16-04-2014
Dott. Marcello Caselli
Medico chirurgo
Spec. in Farmacologia applicata
Attualmente vediamo sempre più bambini affetti da tumori (leucemie, linfomi, tumori del cervello, etc) e questa nostra constatazione è confermata dalla pubblicazione del Rapporto 2008 AIRTUM (ASSOCIAZIONE REGISTRO TUMORI) relativo al periodo di osservazione 1988-2002. Nel Rapporto sono in aumento i tre tumori più frequenti nell’infanzia: leucemie (+ 1,6% annuo), linfomi (+ 4,6% annuo), tumori del sistema nervoso centrale (+ 2,0% annuo). Queste percentuali sono più alte se confrontate con i dati degli altri paesi d’Europa e degli USA.
Una possibile spiegazione potrebbe ricercarsi nell’obbligo vaccinale esistente ancora in Italia, a differenza degli altri paesi? Potrebbe esserci, in altri termini, un rapporto di tipo causale tra vaccinazioni e tumori? Qui occorre fare una doverosa premessa: le stesse case farmaceutiche non escludono nei loro foglietti illustrativi tale rapporto ed affermano di non aver eseguito tests per la cancerogenicità neppure sugli animali. Le diciture riportate nei suddetti foglietti lo evidenziano: “Studi a lungo termine non sono stati condotti per valutare il potenziale cancerogeno, mutageno e di danni alla fertilità”. Quindi se, in mezzo secolo, non sono stati fatti questi studi (neppure sugli animali!), come si fa ad escludere tale nesso di causalità e ad affermare che i vaccini sono innocui? Gli studi sono tutti a breve termine (cioè, della durata di pochi giorni) e mancano studi a medio e lungo termine (della durata di mesi ed anni). Da un punto di vista statistico, i tumori sono più frequenti nei soggetti vaccinati o in quelli non vaccinati? Anche a questo riguardo non vi sono, purtroppo, ricerche in cui vi sia un confronto tra “vaccinati” e “non vaccinati“. Nel corso dell’ultimo secolo vi sono stati medici che hanno intuito, in base alla loro esperienza professionale, il possibile ruolo causale delle vaccinazioni nell’insorgenza dei tumori:
• “Cancer was practically unknown until vaccination began to be introduced” (Dr. W.B. Clark, NY Press 1/26/1909 ); [Trad: "Il cancro era praticamente sconosciuto prima che fosse introdotta la vaccinazione"].
• “I am convinced the increase in cancer is due to vaccination.” (Dr. Forbes Laurie, Medical Director, Metropolitan Cancer Hospital, London ); [Trad: "Sono convinto che l'aumento dei casi di cancro sia dovuto alle vaccinazioni"].
• “I have no hesitation in stating that in my judgment the most frequent disposing condition for cancerous development is vaccination and re-vaccination” (Dr. Dennis Turnbull, 30 year Cancer Researcher, ‘Vaccines: Are They Really Safe & Effective’ N. Miller ); [Trad: "Non ho alcuna esitazione ad affermare che, a mio giudizio, la condizione più frequente per lo sviluppo canceroso è la vaccinazione e il richiamo"].
• “Vaccination also causes leukemia to break out.” ( Dr. B. Duperrat, Presse Medicale , Paris, France 3/12/55 ); [Trad: "La vaccinazione causa anche manifestazioni di leucemia"].
Sebbene da parecchi decenni, insomma, vi siano segnalazioni di malattie tumorali in soggetti vaccinati, si evita di effettuare ricerche; anzi dagli anni ‘90 il loro numero si riduce sempre più. Evidentemente non si vogliono mettere in discussione i programmi di vaccinazione di massa a cui sono sottoposti i civili e i militari. Si tenga presente che i militari e i bambini sono tra le categorie più coinvolte nelle vaccinazioni di massa e, quindi, più esposte ai danni da vaccino. Malgrado queste carenze delle aziende farmaceutiche vi sono numerosi studi su una probabile correlazione tra vaccinazioni e tumori. Sul notiziario di lega tumori senese (del Nov-Dic 2008) si legge: “Per riportare la letteratura scientifica mondiale sui rapporti tra reazioni alle vaccinazioni e insorgenza dei tumori occorrerebbe un Notiziario di centinaia, se non di migliaia di pagine”. E, dopo aver riportato alcuni studi, sullo stesso notiziario: “Ci fermiamo qui, perché l’ulteriore documentazione è imponente. Infatti ci sembra sufficiente a giustificare il nostro impegno statutario per cercare di prevenire l’insorgenza di tumori come conseguenza di vaccinazioni. E non solo nei militari”.
In un’intervista il prof. Franco Nobile, docente in Semeiotica Chirurgica e specialista in Oncologia, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e con importanti cariche nel campo della prevenzione oncologica, ha affermato: “Le nostre ricerche sulle possibili cause dell’accertato turbamento delle difese immunitarie hanno prioritariamente iniziato ad indagare su quei farmaci che ci vengono somministrati sin dai primi mesi di vita per potenziare proprio il nostro corredo immunitario: i vaccini”. Alla domanda dell’intervistatore, “Allora, egregio Professore, il suo pensiero nelle ricerca delle cause delle insorgenze tumorali tra i militari impiegati in missione all’estero è di assoluzione per l’uranio impoverito mentre colloca tra gli indiziati i vaccini o, piuttosto, le modalità d’uso e di conservazione degli stessi e i relativi tempi di inoculazione. E‘ così?”, il prof. Nobile ha replicato: “Lo sa perché in USA le compagnie non assicurano più per danni alla salute provocati dai vaccini? Perché ormai sono largamente documentati i legami tra certe vaccinazioni e l’insorgenza di malattie autoimmuni e di tumori”. Sarebbero clinicamente accertati, dunque, legami tra certe vaccinazioni e l’insorgenza di cancri, dalle leucemie ai linfomi di Hodgkin e non Hodgkin; lo confermerebbe anche uno studio dell’Istituto per i Tumori Mario Negri di Milano che ha messo sotto accusa soprattutto le vaccinazioni antipolio e anti-tbc.
Nel gennaio del 2006, davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle problematiche correlate alle vaccinazioni, il dott. Valerio Gennaro, medico epidemiologo ed oncologo – Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST) di Genova- ha dichiarato: “Il problema della formaldeide: attualmente è accertata come sostanza cancerogena, quindi è passata dal livello di cancerogeno umano “probabile” a quello di “certo”. L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), nel 2006, basandosi in gran parte, ma non esclusivamente, sui risultati di uno studio condotto dal National Cancer Institute (NCI), ha classificato la formaldeide (sostanza contenuta anche in diversi vaccini) come noto cancerogeno umano. Ha anche concluso che c’erano dati per collegare l’esposizione per inalazione di formaldeide alla leucemia. Successivamente, in una sua pubblicazione del 2009, ha ribadito che per la formaldeide viene confermata la valutazione di cancerogenicità per l’uomo in classe 1 (cioè, sostanze sicuramente cancerogene) e ne ha sottolineato la pericolosità per lo sviluppo di diverse malattie tumorali, tra le quali la leucemia: “…la formaldeide può causare anomalie nelle cellule del sangue, anomalie che sono caratteristiche dello sviluppo della leucemia”. A questo punto si impone una riflessione inquietante. Questa sostanza, presente in diversi vaccini in forma liquida, in una forma, cioè, molto più concentrata rispetto alla forma gassosa, viene somministrata per iniezione (saltando tutte le barriere difensive del sistema immunitario) ai nostri bambini – anche ai più piccoli- e ai nostri militari. Non solo. Poi non viene fatto in maniera sistematica neppure il controllo di questi vaccinati nel tempo.