04-01-2016
I killer dell’alimentazione naturale sono cibi molto diffusi nel mondo occidentale, e ad un certo livello li considero dei veri e propri veleni per l’organismo umano. Non voglio dilungarmi nella terminologia e soprattutto non voglio essere preso per uno che fa “terrorismo alimentare”, vorrei solo che vi rendiate conto che forse tutto quello che ci propina il mercato, l’industria alimentare e la pubblicità non è proprio il massimo della salute. I grassi trans non sono altro che grassi che hanno subìto una trasformazione chimica artificiale. Per avere un grasso trans è sufficiente aggiungere un pò di idrogeno ad un olio vegetale per renderlo più solido. C’è tutto un processo che utilizza anche dei metalli altamente pericolosi (come il nichel) che fungono da catalizzatori, ma vi risparmio lezioni di chimica e passo alle cose importanti.
I vantaggi a livello industriale sono notevoli. E’ possibile in questo modo ottenere grasso vegetale solido a basso costo, molto più pratico da usare dei classici oli vegetali, che tra l’altro irrancidiscono facilmente. I grassi trans si formano anche con il processo di raffinazione degli oli vegetali. Il processo di raffinazione è utilizzato per ottenere tutti gli oli di semi non spremuti a freddo (e quindi la stragrande maggioranza degli oli di semi), e l’olio d’oliva non extravergine. L’olio viene estratto con l’utilizzo di solventi chimici, che vengono poi eliminati per distillazione. Esso viene successivamente reso commestibile con l’utilizzo di sostanze alcaline che ne abbassano l’acidità, riportandola a valori accettabili. Questo processo produce una piccola quantità di acidi grassi insaturi di tipo trans, circa il 5% rispetto al quantitativo totale di grassi (quindi in una bottiglia di olio di semi da un litro ci sono circa 50 grammi di grassi trans, in un cucchiaio circa mezzo grammo).
Il nostro corpo fisico non è assolutamente in grado di digerire questo tipo i grassi, semplicemente perché non ha la struttura di enzimi necessari per gestirli. A causa della non digestione da parte del nostro organismo questi veleni vengono accumulati nei tessuti, portando problemi all’organismo, anche molto gravi. In natura non esistono i grassi trans, tranne che in alcune carni di grossi ruminanti ed in particolari prodotti caseari, ma che comunque sono presenti in quantità minima. Purtroppo, anche se nel mondo sono diffusissimi in tutti i prodotti alimentari industriali, non esistendo in Italia una regolamentazione in proposito per l’inclusione nelle etichette degli alimenti, se non siamo più che accorti rischiamo di assumerne in quantità elevate, senza nemmeno saperlo. Giusto per dare un’idea della pericolosità, ecco un elenco di problemi che possono portare:
- Malattie cardiovascolari e coronariche;
- Abbassano il colesterolo buono (HDL) e alzano quello cattivo (LDL);
- Aumento del rischio di cancro alla prostata e alla mammella;
- Incrementano la produzione di radicali liberi;
- Promuovono lo sviluppo dell’Alzheimer;
- Incremento del rischio di diabete di tipo 2;
- Obesità e grasso addominali;
- Disfunzioni del fegato;
- Infertilità nella donna e abbassamento dei livelli di testosterone nel’uomo;
- Causano un basso peso dei bambini alla nascita;
- Diminuiscono il valore nutritivo nel latte materno;
- Aumento del rischio di infarto.
A causa della scarsa regolamentazione a livello europeo di questo tipo di alimenti, è abbastanza difficile individuare nelle etichette dei prodotti che ogni giorno consumiamo la scritta “grassi trans”. Tuttavia, non è difficile eliminarli completamente dalla nostra alimentazione. I grassi trans li troviamo in tutti gli alimenti che riportano come dicitura tra gli ingredienti:
- olio di semi;
- oli vegetali idrogenati;
- oli vegetali parzialmente idrogenati;
- grassi vegetali idrogenati;
- grassi vegetali parzialmente idrogenati;
- margarina (anche quella priva di grassi idrogenati).
Sono da evitare anche tutti gli oli vegetali che non sono spremuti a freddo in quanto contengono dei grassi modificati in seguito al processo a temperature troppo elevate. I seguenti prodotti di largo consumo vanno tenuti sotto controllo:
- Prodotti da forno confezionati: biscotti, brioche, focacce, crostate, torte, patatine in sacchetto ecc. Tutti riportano gli ingredienti e quindi è semplice individuare la presenza di grassi trans.
- Prodotti da forno artigianali: da tenere sotto controllo soprattutto i prodotti di pasticceria, che nel 90% dei casi fanno uso di grassi trans. Gli esercizi devono obbligatoriamente riportare in vista gli ingredienti di ciò che vendono, se non li trovate chiedeteli all’esercente e se trovate margarina o grassi idrogenati tra gli ingredienti, cambiate pasticceria.
- Gelati artigianali: la situazione dei gelati non è grave come quella delle pasticcerie, ma il rischio è comunque alto. Ormai quasi tutte le gelaterie fanno uso di preparati industriali che spesso contengono grassi trans, che hanno il vantaggio di far sciogliere il gelato più lentamente.
Oltre ovviamente ai prodotti appena descritti, che vengono serviti anche al ristorante, bisogna cercare di evitare quelle preparazioni che fanno uso probabile di margarina. I dolci, se non sono “della casa”, sono acquistati da pasticcerie industriali o artigianali che al 90% usano margarina. Come fare a non risultare sgradevoli al ristorante? Semplice, visto che è un tuo diritto sapere cosa mangi, fingi di avere un’allergia alla margarina e chiedi se è presente nelle pietanze che stai per ordinare. In genere comunque in Italia siamo piuttosto fortunati per quanto riguarda questo cibo killer. Anche se le industrie alimentari ne fanno largo uso, nelle nostre tavole non troviamo olio di semi ultra raffinato, ma olio extravergine d’oliva spremuto a freddo. Non spalmiamo margarina o altri grassi vegetali spalmabili sul pane come fanno gli americani o le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, ma burro (ok, non è proprio il massimo della salute, ma sempre meglio della margarina è).