20-01-2016
Gli stili di vita sono responsabili di ben 9 tumori su 10, conseguenza di inquinamento, eccessiva esposizione al sole, troppo alcol e fumo. E’ la conclusione di uno studio dell’università di Stony Brook, New York, che replica alla teoria della ‘cattiva sorte’. Secondo diverse ricerche, infatti, mutazioni cellulari casuali giocano un ruolo significativo nello sviluppo del cancro, a prescindere dalle abitudini quotidiane o dall’ambiente di vita. Gli scienziati americani, invece, sostengono che le influenze esterne hanno un effetto cancerogeno maggiore: la gran parte dei tumori si possono prevenire più di quanto si pensi. Per gli esperti, infatti, l’incidenza delle malattie oncologiche è aumentata troppo per essere spiegata solo con ‘semplici’ anomali nella divisione cellulare. Più le cellule si dividono, maggiore è la probabilità di una mutazione, che poi può portare al cancro. Ma per lo studio dell’ateneo americano, se effettivamente la ‘colpa’ fosse prevalentemente di queste mutazioni ‘random’, ci sarebbero appunto meno casi di tumori di quelli attuali. L’equipe ha analizzato precedenti ricerche che mostravano come gli immigrati che si spostano da Paesi a bassa diffusione a Paesi dove i tumori sono quasi un’epidemia, si ammalano poi con la stessa incidenza, a dimostrazione che i fattori di rischio sono più ambientali che genetici. Questo vale soprattutto per alcuni tipi di cancro, come quello dell’intestino (75%), della pelle (86%) e dell’utero (75%).