16-02-2016
Assumere farmaci antinfiammatori può compromettere le speranze di avere un bambino. È questo, in sintesi, il risultato di uno studio presentato in occasione del congresso annuale dell’European League Against Rheumatism, tenutosi a Roma lo scorso giugno. Secondo la ricerca condotta dall’Università di Baghdad, infatti, i farmaci non steroidei, conosciuti generalmente come farmaci “Fans”,provocherebbero un calo significativo dei livelli di progesterone e altri ormoni che intervengono nelle varie fasi della riproduzione, dall’ovulazione all’impianto dell’unità fecondata nella mucosa uterina. Prima di curare un semplice mal di testa con i farmaci, quindi, meglio pensarci due volte. Lo studio ha coinvolto 39 donne affette da mal di schiena, che assumevano costantemente farmaci antinfiammatori. In particolare, diclofenac, naprossene ed etoricoxib. Gli scienziati hanno monitorato gli effetti provocati dall’assunzione dei farmaci, notando che solo una percentuale minima delle donne prese in esame (dal 6 al 27%) riusciva a portare a termine in maniera corretta l’ovulazione. In particolare, ad ogni gruppo di donne che ha preso parte allo studio sono stati somministrati rispettivamente: 100 mg una volta al giorno di diclofenac, 500 mg due volte al giorno di naprossene e 90 mg una volta al giorno di etoricoxib. Al gruppo di controllo è stato somministrato invece del semplice placebo. Il trattamento è durato 10 giorni, a partire dal decimo giorno dall’inizio del ciclo mestruale. Le analisi ormonali (livello di progesterone) e il diametro del follicolo sono stati analizzati rispettivamente tramite campione di sangue ed ecografia. Alla fine del periodo di trattamento effettuato con FANS, non si è verificata rottura del follicolo nel 75 per cento, 25 per cento e 33 per cento dei pazienti trattati rispettivamente con diclofenac, naprossene ed etoricoxib. La rottura del follicolo e il successivo rilascio di un ovocita (ovulo non fecondato) sono passaggi essenziali affinché si verifichi l’ovulazione.
I farmaci FANS sono tra i medicinali più comunemente utilizzati in tutto il mondo e sono presi da oltre 30 milioni di persone ogni giorno. Disponibili senza prescrizione medica, i FANS sono in gran parte adoperati per il trattamento del dolore e le infiammazioni, condizioni comuni delle malattie reumatiche. Spesso, però, sono adoperati anche per contrastare i crampi dovuti al ciclo. In natura, esistono diverse alternative ai farmaci FANS, la più conosciuta è la curcuma, utile anche per combattere l’artrite. In un altro articolo ho parlato inoltre dei problemi legati all’uso di farmaci antinfiammatori per uso topico. In quell’occasione, abbiamo visto come pomate, gel, schiume o cerotti antidolorifici a base di ketoprofene possano causare effetti indesiderati se associati all’esposizione solare o all’utilizzo di alcune creme cosmetiche.
http://www.sciencedaily.com/releases/2015/06/150611082124.htm