06-01-2015
Riposare poco la notte aumenterebbe il rischio di raffreddore. A dirlo è uno studio dell’University of California di San Francisco coordinato da Aric Prather. Gli scienziati hanno scoperto che dormire meno di 6 ore per notte aumenta di 4,2 volte la probabilità di raffreddarsi rispetto a chi dorme almeno 7 ore. Il rischio aumenta di 4,5 volte se le ore di sonno sono meno di 5. I ricercatori hanno coinvolto 164 volontari nello studio, esponendoli al rinovirus dopo una settimana di sonno “controllato”. "Lo scarso sonno è stato più importante di qualsiasi altro fattore nel prevedere la probabilità di raffreddarsi", ha detto il dott. Prather. Un'altra ricerca ha svelato tuttavia l'utilità dell'acetato di zinco quale rimedio in caso di raffreddore. L'assunzione della sostanza nella misura di 80 mg al giorno determina una riduzione del 42 per cento della durata del tipico malessere di stagione. Per quanto riguarda i singoli aspetti del raffreddore, lo zinco sembra ridurre del 34 per cento la durata del naso che cola, del 37 la congestione nasale, del 33 la gola irritata, del 46 la tosse, del 22 gli starnuti e infine del 54 per cento i dolori muscolari. A schematizzare tali effetti ci ha pensato uno studio dell'Università di Helsinki pubblicato su BMC Family Practice. La ricerca ha analizzato tre studi randomizzati che hanno esaminato la durata dei diversi sintomi respiratori e sistemici.
Intanto, un gruppo di studiosi australiani mette in discussione la tesi secondo la quale è opportuno assumere molti liquidi quando si ha un comune raffreddore, febbre o bronchite. Quello di bere molto è uno dei consigli tradizionali dei medici per i loro pazienti in caso di malattie da raffreddamento, dettato dall'idea che occorra sostituire l'acqua persa dal corpo con la febbre, per compensare la minore assunzione di liquidi dovuta alla ridotta alimentazione e contribuire a diluire le mucose. I medici dell’University of Queensland, in Australia, la pensano diversamente e ritengono, anzi, che un'eccessiva assunzione di liquidi possa essere dannosa, mentre i supposti benefici sono soltanto teorici. In un articolo pubblicato sul British Medical Journal i medici sostengono che, sulla base dell’esperienza avuta trattando pazienti con infezioni respiratorie, è stato osservato che il corpo rilascia grandi quantità di un ormone che è in grado di conservare l’acqua. I medici suggeriscono che consumare acqua più del necessario potrebbe portare ad un sovraccarico di liquidi e alla successiva perdita dei sali di cui il corpo ha bisogno. I medici australiani fanno notare che non sono riusciti a trovare uno studio che dimostri l’utilità derivante da un’elevata assunzione di liquidi durante le malattie respiratorie. Essi sottolineano tuttavia che il loro articolo non vuole essere un suggerimento nei confronti dei pazienti a bere meno acqua, almeno fino al momento in cui ricerche scientifiche non abbiano confermato la loro tesi con certezza.
http://www.ucsf.edu/news/2015/08/131411/short-sleepers-are-four-times-more-likely-catch-cold