13-04-2014
Una nuova notizia sulle bevande gassate mette in evidenza che esse possono causare danni cellulari. Una ricerca di una università britannica suggerisce che i conservanti comunemente trovati in bevande quali Fanta e Pepsi abbiano la capacità di interrompere circuiti importanti del DNA. Il danno evidenziato, comunemente associato all’età ed all’abuso di alcool, può portare alla cirrosi epatica ed a varie malattie degenerative, tra cui il morbo di Parkinson. Le scoperte testimoniano che si potrebbero avere serie conseguenze per le centinaia di milioni di persone nel mondo consumatori di bibite gassate. Tali scoperte intensificano la controversia sui conservanti alimentari, i quali potrebbero anche causare iperattività nei bambini. Il fulcro di tale controversia è riguardo all’innocuità dell’E211, conosciuto come sodio benzoato, un conservante usato da decenni nelle bevande gassate.
Il sodio benzoato deriva dall’acido benzoico, si forma naturalmente nelle bacche, ne viene utilizzata una grossa quantità nelle bevande carbonate per prevenire le muffe. Si trova anche nei cibi conservati e nelle salse pronte. Il sodio benzoato è stato oggetto di controversie circa la sua possibile attività di promotore carcinogeno, in quanto abbinato alla presenza di vitamina C nelle bevande gassate, può creare benzene, una sostanza carcinogena. L’anno scorso ben 4 marchi di note bevande sono stati tolti dal mercato britannico per alti livelli di benzene. Attualmente un esperto ricercatore sui danni ossidativi nell'invecchiamento, professor Piper, il quale ha lavorato sul sodio benzoato sin dal 1999, ha deciso di rendere pubblica la possibilità di un altro effetto dannoso di questa sostanza.
Il professor Peter Piper, del dipartimento di biologia molecolare e biotecnologie dell’Università di Sheffield, ha testato l’impatto del sodio benzoato su cellule vive di lieviti ed ha così scoperto che il benzoato distrugge aree del Dna nelle stazioni energetiche cellulari, i mitocondri. Egli ha affermato che questa sostanza provoca danni al dna mitocondriale, sino ad inattivarlo. I mitocondri consumano ossigeno per produrre energia e se danneggiati, come in alcune patologie, le cellule cominciano a non funzionare correttamente. Questi danni al dna sono riconducibili come essere cause di malattie neuro- degenerative e provocano decadimento cellulare precoce. L’agenzia FSA ha riammesso l’uso del benzoato in Gran Bretagna, con l’approvazione dell’UE, ma recentemente l’MP ha chiesto nuove investigazioni; Norman Baker, il liberaldemocratico parlamentare, ha dichiarato che molti conservanti sono nuovi ed il loro impatto a lungo termine non è certo, devono essere ulteriormente studiati dalla FSA. Uno studio del 2000 da parte dell’OMS affermava che il conservante era sicuro, ma i supporti scientifici di controllo di sicurezza erano limitati. Il professore Piper, i cui lavori sono stati accreditati dal consiglio di ricerca britannico, conclude che i test utilizzati dalla Food and Drug administration sono obsoleti.
L’industria alimentare afferma che tali sostanze sono testate e sicure, ma egli afferma, i criteri dei test di innocuità sono inadeguati. Come tutto, anche questi test evolvono, oggigiorno si possono effettuare test più validi di 50 anni fa. Egli inoltre avvisa i genitori di pensarci più volte, prima di riacquistare bevande con conservanti, finchè non sarà provata la loro assoluta innocuità tramite nuovi esami. “La mia preoccupazione concerne soprattutto i bambini, che ne sono grandi consumatori”, egli afferma. Dal canto loro, i produttori della CocaCola e della Pepsi rimandano il problema sicurezza agli organi competenti.