabolismo o l’attività di ormoni estrogeno-simili, in modo da inibire lo sviluppo di tumori ormono-dipendenti. Un numero considerevole di studi epidemiologici indica un’associazione tra consumo elevato di glucosinolati delle crucifere e riduzione del rischio di sviluppare tumori al pancreas, seno, prostata, stomaco e polmoni.

- TUMORE AL SENO: In un esperimento in vitro pubblicato sul Journal of Nutrition, il sulforafano ha mostrato la capacità di bloccare la crescita di cellule prelevate da tumori mammari maligni, oltre a interferire con i processi cellulari che provocano la replicazione delle cellule malate.

- TUMORE AL COLON-RETTO: Uno studio clinico ha mostrato che il consumo di 250 g/die di broccoli e 250 g/die di cavoletti di Bruxelles aumenta in modo considerevole l’escrezione urinaria di un potenziale carcinogeno presente negli alimenti cotti alla brace, suggerendo che il consumo di crucifere possa ridurre il rischio di cancro colorettale, aumentando l’eliminazione di alcuni carcinogeni della dieta (in particolare amine eterocicliche e aflatossine).

- TUMORE ALLA PROSTATA: In uno studio epidemiologico condotto comparando le abitudini alimentari di 602 uomini sani per 3-5 anni, con 628 uomini a cui era stato diagnosticato un tumore alla prostata in fase iniziale, si è osservata la riduzione del 41% del rischio apparente di sviluppare un tumore alla prostata.

- TUMORE AI POLMONI: Studi prospettici condotti su uomini e donne olandesi, donne statunitensi e uomini finlandesi hanno trovato che un alto apporto di crucifere è associato a una significativa riduzione di rischio di tumore ai polmoni.

HELICOBACTER PYLORI

Successivamente alla dimostrazione della reale capacità inibitoria del sulforafano sull'attività dell'Helicobacter pylori negli animali, sono stati condotti studi nell'uomo. In uno studio clinico 20 pazienti hanno ricevuto per 2 settimane 100 g di germogli di broccoli 2-3 volte al giorno (gruppo 1), mentre altri 20 lo stesso dosaggio di alfalfa (gruppo 2). Questa pianta, infatti, contiene sostanze molto simili a quelle presenti nei broccoli. I soggetti erano tutti affetti da H. pylori. Al termine dello studio il primo gruppo ha presentato una forte riduzione del livello di H. pylori (causata dal potere battericida del sulforafano) e di pepsinogeno, marker della gastrite atrofica e in seguito del tumore gastrico.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15333709

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11694642

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12032331

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18388852

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