31-01-2016
Alcuni additivi alimentari possono aumentare il rischio di andare incontro a malattie autoimmuni. Lo hanno evidenziato di recente i ricercatori dell’Israel Institute of Technology. Nel mondo di oggi i prodotti confezionati sembrano molto comodi e ci fanno risparmiare tempo, ma quanto sono sicuri per la salute? Uno dei problemi principali a parere degli esperti è rappresentato dagli additivi alimentari che vengono utilizzati durante le lavorazioni industriali. Un gruppo di ricercatori internazionali provenienti da Israele e dalla Germania hanno condotto uno studio in cui sono state presentate le prove che i cibi elaborati a livello industriale indeboliscono la resistenza dell’intestino nei confronti dei batteri, delle tossine e di altri elementi nutritivi e non nutritivi ostili. Ciò aumenta il rischio di sviluppare malattie autoimmuni.
Il gruppo di ricerca ha esaminato gli effetti degli alimenti trasformati sull’intestino e per quanto riguarda lo sviluppo di malattie autoimmuni, condizioni in cui l’organismo attacca se stesso ai danni dei propri tessuti. Tra le malattie autoimmuni identificate troviamo la celiachia, il lupus, la sclerosi multipla, l’epatite autoimmune e il morbo di Crohn. Gli esperti hanno sottolineato che negli ultimi anni sono diminuite le malattie infettive ma sono aumentate le malattie autoimmuni. In un periodo così breve i cambiamenti genetici sono considerati insignificanti, quindi i ricercatori stanno individuando le cause in fattori ambientali e alimentari.
Nel nuovo studio dunque gli esperti si sono concentrati sull’aumento vertiginoso dell’uso di additivi alimentari industriali volti a "migliorare" le caratteristiche del cibo, come il gusto, l’odore, la consistenza e la durata. Molte malattie autoimmuni derivano da un malfunzionamento delle mucose che dovrebbero proteggere l'intestino. Tale malfunzionamento ci espone a batteri, tossine, allergeni e sostanze cancerogene. L’intestino diventa permeabile e ciò porta allo sviluppo di malattie autoimmuni. I ricercatori hanno scoperto 7 additivi alimentari di uso comune che indeboliscono le difese intestinali:
1. Glucosio.
2. Sodio.
3. Emulsionanti.
4. Acidi organici.
5. Glutine.
6. Nanoparticelle.
7. Transglutaminasi microbica (mTG - un enzima che funge da colla tra le proteine).
Gli additivi alimentari e le sostanze considerate scomode per quanto riguarda il rischio di malattie autoimmuni si possono trovare in diversi cibi e bevande, secondo le indicazioni fornite dai ricercatori:
- Prodotti da forno.
- Carne.
- Pesce.
- Dolciumi.
- Oli.
- Caffè.
- Bevande.
- Piatti pronti.
Negli Stati Uniti il settore degli additivi alimentari risulta ancora ben poco sorvegliato. In Italia di recente è scoppiato il caso del carbone vegetale usato come colorante per pane e pizza sebbene la legge nazionale ed europea lo vieti. Come possiamo orientarci, dunque? I ricercatori consigliano di evitare il più possibile gli alimenti industriali trasformati e confezionati, soprattutto alle persone che si trovano a rischio di contrarre una malattia autoimmune sulla base della loro storia familiare.