06-01-2016
I pesci tropicali considerati da sempre bellissimi sono vettori di insidie inimmaginabili per la nostra salute, soprattutto per i soggetti più deboli. Nei nostri acquari, secondo un recente studio dell'Oregon State University, in cui fanno bella mostra dei magnifici pesci tropicali, si celano pericolosissime malattie killer derivanti da alcune specie importate. Chi ha un acquario in casa con pesci tropicali è ad alto rischio di infezioni batteriche e malattie persino mortali, perché da quanto si è appreso molti tipi di batteri e virus presenti nei pesci stessi sono sorprendentemente resistenti agli antibiotici. Venendo al nocciolo della questione i pesci importati da luoghi esotici si portano appresso anche infezioni batteriche che non possono essere trattate e di conseguenza possono diffondersi tra gli esseri umani.
Tra le infezioni batteriche a cui si può andare incontro c’è l’otite, la polmonite, la congiuntivite dovute allo Pseudomonas, mentre lo Staphylococcus è responsabile di infezioni quali foruncoli, follicoliti, impetigine e altre patologie causate da tossine che provocano sindrome da cute ustionata, sindrome da shock tossico e in alcuni casi anche setticemie estremamente gravi. Anche se lo studio sostiene che il passaggio di malattie tra i pesci e gli esseri umani è raro, le persone che possiedono o lavorano a contatto di pesci tropicali e quelli che hanno uno scarso sistema immunitario sono i soggetti più a rischio. Ragion per cui si raccomanda la massima attenzione nell’acquisto di pesci tropicali ed evitare la pulizia degli acquari con tagli aperti o piaghe sulla pelle. Si raccomanda di essere molto oculati nell’acquisto di determinate specie di pesci e di separare i nuovi acquisti per almeno 30 giorni, da quelli che si hanno già a casa. Un pesce che risulta ammalato deve essere immediatamente rimosso dall’acquario e non si devono utilizzare antibiotici se non sotto prescrizione veterinaria.