ENERGY DRINK: NEGLI USA RADDOPPIATI I RICOVERI.

18-12-2015

Che le bevande energetiche non abbiano effetti terapeutici, ma siano controindicate per i ragazzi lo aveva già ipotizzato un articolo di un paio di anni fa pubblicato su Pediatrics. E considerato che, come sottolineava l’articolo, il consumo di queste bevande riguarda dal 30 al 50 per cento proprio i teenager e i bambini, la stampa estera ammoniva: «Energy drinks no good for kids». Ora un rapporto promosso dalla Substance Abuse and Mental Health Services Administration parla negli ultimi anni di un’impennata preoccupante dei ricoveri e delle complicazioni riguardanti pazienti giovanissimi proprio in seguito al consumo degli energy drink. Ma le informazioni su queste presunte situazioni di emergenza, come fa notare l’industria del settore, sono ancora troppo vaghe e su ciascun paziente andrebbe inquadrato il quadro clinico prima di giungere a conclusioni affrettate. In particolare il rapporto denuncia un raddoppio dei ricoveri tra il 2007 e il 2011 di pazienti che hanno dichiarato l’esclusivo consumo di bevande energetiche (non abbinato dunque a nessuna altra sostanza). Da 10.068 le situazioni di emergenza sono passate a 20.783 in soli quattro anni e gli stessi medici del pronto soccorso raccontano di vedere ormai con preoccupante frequenza ragazzi in condizioni serie dopo qualche sorso di troppo di energy drink. Insonnia, nervosismo, palpitazioni, tachicardia, convulsioni e addirittura attacchi epilettici: questi sarebbero i sintomi di una bevuta energetica, probabilmente giustificati da un eccesso di caffeina contenuto in questi prodotti. Il report si basa sui dati provenienti da 230 strutture ospedaliere, che in realtà rappresentano una quota di appena il 5 per cento degli ospedali nazionali. 
Due casi al mese: tanti secondo un medico di San Francisco sono gli episodi che necessitano di un ricovero a causa di queste bibite e il trend è tanto più preoccupante quanto più questi drink stanno diventando popolari, soprattutto tra i giovanissimi. Lo studio in realtà non specifica la natura esatta dei sintomi e parla genericamente di situazioni di emergenza collegate all’assunzione di energy drink, battezzando questo fenomeno come un “crescente problema di salute pubblica”. Come fa notare Howard Mell, medico di primo soccorso alla periferia di Cleveland, sarebbe necessaria una maggior sensibilizzazione sull’argomento: «La gente non si rende conto. Vengono al pronto soccorso dichiarando di aver bevuto tre drink energetici in un’ora e non sanno che è come bere 15 tazze di caffè». Il contenuto di caffeina insomma sarebbe oltre i limiti e del resto tra i tanti casi preoccupanti va annoverato anche quello di una ragazzina del Maryland morta dopo aver bevuto due lattine di bevanda energetica. La giovane, dopo aver consumato 1,5 litri di una bibita della Monster Energy (competitor della Red Bull), è deceduta e l’autopsia parlava chiaro: «Grave scompenso cardiaco in seguito ad avvelenamento da caffeina». Sugli energy drink aleggia il sospetto di 18 morti complessive, anche se per il momento le cause non sono così certe e soprattutto va appurato, caso per caso, se non ci sia stato il consumo di droghe o altre sostanze associate alle bevande energetiche. La Food and Drug Administration sta indagando, in attesa, come specifica la portavoce Shelly Burgess, di acquisire nuove informazioni sugli ingredienti dei prodotti sotto accusa. Ma nel frattempo il volume di vendite di queste bibite, dominate essenzialmente da tre marchi (Monster, Red Bull e Rockstar), è aumentato del 17 per cento.

 

http://www.webmd.com/children/news/20110531/pediatrics-group-energy-drinks-no-good-for-kids

http://www.usatoday.com/story/news/nation/2013/01/16/er-visits-tied-to-energy-drinks-double-since-2007/1838871/

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